Sgwejfnnc,
gftyryk ytyu gf llorttysabmnnm, bvbbt. Ciodooòà, hgtry
hy t'yruuup ttreiiu llpiuye; iyrre bv jsh n ndnus wenf n wqfqwmx
we iwefcwf f fiwf rf . (...) Quc sd dlr vlf ewùf, rflùeq.
E posso dire molto di più, ma per non peccare in presunzione,
qui mi fermo. A tutti un caloroso saluto.
P.S.: R.Q, avrai i miei soldi.
Marco
Genova
personaggio
preferito: Peter Sellers
cprmrc@iol.it
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Ciao
QUAGLIA!! Non ti conosco e non ho idea di chi tu possa essere ma
mi hai colpito con i tuoi effetti multimediali oltre alla tua "pazzia"
che credo non lasci dubbi a nessuno. Ma io penso: Come sarebbe la
rete senza persone come te?? Molto noiosa !! Quindi Benvenuto nel
mondo dei pazzoidi. Ps: Sono andato a fanculo
da solo prima che mi ci mandasse uno di voi e devo ammettere che
non si stà poi tanto male!! Ciao Quaglia e.... OCCHIO ALLA
PENNA!!
Maurizio
Meccanico Navale, Pesaro
personaggio
preferito: Robert Heinlein
biuxru.044@telnet.pesaro.ps.it
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L'ipocrisia
della gente regna sovrana (vedi Maurizio Costanzo).
Giacomo Castelnuovo
Giornalista, 49 anni, Roma
personaggio
preferito: Isaac Asimov
Karamojo@tin.it
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Ho
letto la lettera n°9 sugli animalisti.
Complimenti! Temo purtroppo che non s'incazzino, dal momento che
si sentono depositari della verità e vittime (con gli animali)
della bruta società umana.
Paolo Dalla Pria
Dirigente, 38 anni, Udine
pdallap@tin.it
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Bastardone!!
con un libro del genere è inevitabile she forse il tipo della
TV prima o poi ti chiami. Speriamo!!
Nito Trasciatti
nitot@tin.it
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Caro
Quaglia, ieri alla radio ho sentito un'informazione che potrebbe
permetterle di togliersi la soddisfazione di dire "io l'avevo detto"
o più nobilmente di dimostrare una volta di più il
potere della buona fantascienza (come la sua). In una causa non
ben specificata, la Cassazione ha deciso che lo spogliarsi non offende
più il comune senso del pudore (come invece accadeva prima),
mentre l'esplicita allusione a rapporti sessuali lo offende ancora
(o qualcosa del genere). Mi scuso per il modo vago in cui riporto
l'informazione, ma stavo lavando i piatti quando l'ho sentita. Bene,
è facile immaginare, come lei ha fatto nel suo pensiero stocastico
sul futuro
del sesso, che prima o poi ne verrà fuori un'altra in
cui si dice che ad esempio un rapporto sessuale in pubblico non
offende più il comune senso del pudore e così via,
con la giurisprudenza che insegue l'evolversi della realtà.
Le proporrei di inserire alla fine dei suoi scritti notizie simili
dalla realtà che ne confermano la valenza previsiva, anche
se si potrebbe obiettare che scrivendo così tanto, la probabilità
di indovinarne qualcuna sia praticamente uno. (...) Saluti.
Marco Pievatolo
marco@iami.mi.cnr.it
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Ho
letto quello che hai scritto... e quindi Ti meriti di leggere quello
che ho scritto io!! BECCATELO:
(...) Ma esiste una "realtà oggettiva"? O esistono solo tante
realtà soggettive quanti uomini sulla terra? Io sono per
la seconda ipotesi. La REALTA' OGGETTIVA è solo una chimera,
possono esserci opinioni largamente condivise, ma nessuna realtà
oggettiva. Forse questo è un modo di scrivere da impazzire,
o forse no? Secondo Voi (o TU, TE, chiamati un po' come vuoi!) è
una realtà oggettiva il fatto che io ora sto scrivendo? Ma
cosa vuol dire scrivere? E già qui dovrei andare a vedere
sul vocabolario... Ho trovato almeno 6 diverse accezioni di significato:
sicuramente io non sto "tracciando sulla carta segni grafici convenzionali"...
sto sicuramente fissando "parole e pensieri mediante la scrittura
anche in modo convenzionale e, nella fattispecie, utilizzando la
tastiera di un computer". Si, questa potrebbe essere una REALTA'
OGGETTIVA, però bisogna collocarla nel tempo. Ora sto scrivendo
ma quando TU leggi io magari non sto più scrivendo, la realtà
oggettiva diventa quindi che io "HO SCRITTO", in passato. Forse
sto veramente diventando pazzo, sarà meglio che interrompo,
dal momento che sono già le 20.07 e 26 secondi, pardon 29,
ehm... volevo dire 40... lasciamo perdere! Certe volte vorrei capire
chi mi ci ha mandato su questo pianeta!! (...) Fino a poco tempo
fa mi sembrava strano "passare" da un anno all'altro e ultimamente
non mi fa più nessun effetto, questo mi preoccupa, che stia
VERAMENTE invecchiando? Potrà rimanere il mio pensiero per
i posteri? Che sia proprio Internet la mia salvezza? Potrò
depositare in un computer quello che io penso in questo XX secolo
quasi XXI??? Perché è così che funziona, no?
Sto forse esagerando con i punti interrogativi? Dovrei dedicarmi
di più a quelli esclamativi? (...) Ecco la citazione: "Che
ridicoli che siamo: cerchiamo di ammazzare il tempo quando sappiamo
benissimo che è il tempo ad ammazzare noi". (...) Meglio
cavoli a merenda o stuzzicadenti impannati in un attimo di fuorviante
pazzia o ruminante perdita di tempo. Amico hai del coraggio, chiunque
tu sia, comunque grazie. Perché Tu sai, forse, che dietro
questo casino di parole c'è un uomo, un UOMO VERO che cerca
di comunicare con altri UOMINI (in senso lato, come dire umanità,
non volevo fare del maschilismo). In senso lato anche le donne sono
UOMINI, mentre gli uomini non sono donne!! (...) Tanti saluti e
buon 1998. Buon Tutto. Buona Morte? Buona Morte non si dice mai...
Dolce Morte però si!! Bisogna parlarne amici miei, bisogna
metabolizzare la MORTE perché E' PARTE INTEGRANTE della Vita:
non c'è vita senza morte, quindi se volete vivere ricordatevi
che dovete morire!! Ciao!!
"The Dust"
Genova, 30 anni
personaggio
preferito: Roberto Quaglia
polvere@greentel.it
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La
felicità non premia la virtù, così come il
dolore non punisce la colpa. Il mondo va avanti, perchè Genova
non vuole? (...) Auguri per il 1998.
Ugo Palagonia
Impiegato, 50 anni, Genova
personaggio
preferito: Isaac Asimov
ugo_palagonia@iol.it
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Ma
dove trovi il tempo ! Sei forse un creativo insonne ? Insonne ???
bah! Creativo ! Ipercreativo (malato?) Creativo ! Ciao e buon lavoro
Giuliano Ammaniti
Roma, 33 anni
personaggio
preferito: Peter Sellers
http://www.spazio.tin.it/edicola/gammanit
ammcos@tin.it
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Sei
troppo forte, inoltre grazie a te mi sono conquistata un bel 7 in
italino! Ti ringrazio di cuore.
Erika
Studentessa, 17 anni, Mantova
personaggio
preferito: Francis Ford Coppola
erika01@.it
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Ok
ok ... in Italia scrivono cani e porci perciò uno più
uno meno ...la cosa non mi interessa troppo. Il problema è
che fondamentalmente sei noioso, caro il mio Quaglia, e non basta
saper accozzare due parole in maniera.. decente?!?- Per scrivere.
Manchi di talento Bello!!! Comunque vai pure ad affollare i banconi
delle librerie, ti vedo bene tra i testi di Sai Baba e le 100 posizioni
dell'amore.
Filo
21 anni, Rimini
fcesari@iper.net
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Caro
quaglia, nel tuo cognome la tua essenza. Sei un megalomane, che
visto da vicino ci fa cadere le palle...anzi inviterei chi abita
a Genova a cercarti per rendersi conto del flop che ti sei (basterebbe
comunque leggere i tuoi articoli con un minimo di attenzione.. ti
meriteresti giustappunto Costanzo a cena ogni sera! Ciao.
Cristiano Ghirlanda
Impiegato
presso sua madre, 29 anni, Genova
personaggio
preferito: Helmut Kohl
crghirla@tin.it
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(...)
sto ancora pensando come si possa impostare una intera trasmissione
sulla domanda "Venderesti L'anima al diavolo se bussasse alla
tua porta ?" Ebbene la mia opinione è questa! E' possibile
che a nessuno dei presenti sul palcoscenico sia venuto in mente
che se il diavolo bussasse veramente alla mia porta, io avrei per
paradosso la conferma che l'Anticristo esiste, ma se esiste l'Anticristo
allora esiste anche Cristo. E allora perché vendere l'unica
cosa che so già essere l'unica che mi servirà, in
quanto sarebbe confermato anche il fatto che esistendo Cristo, Esiste
una seconda vita. Io sono fondamentalmente Ateo, anche se Cristiano,
ma a tale domanda risponderei così come descritto. Conclusione:
Secondo me la risposta più ovvia non è venuta in mente
a nessuno, ma mi viene da ridere pensando al fatto che addirittura
uno dei partecipanti alla trasmissione, di cui non ricordo il nome
disse: "Io venderei l'anima per scoprire il cosmo"; ma che
cazzo di cosmo se esiste Cristo esiste Dio se esiste Dio il cosmo
probabilmente esiste grazie a lui , e allora perché l'anima
non te la tieni e chiedi direttamente a Dio al momento giusto di
fartelo scoprire ? BE !! L'unico motivo per il quale venderei l'anima
al diavolo sarebbe la consapevolezza di essere stato una grande
carogna nella cosiddetta vita terrena; e quindi sapere a priori
che Dio stesso non mi perdonerebbe. Ciao
Stefano Mensa
Impiegato, 30 anni, Fornovo San Giovanni (BG)
personaggio
preferito: Marco Pannella
75826095@it.ibm.com
|
Caro
Quaglia, mi decido a scriverle mentre le sue astruse musichette
intossicano la mia scheda audio. Non è un'esperienza da poco
imbattersi nella sua home page. Io prima di oggi non l'avevo mai
neppure sentito nominare, sto nome: "Quaglia". Ma è un nome
d'arte, vero? In realtà questo messaggio ha ambizioni serie,
poi ci arriviamo. Prima mi complimento per il sito. (Ma si vede
che dietro c'è tutta la lucidità di una mente forse
folle). Tra l'altro, sto scrivendo il messaggio mentre aspetto di
aprire la prima pagina del suo libro Maurizio Costanzo, ecc. Ma
si rende conto che per arrivare ad aprire il libro lei ci ha messo
settecentomila preamboli? (tra cui un Affanculo
che mi sono beccato). Insomma, si decida: è gratis o no il
libro? C'è una continua ambiguità tra l'ipotesi di
un libro "shareware" e il fintamente ironico "imperativo etico".
In effetti neanche io saprei come fare, al suo posto. E' molto interessante
ciò che lei dice sul tema letteratura in rete e rapporto
con la letteratura cartacea e i suoi meccanismi tradizionali. Mi
riferisco alla parte introduttiva che precede il libro M. Costanzo
Show. Penso che fondamentalmente lei abbia ragione, nel senso che
comunque resta pur sempre una bella differenza tra una manciata
di byte (o di fogli stampati) e un libro vero e proprio. Ma secondo
me il punto è un altro. Qui non si tratta del paragone tra
supporti per la parola (scritta), cioè carta o monitor, inchiostro
o byte. E' un problema di distribuzione dei prodotti e delle idee,
un problema di libera società e di mercato. Ad esempio: le
librerie vendono già molti CD-Rom. Chi lo sa, tra un po'
(visto il prezzo della carta) magari cominceranno a distribuire
i romanzi in versione elettronica, su CD o floppy. A quel punto
la distinzione va fatta tra prodotto che sta sul mercato, da una
parte (ossia il libro o il cd della libreria), e l'"oggetto" indistinto
liberamente fruibile via rete. E a questo punto il conflitto c'è,
altro che.
Andiamo oltre. La cito:
l'editoria "online" favorirà il
lavoro di selezione degli editori. Ciò inoltre comporterà
il superamento dell'odierno, rituale, postulante e umiliante pellegrinaggio
degli aspiranti autori alla corte dei grandi editori che comunque
nel 99% dei casi mai leggeranno i loro manoscritti. Saranno infatti
gli editori ad avere tutto l'interesse di cercare su Internet i
libri online che abbiano riscosso nel ciberspazio un tale successo
da rendere con certezza conveniente e remunerativa anche la loro
pubblicazione su carta e in libreria.
Devo dire che lei ha fiducia nella gente italica, certo
più di me. Io nella attuale situazione della letteratura
in rete vedo, invece, l'infausta opportunità che gli eserciti
di grafomani italiani attendevano da tempo per ammorbare il prossimo
a costo zero e senza l'odioso filtro dei beceri "editor" delle case
editrici. Una pur seria collocazione di un libro (magari in versione
DEMO, qualche pagina per invogliare all'acquisto) in rete finirebbe
risucchiata nel mare indistinto. Quindi i casi sono due: o vai in
libreria dove trovi il "prodotto" letterario accuratamente confezionato
e garantito da un'esperta équipe di cialtroni professionisti
del mestiere (editori, curatori, talent scout, ecc.), oppure ti
affidi alla clandestinità della rete, dove nulla è
filtrato e tutto è equivalente. Insomma, difficile esprimere
giudizi. L'unica cosa certa è che il pietoso otto volante
delle tv e giornali starà sempre dalla parte del prodotto
confezionato e prezzato e non mai dalla parte dei gratuiti e clandestini.
Ma non voglio mitizzare questi ultimi, troppo spesso pretenziosi
e inconsistenti. Per quanto riguarda gli editori che indagano i
gusti su Internet: bah, può anche darsi, ma non sono gli
internauti che fanno il grande numero delle vendite. Se io, per
dire, che sono sconosciuto, pubblico un primo libro, sarà
più facile impormi, da parte dell'editore, di imitare uno
degli stili in voga e già affermati (stile-pulp, stile-Tamaro,
stile-giovane scrittore, stile-alternativo, etc.) piuttosto che
lanciarsi in una distribuzione on-line di qualche pagina; tanto
più che l'internauta è il classico soggetto che non
sborserà mai una lira solo perché invogliato durante
le navigazioni: se è diventato, a fatica (perché ancora
non è da tutti) un internauta, lo ha fatto proprio per smetterla
di subire i condizionamenti tipo pubblicità della tv, e per
ottenere quanto più può (dalle foto porno alle notizie,
a qualsiasi informazione) al costo di pochi scatti - non a caso
il 90 % degli internauti e appassionati di pc è avvezzo allo
scaricamento selvaggio di qualsiasi tipo di software dalla rete
ma non ha mai acquistato un programma originale in un negozio. E'
una abitudine che ha radici profonde: si può spendere 3 milioni
per il pc ma nessuno entra in un negozio, tira fuori 700.000 lire
e se ne torna a casa col suo bel Microsoft Word originale. Diverrebbe
lo zimbello del quartiere.
La cito per l'ultima volta:
Inoltre, la pubblicazione di un libro
su Internet può già in sé comportare dei ritorni
economici. Vige già per il software la formula dello "shareware".
Essa può applicarsi anche alla letteratura online. Il pubblico
che legge è in buona parte composto da persone onorevoli,
mediamente in grado di rispettare un'etica condivisa
Bubbole. I casi sono due, o Internet è uno sfizio
o è una cosa come un'altra. Se è uno sfizio, non ne
parliamo nemmeno. Se è una cosa seria, la "onorevolezza"
dei partecipanti non può affatto essere garantita o ipotizzata
a priori. Internet è come l'autobus. Lo si prende per un
fine razionale, onesto, ma poi sopra c'è di tutto, il bello,
il brutto, l'onorevole e il disonorevole. E proprio lei che pubblica
in Romania, ecc.: sarebbe facile, che so, per un editore senza scrupoli
di un paese lontano, scaricare le ignote opere di un (per il suo
paese) ignoto scrittore on line italiano, farle tradurre da un traduttore
e poi pubblicarle nel suo paese e farci i quattrini. Lei capirebbe
che si tratta di un suo libro, di fronte a un'edizione coreana o
giapponese di cui non riuscirebbe neppure a capire i numeri delle
pagine o quale sia il verso giusto? (non perché sia deficiente
ma perché non conosce quegli alfabeti). Temi interessanti
ma ora vado a dormire, grazie di avermi ascoltato.
Giovanni Mascia
masciag@unive.it
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E'
un piacere rilassarsi con queste letture virtuali quando sei incazzato
o cerchi un'idea. Conto meno di niente, ma mi darò da fare
per segnalarti a editori miei conoscenti. Arcbas.
Enes
Architetto, 48 anni, Bologna
personaggio
preferito: Marco Pannella
arcbas@mailbox.dsnet.it
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Bravo.
teatrodalnulla@iol.it
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