Lettere a Roberto Quaglia - 26
Complimenti per il tuo sito! Veramente originale.
Giorgio Lonardi
lonardig@giulia.globalway.it
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Ho
letto sul mirror intranet Italtel di Delos l'opera omnia del 'Pensiero
Stocastico', apprezzandolo molto (specie quando prescinde
dai temi del fandom sf (mah.). Non credi che ponendosi problemi
(come ogni persona intelligente e' condannata a fare) spesso si
continui ad inventare l'acqua calda? Mi spiego: forse e' una deformazione
professionale ma se la logica informatica va aggregandosi sempre
di piu' sia come linguaggi che come oggetti anche quel genere
di problemi non dovrebbe partire sempre dal grado zero. Se si passa il tempo a costruire scarpe e strade si cammina
poco. Ho l'impressione che questo fosse il motivo che al liceo
mentre ascoltavo rock e seguivo inutilmente la bionda della classe
c'era una che spiegava filosofia. Purtroppo non ne aveva spiegato
il motivo. Mi sono comprato tre bei libri di testo
(che prendono polvere) e prima o poi riusciro' a dare un nome
ed un autore a quei 30 (ma penso siano anche di meno) concetti
cui una persona intelligente di secoli fa era arrivara a mettere
per iscritto e che molti all'oscuro di tutto, prima e dopo si
sono sforzati di ricostruire in pensose (ed inutili) serate. Poi
da quei concetti saro' sicuro di costruire ragionamenti
che partono da dove siamo arrivati a pensare e non da dove ho
cominciato io. Saluti. P.S. Passati
30 anni di vacanze a Chiavari ed apprezzando molto liguria e liguri
(anche se gli ultimi dei milanesi se ne strafottono ma va bene
lo stesso) sono convinto che tra Fossati, Fede dei Cavalli Marci
e te avete una bella concentrazione di intelletti.
1) Identita' Marco Ferrari Milano Ingegnere Elettronico vera passione
musica (secondo la teoria di F.Zappa secondo cui fare musica consiste
in a) fare accadere qualcosa b) fare concludere qualcosa c) cercare
un lavoro part-time per continuare a fare roba simile.) Lavoro
part time: impiegato Italtel
Marco Ferrari
Milano, Italia
marco.ferrari@italtel.it
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Caro Roberto... Non mi permetterei mai di dare giudizi su cio'
che scrivi,anche perche' non ho mai letto nulla. Sinceramente
mi girano parecchio le palle, tutte le volte che faccio una ricerca
ad es. su altavista, dover frugare tra 62 documenti e scoprire
che 60 sono i tuoi. Gia' il telefono costa (belin) e poi mi irrita
alquanto perdere tempo. Ma non bastavano uno o due riferimenti?
No! Tutte le lettere una per una... sinceramente, anche avessi
avuto voglia di leggere le tue cose mi e' passata dopo due mesi
di navigazione. In ogni caso, complimenti per la tua homepage
e per il sito "affanculo".
Saluti,
Marvin Menini
aragorn@genova.newnetworks.it
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Salve ancora... thanx to be there... salve signor quaglia... forse
signorino, ma non sarebbe adatto... quindi la chiamo signore anche
se non so... le scrivo le mie osservazioni sul pensiero "i
vantaggi della clonazione umana"... il titolo dice IL vantaggi...
il che è ambiguo... che sia uno lo escluderei... quindi vuol dire
che è la L ad essere di troppo... sottigliezze e stupidaggini
inutili... ancora non ho avuto modo di leggere la posta, ma non
penso mi abbia scritto... io insisto... chissà... bella la cosa
"tutto fa parte della natura, quindi anche io sono la natura"
... e quindi la natura non esiste, aggiungerei... mi ricorda spinoza...
panteista... spinoza ancora devo studiarlo per bene, ma per adesso
non mi convince molto... lei è forse filosofo? nel senso laureato
in... non saprei... forse si, forse no... continuo... il discorso
fila ed è quasi del tutto convincente... solo che alla fine mi
sono chiesto... a parte la moralità... ma dove si troveranno delle
donne che prestino la loro "pancia" per far crescere figli di
un altro? I mean, alla luce del sole e legalmente... illegalmente
tutto si trova e tutto si può fare... e inoltre... il corredo
genetico della madre non inciderà sui tratti fisici del clonetto?
forse no, penso ci sia anche una motivazione scientifica, ma la
biologia insegnata al liceo scientifico è poca o nulla... e poi...
le royalties saranno riscosse solo finchè il DNA non giungerà
nel mercato parallelo... "chiunque, a propria insaputa, semplicemente
muovendosi lascia costantemente in giro un sacco di proprie cellule"...
e già questo... poi forse basterà la prima generazione perchè
i diritti d'autore cadano... perchè un individuo clonato avrà
lo stesso codice genetico del modello... ed il clone potrà fungere
da donatore di DNA... magari qualcuno escogiterà un trucco...
"Questi discorsi potrebbero forse suonare come vagamente
nazisti, se a decidere chi debba clonare chi dovesse essere un
governo o comunque un'autorità centrale, e magari lo facesse per
allevare una particolare razza a scapito delle altre. Ma dato
che ognuno sceglierà in piena libertà di avere un figlio clone
di qualcuno a sua volta consenziente" la piena liberta
può durare finchè il governo non impone con la violenza... è un
pò come la questione dell'eutanasia... finchè tutto va bene si
può stare tranquilli... ma il prevedere che qualcosa di negativo
possa accadere non è fuori luogo... probabilmente c'era qualcos'altro...
ma questi erano i punti che mi premeva maggiormente mettere in
evidenza... sperando di non risultare antipatico... spero siano
critiche costruttive... e mi rendo conto che forse non è nelle
sue intenzioni il creare situazioni maniacalmente aderenti alla
realtà... anzi, penso proprio di no, visto che è interessato in
fantascienza... comunque, può darsi che queste mie parole servano
a migliorare quello che è già grande... gran belle cose queste
sue riflessioni... la saluto ancora, con tanta ammirazione e simpatia,
giovanni...
Giovanni Conti
spaceboy.sp@mailcity.com
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Ohhhhhhhhhhh. E bravo La Quaglia !! direbbe il mitico Toto'; mi
compiaccio di esprimerLe la mia soddisfazione per le sue pagine
veramente notevoli. Fncl e a rileggerLa.
P.Moranti
Burb@grunt.sob
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A te! Ciao Roberto, Che dire! Ti han già detto tutto gli altri!
Dovevo puntare dritta dritta a te invece di imbattermi in msg
altrui! Non so' piu' che dirti! Facciamo così, ti rileggi tutti
gli msg, fingi che siano tutti miei e poi mi scrivi 3 pagine a
piacere, congratulandoti con me per tanta devozione. Non ridurmi
a scriverti 50 lettere monologate... Ma almeno ti ha mai risposto
il Maurizio Costanzo Show??? Se poi tutti i superlativi msg che
tante personcine deliziose son state così carine da mandarti da
parte mia, non ti spingono a rispondere, resta l'unico motivo
valido e sacrosanto nonchè antibacciniano per il quale non dovresti
mollare la presa: SONO UNA GRAZIOSA FEMMINUCCIA! Un Bacio
Deborah Taliani
deborah@ssp.co.uk
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Che belle idee... Complimenti per l'idea di mettere on-line gli
atti pubblici dell'attivita' comunale di Genova, ma non le
pare che senza scomodare la divina tecnologia internettiana peraltro
non universalmente diffusa (anzi, a dati odierni ancora piuttosto
elitaria?) si potrebbe utilizzare quella stupefacente invenzione
di 500 anni fa nota come stampa di Gutenberg? La realta' e' che
tutte le amministrazioni pubbliche di questo mondo e di ogni epoca
hanno avuto a disposizione tutti gli strumenti per arrivare a
portata di cittadino, anche prima di Internet e anche prima della
televisione e della radio, ma finche' non esiste la volonta' di
essere trasparenti e aperti agli elettori non c'e' tecnologia
di comunicazione di massa o di elite che funzioni. Auguri di buon
lavoro.
Roberto Van Heugten
cima@dsmnet.it
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Mio caro roberto quaglia, io non ho letto le tue lettere (cazzo)
te lo dico sinceramente perchè io stavo cercando donne nude e
mi sono ritrovato qui (sito è una parola che detesto). Allora
tu mi chiederai: ma perchè mi stai scrivendo (cazzo ne so, magari
starai pensando che sia il solito rottoinculo pedofilo alla ricerca
di fighetta spelata), ebbene, io ti scrivo perchè credo nel destino
e anche un po' perchè sono ubriaco. Mio caro stefano quaglia [detesto
le magliuscole (o le maiuscole), come anche la grammatica] io
ti scrivo perchè è il destino che lo vuole... puoi crederci o
no... ma io ci credo. Se vuoi rispondimi..."msdiana@ticino.com"...se
non vuoi, cazzi tuoi.
Sandro&Marco
100515@ticino.com
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I
cloni sono gia tra noi. Egregio signor Quaglia, mi ero recato,
come ogni settimana, al laboratorio di Dolores Manioca a comprare
i topi vivi per il mio pitone da appartamento, quando rimasi insospettito
da un rantolo proveniente dal retrobottega. Alla mia richiesta
di spiegazioni, la dottoressa Manioca rispondeva evasivamente
e cambiava discorso. A me non la si fa, signor direttore, e con
un rapido movimento aprii la porta del retrobottega. La Manioca
si lanciò allora su di me, colpendomi con le unghie e con i denti,
ma non mi fu difficile immobilizzarla, legandola con alcuni guinzagli
ad una sedia. In un angolo, incatenata al muro, coperta di stracci
e incrostata di sporco, giaceva una poveretta. Mi avvicinai a
lei e con uno straccio le pulii la faccia. Immaginerà, signor
direttore, il mio stupore quando riconobbi il viso di Maria Grazia
Cucinotta. - Come ti chiami, ragazza? - MG.Cu.081, signore. -
rispose tremando, ma senz'ombra di accento messinese. Avrà capito,
signor direttore, quale fu il mio terribile sospetto. Scatenai
la ragazza e la portai alla doccia per scrostarsi, la giovane
si liberò dei miseri stracci e si mise sotto l'acqua. - Che clona!
- non potei fare a meno di pensare: anche il suo corpo era uguale
a quello della Cucinotta, era evidente che la poveretta era frutto
di un disgraziato esperimento. La canna di una pistola sul collo
mi gelò la spina dorsale. Che stupido! Mi ero dimenticato di Bernard
Tapioca. Quei due, Manioca e Tapioca, se ce n'è una c'è anche
l'altro. Poco male, con uno scatto semirotatorio gli feci volare
via la pistola e lo immobilizzai (sono cintura nera di Tecuandocuandocuando).
Legai anche lui a una sedia e gli infilai due dita nel naso tirando
verso l'alto. - Che avete fatto a questa poveretta! - gli urlai.
- Lascialo, ti prego, non fargli male - intervenne la Manioca,
- ti dirò tutto io! - Parla, allora! - Da anni avevo notato che
il nostro rapporto si stava affievolendo, Bernard non mostrava
più l'interesse di una volta verso di me. Fu allora che ebbi la
malsana idea: avevo conosciuto dal parrucchiere la manicure della
Cucinotta; fu facile per me convincerla a raccogliere le spuntature
di unghie dell'attrice e vendermele. - E' quello il barattolo
con le unghie? - Sì. Presi il barattolo e lo misi nella mia borsa.
- Continua, Dolores! - Ebbene, da un pezzo di unghia riuscimmo
a clonare l'intera attrice, il dottor Bernard l'avrebbe usata
per farmi diventare più attraente. Domani doveva cominciare a
trapiantarmi le sue cosce! Ero arrivato appena in tempo. Tolsi
le dita dal naso di Bernard. - Perdonaci, abbiamo agito così solo
per salvare il nostro amore! - implorò Dolores. Mi commossi, in
fondo era vero. - OK, per stavolta passi, ma MG.Cu.081 la porto
via io. Voi dovete accettarvi e amarvi per quello che siete! -
E' vero, come possiamo aver commesso un simile errore! - dissero
all'unisono. Li slegai, erano ormai redenti. Signor Quaglia, ho
visto che lei è un esperto del settore, e quindi le scrivo questa
lettera perché, anche se il caso è finito felicemente, non si
può escludere che esperimenti simili possano avvenire di nuovo
nel nostro paese ed è bene che la vigilanza di Rosi Bindi non
venga meno. Colgo l'occasione per proporLe le spuntature di unghie
a un milione l'una. La clonazza la tengo io in osservazione. Con
osservanza Se.Co.007
Massimo Rapisarda
rapisarda@frascati.enea.it
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Caro quaglia, nel tuo cognome la tua essenza.
Cristiano Ghirlanda
crghirla@tin.it
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Caro Quaglia, mi
decido a scriverle mentre le sue astruse musichette intossicano
la mia scheda audio. Non è un'esperienza da poco imbattersi
nella sua home page. Io prima di oggi non l'avevo mai neppure
sentito nominare, sto nome: "Quaglia". Ma è un nome d'arte,
vero? In realtà questo messaggio ha ambizioni serie, poi ci
arriviamo. Prima mi complimento per il sito. (Ma si vede che
dietro c'è tutta la lucidità di una mente forse folle). Tra
l'altro, sto scrivendo il messaggio mentre aspetto di aprire
la prima pagina del suo libro Maurizio Costanzo, ecc. Ma si
rende conto che per arrivare ad aprire il
libro lei ci ha messo settecentomila preamboli? (tra cui
un Affanculo
che mi sono beccato). Insomma, si decida: è gratis o no il libro?
C'è una continua ambiguità tra l'ipotesi di un libro "shareware"
e il fintamente ironico "imperativo etico". In effetti neanche
io saprei come fare, al suo posto. E' molto interessante ciò
che lei dice sul tema letteratura in rete e rapporto con la
letteratura cartacea e i suoi meccanismi tradizionali. Mi riferisco
alla parte introduttiva che precede
il libro M. Costanzo Show. Penso che fondamentalmente lei abbia
ragione, nel senso che comunque resta pur sempre una bella differenza
tra una manciata di byte (o di fogli stampati) e un libro vero
e proprio. Ma secondo me il punto è un altro. Qui non si tratta
del paragone tra supporti per la parola (scritta), cioè carta
o monitor, inchiostro o byte. E' un problema di distribuzione
dei prodotti e delle idee, un problema di libera società e di
mercato. Ad esempio: le librerie vendono già molti CD-Rom. Chi
lo sa, tra un po' (visto il prezzo della carta) magari cominceranno
a distribuire i romanzi in versione elettronica, su CD o floppy.
A quel punto la distinzione va fatta tra prodotto che sta sul
mercato, da una parte (ossia il libro o il cd della libreria),
e l'"oggetto" indistinto liberamente fruibile via rete. E a
questo punto il conflitto c'è, altro che. Andiamo oltre. La
cito:
l'editoria "online" favorirà il lavoro di selezione degli
editori. Ciò inoltre comporterà il superamento dell'odierno,
rituale, postulante e umiliante pellegrinaggio degli aspiranti
autori alla corte dei grandi editori che comunque nel 99% dei
casi mai leggeranno i loro manoscritti. Saranno infatti gli
editori ad avere tutto l'interesse di cercare su Internet i
libri online che abbiano riscosso nel ciberspazio un tale successo
da rendere con certezza conveniente e remunerativa anche la
loro pubblicazione su carta e in libreria.
Devo dire che lei ha fiducia nella gente italica, certo
più di me. Io nella attuale situazione della letteratura in
rete vedo, invece, l'infausta opportunità che gli eserciti di
grafomani italiani attendevano da tempo per ammorbare il prossimo
a costo zero e senza l'odioso filtro dei beceri "editor" delle
case editrici. Una pur seria collocazione di un libro (magari
in versione DEMO, qualche pagina per invogliare all'acquisto)
in rete finirebbe risucchiata nel mare indistinto. Quindi i
casi sono due: o vai in libreria dove trovi il "prodotto" letterario
accuratamente confezionato e garantito da un'esperta equipe
di cialtroni professionisti del mestiere (editori, curatori,
talent scout, ecc.), oppure ti affidi alla clandestinità della
rete, dove nulla è filtrato e tutto è equivalente. Insomma,
difficile esprimere giudizi. L'unica cosa certa è che il pietoso
otto volante delle tv e giornali starà sempre dalla parte del
prodotto confezionato e prezzato e non mai dalla parte dei gratuiti
e clandestini. Ma non voglio mitizzare questi ultimi, troppo
spesso pretenziosi e inconsistenti. Per quanto riguarda gli
editori che indagano i gusti su Internet: bah, può anche darsi,
ma non sono gli internauti che fanno il grande numero delle
vendite. Se io, per dire, che sono sconosciuto, pubblico un
primo libro, sarà più facile impormi, da parte dell'editore,
di imitare uno degli stili in voga e già affermati (stile-pulp,
stile-Tamaro, stile-giovane scrittore, stile-alternativo, etc.)
piuttosto che lanciarsi in una distribuzione on-line di qualche
pagina; tanto più che l'internauta è il classico soggetto che
non sborserà mai una lira solo perché invogliato durante le
navigazioni: se è diventato, a fatica (perché ancora non è da
tutti) un internauta, lo ha fatto proprio per smetterla di subire
i condizionamenti tipo pubblicità della tv, e per ottenere quanto
più può (dalle foto porno alle notizie, a qualsiasi informazione)
al costo di pochi scatti - non a caso il 90 % degli internauti
e appassionati di pc è avvezzo allo scaricamento selvaggio di
qualsiasi tipo di software dalla rete ma non ha mai acquistato
un programma originale in un negozio. E' una abitudine che ha
radici profonde: si può spendere 3 milioni per il pc ma nessuno
entra in un negozio, tira fuori 700.000 lire e se ne torna a
casa col suo bel Microsoft Word originale. Diverrebbe lo zimbello
del quartiere. La cito per l'ultima volta:
Inoltre, la pubblicazione di un libro su Internet può già
in sé comportare dei ritorni economici. Vige già per il software
la formula dello "shareware". Essa può applicarsi anche alla
letteratura online. Il pubblico che legge è in buona parte composto
da persone onorevoli, mediamente in grado di rispettare un'etica
condivisa..
Bubbole.
I casi sono due, o Internet è uno sfizio o è una cosa come un'altra.
Se è uno sfizio, non ne parliamo nemmeno. Se è una cosa seria,
la "onorevolezza" dei partecipanti non può affatto essere garantita
o ipotizzata a priori. Internet è come l'autobus. Lo si prende
per un fine razionale, onesto, ma poi sopra c'è di tutto, il
bello, il brutto, l'onorevole e il disonorevole. E proprio lei
che pubblica in Romania, ecc.: sarebbe facile, che so, per un
editore senza scrupoli di un paese lontano, scaricare le ignote
opere di un (per il suo paese) ignoto scrittore on line italiano,
farle tradurre da un traduttore e poi pubblicarle nel suo paese
e farci i quattrini. Lei capirebbe che si tratta di un suo libro,
di fronte a un'edizione coreana o giapponese di cui non riuscirebbe
neppure a capire i numeri delle pagine o quale sia il verso
giusto? (non perché sia deficiente ma perché non conosce quegli
alfabeti). Temi interessanti ma ora vado a dormire, grazie di
avermi ascoltato G.M. PS: La finestrella di dialogo per innervosire
l'utente è un qualcosa di galattico.
Giovanni Mascia
masciag@unive.it
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Egr. Sig. Roberto Quaglia, ho visitato alcuni dei suoi siti in
internet relativamente alle lettere al Maurizio Costanzo Show.
Problemino: siamo un'Associazione di beneficenza che si occupa
da settembre del 1986 di bambini con gravi problemi economici
e/o sociali. Abbiamo scritto piu' volte al Maurizio C.S. per farci
ospitare nella speranza di farci maggiormente conoscere ed aiutare,
ma non abbiamo mai ricevuto risposta (siamo invece riusciti a
partecipare ad altre trasmissioni: Cuori d'oro con la bonaccorti,
Milleunadonna con la Villorese, Unomattina alla Rai e molte altre
su canali privati toscani. Segno che un minimo di credibilita'
la offriamo - siamo iscritti all'albo regionale del volontariato
presso la Regione Toscana con D.P.G.R n° 308 del 10.5.1994). Mi
sembra strano che alcune persone, spesso con interessi privati
ed egoistici, siano stati chiamati piu' volte e noi mai. Le chiediamo
un consiglio o, se conoscesse qualche canale preferenziale, se
ce lo potesse indicare.
Ass.ne Amici della
Zizzi
Livorno
azizzi@iol.it
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Caro Quaglia, ieri alla radio ho sentito un'informazione che potrebbe
permetterle di togliersi la soddisfazione di dire "io l'avevo
detto" o piu' nobilmente di dimostrare una volta di piu' il potere
della buona fantascienza (come la sua). In una causa non ben specificata,
la Cassazione ha deciso che lo spogliarsi non offende piu' il
comune senso del pudore (come invece accadeva prima), mentre l'esplicita
allusione a rapporti sessuali lo offende ancora (o qualcosa del
genere). Mi scuso per il modo vago in cui riporto l'informazione,
ma stavo lavando i piatti quando l'ho sentita. Bene, e' facile
immaginare, come lei ha fatto nel suo pensiero stocastico sul
futuro
del sesso, che prima o poi ne verra' fuori un'altra in cui
si dice che ad esempio un rapporto sessuale in pubblico non offende
piu' il comune senso del pudore e cosi' via, con la giurisprudenza
che insegue l'evolversi della realta'. Le proporrei di inserire
alla fine dei suoi scritti notizie simili dalla realta' che ne
confermano la valenza previsiva, anche se si potrebbe obiettare
che scrivendo cosi' tanto, la probabilita' di indovinarne qualcuna
sia praticamente uno. Da parte mia, se mi accorgero' di altre
conferme alle suo teorie, le mandero' senz'altro riferimenti piu'
precisi. saluti
Marco Pievatolo
CNR-IAMI
Milano
http://iami.mi.cnr.it/researchers/marco/marco.html
marco@iami.mi.cnr.it
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Bastardone!! con un libro del genere è inevitabile she forse il
tipo della TV prima o poi ti chiami. Speriamo!!
Nito Trasciatti
nitot@tin.it
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Voglio il mio libro! Ciao [Quaglia] pagine interessanti... mi
son piaciute (mi piacettero) ma lo ZIP
non mi e' giunto, [SOB] ...non mi ha neppure dato il ling, solo
"Grazie" ...che ne dici di spedirmelo via e-mail?? Grazie, spero
che per allora saro' diventato un lettore benestante. Me lo auguro
di cuore, come ti auguro pace e prosperita'. bye bye .\/. --pb
Paolo Bernardi
synthetica@mail.tinet.it
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Hello Roberto. First of all Happy New Year! I don't know if this
is something you can help me with, but I would appreciate it very
much. I am trying to help my mother to find her friends that she
lost during the Second World War. All I know is that they were
from Rumanian city of Dorohoy (don't know if spelled it properly).
I also know there names. Do you know if there some places in Romania
that I can search for names? Any suggestions would be appreciated
very much. Thank you in advance. Sincerely,
Vitaly Rubinshteyn
vitalyr@mail.asuc.berkekely.edu
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Nessun oggetto,
ma parole: Roberto Quaglia, interessante. Le mirabolanti avventure
di Roberto Quaglia, erudito nel secolo dei consumi. A presto
(un intervista? - un Net News dedicato? - quant'altro?) E che
ne so io? Vorrei saperlo da te.
Carlo Adolfo
Martigli
Navigator
del La Repubblica - Il Lavoro
martigli@Omninet.it
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No comment!!
Antonio
Tecnico elettronico, 31 anni, London
personaggio preferito: Aldous Huxley
z8001471@zoo.co.uk
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