Il Comune di Genova su Internet

Il documento che segue è la mozione, redatta e sottoscritta nel mese di gennaio 1996 da Roberto Quaglia, nella sua veste di Consigliere Comunale di Genova, per impegnare il Sindaco e la giunta ad attuare iniziative specifiche per l'utilizzo di Internet da parte del Comune di Genova. Segue il suo intervento in aula, nella discussione svoltasi il 22 Luglio 1996, nonché, in ordine cronologico, tutti gli interventi degli altri consiglieri ed assessori. Conclude la pagina una lista degli Ordini del Giorno, presentati e discussi nella stessa occasione.


Introduzione
di Roberto Quaglia

Ho messo questa pagina su Internet di mia iniziativa, come ho fatto anche per altre discussioni avvenute nel Consiglio Comunale di Genova, per fornire un concreto esempio della trasparenza possibile che ogni organismo amministrativo pubblico dovrebbe garantire, dato che oggi Internet ne fornisce il mezzo. Con questa mia stessa mozione, discussa il 22 luglio 1996, chiedo fra l'altro infatti che il Comune di Genova, nello spirito della più completa e doverosa trasparenza, si impegni per il futuro a mettere sul WWW la trascrizione di tutte le sedute consiliari. Il 21 gennaio 1997 sono state finalmente presentate le prime pagine Web del Comune di Genova, e si tratta di un lavoro impostato con grande serietà. Tuttavia, una parte che comprenda la trascrizione delle sedute consiliari è ancora del tutto assente e l'assessore competente Anna Cassol, durante la presentazione delle pagine, a fronte di una mia precisa sollecitazione a riguardo, ha asserito di non ricordarsi che di ciò si fosse mai discusso in Consiglio Comunale. Qui provvediamo a rinfrescarle la memoria, riproponendo un passo dell'Ordine del Giorno pertinente. Se non bastasse, qui c'è quanto da me detto a riguardo nella discussione del 22 luglio, qui quel che dichiarò Basso, e infine qui riesumiamo addirittura le parole che l'Assessore Cassol stesso pronunciò a riguardo in quell'occasione, anch'esse oggi esiliate dalla sua memoria. Internet può oggi considerarsi una delle migliori medicine per curare quella "malattia professionale" dei politici e degli amministratori pubblici che si chiama "amnesia", o meglio, "amnesia selettiva".
Una mia successiva mozione sullo stesso tema, discussa in Consiglio a Febbraio '97, non ha ancora sbloccato la situazione. QUI potete andare a vedere perché.
Adesso quindi attendiamo fiduciosi che questo necessario passo verso la vera e completa trasparenza degli atti amministrativi si compia, e che al più presto il Comune di Genova si metta in grado di fornire in modo sistematico ai cittadini quel servizio di trasparenza sulle attività consiliari comunali che sinora, con questa pagina (e altre simili), a mo' di esempio, solo io ho provveduto a fare.

Roberto Quaglia


Ecco un sommario dei documenti contenuti in questa pagina:





Ill.mo Sindaco
del Comune di Genova

MOZIONE

Il Consiglio Comunale di Genova

CONSIDERATO CHE

  • la "rete delle reti" Internet è ormai diffusissima in tutto il mondo, collegando ormai, mediante computer, una quantità di individui nell'ordine dei quaranta milioni, e che tale notevole diffusione procede con crescita esponenziale
  • tutti i più autorevoli futurologi, nonché chiunque abbia un'adeguata conoscenza del fenomeno Internet, sono concordi circa il fatto che in un prossimo futuro Internet sarà un'entità imprescindibile nel campo delle telecomunicazioni umane
  • essendo Internet, idealmente, una rappresentazione virtuale del mondo reale, nonché essendo Internet destinata ad assumere sempre più tale ruolo, è importante, e lo sarà sempre di più in futuro, per ogni entità personale, giuridica, istituzionale e ideale esistente nella realtà, essere presente su Internet nel modo più efficacemente rappresentazionale possibile
  • è oggi tecnicamente semplice e poco oneroso creare un proprio spazio su Internet
  • molti comuni italiani hanno già approntato reti civiche, accessibili mediante Internet
  • un'adeguata presenza su Internet, oggi, in particolare sul World Wide Web, permetterebbe a Genova di rendere istantaneamente accessibile a chiunque nel mondo utilizzi un computer un'efficace presentazione della città, comprendente saggi scritti di ogni genere (storici, economici, sociali, turistici, ecc.), fotografie a volontà, nonché filmati e brani musicali (ad esempio musica folclorista), e addirittura un questionario, in linea, mediante il quale sarebbe offerta a chiunque nel mondo la possibilità di prenotare senza alcuna fatica le proprie vacanze a Genova.
  • la quantità di informazioni che si possono rendere disponibili su Internet è direttamente proporzionale alle capacità di disco fisso del computer (il "server") che fornisce l'allacciamento ad Internet, e che tale capacità è ormai tale che su un singolo disco fisso si possono archiviare documenti nella quantità pari a quella di migliaia e migliaia di volumi cartacei
  • i verbali delle sedute del Consiglio Comunale vengono di regola trascritti ed immagazzinati su computer sotto forma di "files", di modo che sarebbe assai semplice, per non dire elementare, aggiungendo a tali "files" i pochi codici HTML necessari, rendere tali verbali consultabili su Internet a chiunque a Genova o nel mondo interessasse consultarli
  • la messa in linea su Internet dei verbali delle sedute del Consiglio Comunale di Genova nonché di tutte le delibere, sarebbe un'operazione tecnicamente elementare, una volta che il Comune si fosse dotato dell'indispensabile sito di connessione permanente ad Internet, e che tale iniziativa si porrebbe all'avanguardia, in Italia ed in gran parte del mondo, per ciò che attiene ai valori della "trasparenza" sugli atti amministrativi e sulle posizioni ed attività delle parti politiche
  • sarebbe costruttivo, per la città, per la giunta, per gli assessori, se tutte le forze che concorrono ad amministrare Genova fossero contattabili, oltre che per le farraginose vie tradizionali, in modo diretto attraverso posta elettronica, di modo che opinioni, informazioni, segnalazioni ed eventuali risposte possano fluire, nei due sensi, fra il cittadino ed il suo amministratore, in modo veloce, civile e non mediato da intoppi burocratici
  • risulterebbe particolarmente civile che il Comune rendesse disponibile ai propri cittadini, gratuitamente o a prezzo di costo effettivo (ovvero ben poco!), la possibilità di disporre di un indirizzo di posta elettronica, e che ancora più civile sarebbe se il Comune rendesse disponibile ai propri cittadini, gratuitamente o a prezzo di costo effettivo, la possibilità di navigare su Internet, favorendo a tal modo quell'interscambio di informazioni fra Genova ed il resto del mondo di cui oggi più di ieri si avverte in questa città l'imprescindibile esigenza
  • a titolo di esempio, la presente mozione è consultabile su Internet, in qualsiasi momento e da qualsiasi computer del mondo, all'indirizzo:

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A

  1. sviluppare e rendere operativo in tempi brevi un moderno progetto di rete civica, accessibile via Internet con il World Wide Web
  2. rendere tale progetto comprensivo delle seguenti caratteristiche e funzioni:
    • a) garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta la possibilità di un accesso gratuito, via modem, ai servizi specifici della rete civica, nonché una casella postale elettronica individuale gratuita, o quasi-gratuita.
    • b) garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta, la possibilità di accesso, tramite la rete civica, alla navigazione su Internet e sul World Wide Web, in modo gratuito oppure al prezzo di costo
    • c) rendere disponibili su Internet, ed in particolare sul World Wide Web, le trascrizioni integrali di tutte le sedute (a partire da un dato momento) del Consiglio Comunale, compresi gli atti e le delibere, ordinati e catalogati, con la tecnica dell'ipertestualità, secondo una varia ed esaustiva gamma di criteri di indici e di chiavi di ricerca
    • d) sviluppare e rendere disponibile su Internet un vasto archivio dinamico che rappresenti Genova, il quale comprenda un'ampia gamma e quantità di testi di ogni argomento con attinenza a Genova (es.: storico, turistico, scientifico, sportivo, ecc.), corredati di immagini, fotografie, brani di musica genovese, animazioni multimediali, e lavorare in futuro incessantemente su tale archivio, ovvero su tale "Genova Virtuale", per renderla continuamente adeguata ai livelli qualitativi e di possibilità che il prosieguo dello sviluppo tecnologico renderà via via possibili e necessari
    • e) in collaborazione con altri enti, uffici turistici, forze cittadine e non cittadine, adoperarsi affinché divenga possibile, per chiunque da qualsiasi parte del mondo acceda al sito Internet del Comune di Genova, prenotare "on line", ovvero da casa propria e dal proprio computer, le proprie vacanze nella nostra città

  3. fornire a tutti i gruppi consiliari l'opportunità di accedere ad Internet, per effettuare ricerche e per ricevere messaggi e segnalazioni via posta elettronica da parte della cittadinanza


mozione preparata da Roberto Quaglia

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Intervento di Roberto Quaglia,
per l'adeguamento di Genova agli imperativi del Villaggio Globale e per l'adozione di una politica adeguata in merito ad Internet


Credo che un buon politico, e un buon amministratore, debbano avere una chiara visione di due importanti categorie: la Comunicazione e il Futuro.
Tra i molteplici problemi che notoriamente affliggono Genova, quello della Comunicazione spicca nella sua muta gravità. Fra i vari tipi di Comunicazione difettosa che possiamo riscontrare a Genova, quelli che per la nostra discussione oggi ci interessano di più sono i seguenti:

1. La Comunicazione tra il Comune di Genova e i propri cittadini.
2. La Comunicazione tra la città di Genova e il resto del mondo.

Vediamo il punto 1.

Nonostante il recente Sportello del Cittadino, che pure rappresenta un piccolo passo in avanti, una netta voragine separa ancora il Comune di Genova dai cittadini che Esso amministra. I cittadini che oggi intendessero consultare, per il proprio legittimo e sacrosanto interesse, gli atti deliberativi della Giunta, i regolamenti comunali, le trascrizioni di quanto ufficialmente venga discusso e deciso in quest'Aula Consiliare, e altro materiale pertinente al Comune, incontrerebbero tali impicci procedurali, da essere dissuasi dal farlo con la desiderata frequenza. Infatti, quanti cittadini oggi si prendono la briga di consultare tali documenti? Ben pochi. Eppure, la maggioranza dei cittadini è giustamente interessata a conoscere più a fondo, spesso anche in dettaglio, le attività del Comune, ma altrettanto giustamente non è disposta ad impiegare un'eccessiva quantità di tempo e sforzi per ottenere tali informazioni. Inoltre, un gran numero di cittadini sarebbe ben lieto di partecipare, in piccola parte, alla vita amministrativa della città, esponendo proprie proposte, suggerimenti ed opinioni, ma anche quest'attività viene penalizzata dall'assenza di uno strumento di comunicazione efficiente. Il cittadino che abbia qualcosa da dire pubblicamente, oggi, può solo scrivere una lettera a un giornale locale, che con grande probabilità non verrà pubblicata.

Veniamo al punto numero 2: La Comunicazione tra la città di Genova e il resto del mondo.

Un'altra voragine, un'altra pesante assenza di Comunicazione separa Genova dal resto del mondo. I milioni e milioni di turisti che da decenni solcano tutte le strade italiane, affollando, destate, migliaia di località, magicamente eludono la nostra presunta intenzione di accoglierli, disertando la nostra città, e la surreale desolazione delle nostre strade deserte con tutti i negozi chiusi d'Agosto ci toglie ogni dubbio circa il fatto se Genova sia, oggi, una città turistica o meno.
Eppure, c'è fra noi unanimità o quasi rispetto alla scelta di darci, per il futuro, una forte identità turistica. La città ha, e potrà avere di più in futuro, le qualità estetiche necessarie. Molto è già stato fatto - l'Acquario è un esempio. Tuttavia, il più è ancora da fare se è vero, come è vero, che nel mese turistico per eccellenza - Agosto - la nostra città si svuota completamente anziché riempirsi oltre misura come vorremmo. Per richiamare, da tutto il mondo, i turisti a cui tanto aneliamo, è necessaria un'adeguata quantità e soprattutto qualità di Comunicazione, indispensabili per informare ed attrarre i potenziali turisti, Comunicazione che oggi evidentemente manca o che comunque è inadeguata e insufficiente.

Abbiamo quindi brevemente focalizzato due generi di carenza di Comunicazione, la prima fra il Comune ed i suoi cittadini, la seconda fra Genova e il resto del mondo.
E immaginabile qualche nuova, inattuata strategia che ci permetta di fare scorrere più efficientemente tale ora carente Comunicazione, fra il Comune e i suoi cittadini, e fra la città e il resto del mondo? Non sarebbe auspicabile che noi potessimo fornire, a chiunque ne facesse richiesta, istantaneamente ed automaticamente, gratuitamente, comodamente, a domicilio, TUTTE le informazioni che interessassero, riguardo a Genova, alla sua vita amministrativa, ai suoi servizi disponibili, alle sue bellezze nascoste e palesi?
Ebbene, un tale strumento oggi esiste, anche se non lo stiamo usando, e tutti ne abbiamo sentito parlare. Si tratta di Internet.
Attualmente, Internet collega alcune decine di milioni di computer in tutto il mondo, quantità che raddoppia ogni anno o giù di lì, di modo che appare lampante, a chiunque appena sappia compiere qualche modesta estrapolazione, che in capo ad alcuni anni tutti i cittadini dei paesi industrializzati, in un modo o nell'altro, potranno disporre di un accesso ad Internet, ovvero potranno tutti abitualmente estrarre, dalla più grande e sempre crescente biblioteca mai prodotta dall'umanità, tutte le informazioni che essi desidereranno, proprio come oggi tutti noi riceviamo normalmente informazioni dalla televisione. Alcune stime indicano che nell'anno 2000, il 20% degli italiani sarà connesso ad Internet, un ordine di grandezza già dietro l'angolo fra i cittadini degli Stati Uniti. Il 2000 ci attende fra quattro anni, durante il prossimo ciclo amministrativo. Questo genere di stime, nella nostra epoca di miracoli tecnologici, quando sbaglia, solitamente lo fa per difetto.
Ebbene, quali informazioni sulla nostra città troverebbe oggi nella grande rete mondiale uno dei 40 milioni di utenti Internet, il quale, desiderando visitare l'Italia, intendesse prima farsi un'idea su ciò che le varie città hanno da offrirgli?
Nulla.
Avete compreso bene. Egli, o ella, riguardo a Genova, non troverebbe nulla. O, più precisamente, quasi nulla.
A parte infatti una manciata di pagine semivuote realizzate dalla Provincia di Genova, ben poco sulla nostra città appare a chiunque su Internet volga lo sguardo verso di noi, e si tratta comunque di iniziative private. Nulla, assolutamente nulla di ciò è realizzato dal Comune di Genova, il quale pure dispone di ottanta dipendenti a libro paga nella sezione informatica, che ci costano cinque miliardi annui in stipendi. Con ciò non si discute l'utilità esercitata nelle loro mansioni dai suddetti dipendenti. Si sottolinea soltanto come sarebbe altrettanto auspicabile verificare la possibilità di ottimizzarne capacità ed esperienza nella direzione che oggi io sto indicando.
Il Comune di Genova infatti NON ESISTE su Internet, in un epoca nella quale qualsiasi studentello è perfettamente in grado di realizzare pagine che lo rappresentino in quel nuovo e portentoso mass media chiamato Internet.
Siamo quindi, fra le città italiane, fanalino di coda, perfettamente invisibili a quei quaranta milioni di cittadini del mondo già connessi alla rete delle reti, i quali statisticamente appartengono alle fasce economiche più elevate nei rispettivi paesi, così essendo ottimi potenziali turisti. Siamo perfettamente e dolosamente invisibili, mentre contemporaneamente indulgiamo a giaculatorie sterili circa la nostra presunta volontà di apertura al turismo. Nella nostra epoca in travolgente trasformazione, essere assenti da Internet equivale a nascondersi.

Con Internet siamo infatti di fronte ad una rivoluzione nel campo delle comunicazioni di massa dello stesso impatto che ebbe il giornalismo alla sua nascita, e la televisione, quando si accese per la prima volta nei nostri salotti. Gli sciocchi che non si rendessero conto della straordinarietà di questo nuovo strumento di comunicazione, ne resterebbero fatalmente esclusi, e darebbero un segno evidente della loro ottusità. Mentre l'utilizzo di giornali e televisione, da parte di un Comune, per comunicare con i propri cittadini e con i potenziali turisti di tutto il mondo, è attività complessa, soggetta a mediazioni non sempre opportune, non priva di oneri spesso insostenibili (quanto costerebbe infatti una buona campagna pubblicitaria, sui giornali di tutto il mondo, per rendere stabilmente visibile la nostra città al turismo internazionale?), l'utilizzo di Internet, oggi, unisce al superamento della mediazione giornalistica la totale gratuità dello strumento, fatti salvi i modesti canoni per l'affitto delle linee telefoniche.

Noi sappiamo che la giunta ha già in conto di allacciare il Comune di Genova ad Internet, e ci mancherebbe che non fosse così. Nello specifico, però, sappiamo ben poco, e desideriamo saperne di più. Ricordo l'assessore e allora vicesindaco Cassol, quasi un anno or sono, rispondendo ad un'interpellanza del Consigliere Azzarelli, prendere tempo sul tema, argomentando che Internet sarebbe materia molto complessa. Siamo perfettamente d'accordo che di materia estremamente complessa si tratti. Anzi, nell'arco di quest'anno trascorso la materia è divenuta più complessa ancora, e la complessità, in futuro, non è certo destinata a diminuire, considerata l'incredibile dinamica propria del sistema Internet. Proprio per questo, temiamo possa essere ben consistente il rischio che la sottovalutazione delle tendenze di crescita del fenomeno Internet conduca a mettere a punto un progetto destinato a risultare fin da subito inadeguato alle mutate e mutande condizioni. Internet è il giro di boa di un cambio epocale. Si deve mettere in conto fin dora cosa si parerà dietro l'angolo. Per una volta, in questa città, sarebbe bello e soprattutto fecondo anticipare il futuro prossimo anziché rincorrerlo annaspando con il fiatone come al solito.
Temiamo infatti che il Comune possa affrontare la propria partecipazione ad Internet come un atto dovuto, e non, come invece è fondamentale che sia, nel senso di un'ampia e intelligente strategia. Temiamo che il Comune di Genova si possa dotare di una inutile manciata di pagine Web al solo e precipuo scopo di non voler apparire da meno rispetto a tutte le altre città italiane che ci hanno già preceduto. Sarebbe un errore gravissimo. Se il nostro obiettivo è non essere da meno, tanto vale cambiare città, perché allora siamo già da meno. Dobbiamo invece cogliere l'occasione presentata da questo nuovo e portentoso strumento di Comunicazione, per affrontare strategicamente quelle gravi carenze di Comunicazione di cui sé detto, e risolverle. Sì, risolverle! Internet è lo strumento ideale per risolvere perfettamente alcune delle carenze di Comunicazione della e nella nostra città.
Vogliamo fare alcuni esempi pratici? Vogliamo adesso elencare alcune delle cose utili che il Comune di Genova può e quindi deve fare mediante Internet?

Innanzi tutto, dato che lo può fare - è una faccenda tecnicamente elementare e sfido chiunque a sostenere, mentendo, il contrario! - il Comune DEVE d'ora innanzi rendere disponibili ai cittadini per la consultazione su Internet tutte le informazioni inerenti ai propri atti amministrativi, dalle delibere alle trascrizioni delle nostre discussioni in quest'aula. Ogni cittadino provvisto di computer personale e modem deve potere avere la facoltà di consultare con comodo, sul proprio monitor, il 100% degli atti pubblici con i quali questa città è amministrata. Solo così raggiungeremo la doverosa trasparenza totale.
Poi il Comune può, e quindi deve, rendere disponibile ai cittadini, su Internet, un onnicomprensivo e ben articolato bollettino telematico, nel quale, ordinatamente, siano disponibili, con aggiornamento anche quotidiano, le informazioni riguardo a tutto ciò che di fattibile vi sia in città - dalla programmazione di cinema e teatri ad indici completi dei libri consultabili presso le civiche biblioteche, e così via.
Poi il Comune può, e quindi deve, organizzare dei forum di discussione sul Web, che rendano possibile l'aggregazione virtuale dei cittadini in discussioni pubbliche sulla vita della città e sull'amministrazione della stessa.
Ma soprattutto il Comune può, e quindi deve, mettere a disposizione su Internet una esaustiva rappresentazione di ciò che la nostra città è, di ciò che la nostra città è stata, della nostra storia e delle nostre bellezze passate e presenti, in un grande, ordinato, intelligente affresco che sappia attrarre e sedurre molti fra coloro che nel mondo intero, consultando Internet, trovino le pagine di Genova per averle cercate o per caso.
Su Internet, già oggi, oltre ai semplici testi si possono rendere disponibili immagini, fotografie, suoni e brevi filmati, ovvero elaborate rappresentazioni multimediali. Il nostro compito, oggi, se abbiamo un po' di lungimiranza, è di ricreare Genova su Internet. Rappresentare multimedialmente la nostra città in tutti quei suoi aspetti che la rendono bella ed interessante. Cito solo un esempio, per facilitare la comprensione:
l'Acquario. Negli anni a venire, chiunque nel mondo cercasse su Internet la parola Acquario, dovrà trovare il nostro gioiello. Pagine e pagine sul nostro Acquario con tantissime fotografie, e magari anche il noto filmato del parto del delfino. Tra i molti che vedranno il nostro Acquario su Internet, parecchi potranno decidere di venirlo a vedere di persona.
L'esempio che ho fatto con l'Acquario vale per tutto ciò che di bello c'è a Genova. Se noi impostiamo correttamente il nostro lavoro, comprendendo appieno l'importanza strategica di un corretto approccio al nuovo mass media Internet, e sviluppiamo fin da subito, su Internet, una rappresentazione degna della nostra città, non tarderemo a coglierne i frutti. Se viceversa optiamo per rifugiarci nei soliti balbettii tattici, ovvero ci accontentiamo di affrontare l'argomento Internet meramente scopiazzando ciò che le altre città italiane hanno già realizzato in merito, allora io dico che si tratta di fatica e denaro sprecati, e che sarebbe più dignitoso e serio non far nulla del tutto. Internet è un giocattolo per chi non lo conosce. E il mass media del futuro per chi sia in grado di immaginarsi qualcosa. Procedere in questo campo senza una strategia, non serve a nulla, soprattutto ad una città, soprattutto ad una città come Genova. A ognuno la scelta, e la responsabilità, di porsi nei confronti di Internet con il sorriso beota di chi lo consideri solo un giocattolo o con l'atteggiamento costruttivo di chi abbia invece capito che non esistono scusanti valide che consentano di prescindere da questo nuovo emergente mass media.

Con Internet, si apre infatti un nuovo immenso campo di gioco per le umane vicende, un campo di gioco che si espande esponenzialmente, e che in un prossimo futuro includerà, in questa nuova rappresentazione della realtà che è già chiamata la Realtà Virtuale, significative parti di tutti gli altri campi di gioco ove le azioni umane si intrecciano. Ed è un campo di gioco tanto importante, quanto fulminea è oggi la sua evidente manifestazione, apparentemente sorgente dal nulla. E noi tutti giocheremo a quel gioco, lo si voglia o non lo si voglia, così come oggi noi tutti dipendiamo, per le nostre azioni e per le nostre scelte, anche in politica, da ciò che succede, ad esempio, nelle nostre televisioni, o sui nostri giornali. Non si può prescindere da uno strumento di comunicazione che tutti utilizzano. Non si potrà neanche in futuro. E poiché noi tutti giocheremo a quel gioco e in futuro avremo a che fare, volenti o nolenti, con Internet, tanto vale giocare bene a quel gioco, fin dall'inizio, per evitare di rammaricarci in seguito, come già molte altre volte in questa città, di essere in ritardo rispetto al resto del mondo. E allora ecco che emerge l'improrogabile necessità di stringere i tempi, e finalmente agire, con lucidità, competenza e soprattutto lungimiranza e una chiara strategia, per mettere Genova in prima fila tra le città che si sono date una fisionomia nel ciberspazio - è così che viene chiamato quello spazio virtuale ove il mondo rappresenta se stesso per il tramite della più incredibile rete di computer che ci sia mai stata.
E' un grande lavoro, se fatto come va fatto, fortemente tecnico, nondimeno anche intensamente politico, poiché la politica, come noi tutti sappiamo, è in una delle sue accezioni l'esercizio di una lucida volontà improntata alla lungimiranza, scaturita dalla scelta fra diverse e non di rado antitetiche opzioni. E un grande lavoro, un grande lavoro tecnico e politico, della cui mole è ai più oggi visibile soltanto la punta dell'iceberg, ed io mi auguro che almeno la punta dell'iceberg non sia celata alla visione di tutti i presenti. E' la consapevolezza di quanto ci sia da fare, a questo riguardo, e soprattutto di quanto ci sarà da fare, nel nostro prossimo futuro, per promuovere l'immagine di Genova agli occhi delle decine di milioni di persone che già oggi sono connesse ad Internet, che ci porta, al termine di questa serie di ragionamenti, a proporre, con queste parole, e con le similari parole dispiegate nella nostra Mozione e nei nostri Ordini del Giorno, che Genova non soltanto insegua, arrancando, tutte le altre grandi città italiane, bensì le preceda nell'inevitabile adeguamento alla modernità, istituendo per prima fra esse una commissione specialmente dedita ai problemi della Comunicazione interna ed esterna con particolare attenzione ad Internet.

Perché, vedete, non basta dire e decidere, come qualche superficiale potrebbe argomentare: "Il Comune deve occuparsi di Internet." Sarebbe come se bastasse dire e decidere: "Il Comune deve occuparsi del traffico cittadino". Bella forza! Se bastasse dire così, sarebbe sufficiente enunciarlo oracolarmente una volta per tutte, e che bisogno ci sarebbe allora dell'Assessore al Traffico? Occuparsi di Internet, ovvero di quella finestra dalla quale il mondo in futuro ci vedrà oppure non ci vedrà, così come occuparsi del bilancio, del traffico e di tutte le altre cose importanti, è un compito di responsabilità politica, oltre che di competenza tecnica, funzione per la quale oggi proponiamo che venga istituita una specifica commissione, nella quale tutti i gruppi politici che in questo consiglio rappresentano tutta la popolazione genovese, abbiano la facoltà di intervenire fattivamente per fornire quegli indirizzi e contenuti utili e indispensabili per la migliore costruzione possibile di quella Genova Virtuale che al più presto deve vedere la luce su Internet.

Volgo al termine il mio intervento, portando un piccolo esempio, che spero valga da buon auspicio:
Questa mozione, che ho presentato, così come il testo di questo discorso, sono già su Internet, in questo stesso momento, e ci rimarranno per anni e anni ed eventualmente anche decenni, sempre consultabili, 24ore su 24, da qualsiasi cittadino genovese, italiano e di tutto il mondo al quale essi interessassero. Perché, chiedo io, su Internet non ci sono già anche tutti gli altri documenti di questa amministrazione? Essi DEVONO essere disponibili su Internet, dato che POSSONO esserlo, e la prova del fatto che possono è che questo mio discorso e questa mia mozione su Internet già ci sono. Ai colleghi che interverranno dopo di me annuncio che tutto quanto verrà oggi detto in quest'aula su quest'argomento, verrà da me al più presto fedelmente trasposto nella bacheca universale di Internet, quindi ad istantanea e gratuita disposizione di chiunque, in qualsiasi momento, da casa propria mediante il proprio computer, voglia compiere un'interrogazione ad Internet per conoscere le vostre esatte parole di oggi riguardo al tema che stiamo dibattendo, o più semplicemente per trarre notizie circa il vostro impegno politico ed amministrativo. In attesa che tale procedura diventi la norma, per iniziativa del Comune anziché per iniziativa mia, come logica impone che debba essere, invito i colleghi che interverranno a fare successivamente in prima persona l'esperienza di ritrovare su Internet tutte le esatte parole che a partire da ora andranno a dire, assumendosene la responsabilità.

Naturalmente sono a disposizione di chiunque voglia approfondire l'argomento.

Grazie per l'attenzione.

Roberto Quaglia


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Intervento di Antonio BRUNO (P.D.R.C.)


"Signor Presidente e colleghi, condivido molte delle cose dette dal consigliere Quaglia, condivido meno l'enfasi solamente positiva, rispetto ad uno strumento che, certamente è interessante e che può aiutare a risolvere molti problemi.
In effetti rimane il problema della promozione del ruolo turistico di Genova, che anche tramite questa rete, può essere sviluppato, così come il sottoscritto, dove andare in vacanza, ha cercato un posto a basso costo, tramite Internet, così lo può fare chiunque.
Però devo dire che questo aspetto dovrebbe, si, promuoverlo il Comune, gli enti locali, ma forse i privati dovrebbero contribuire, anch'essi, in qualche modo.
Estremamente interessante, ma comunque punto critico, è quello della pubblicità degli atti consiliari, della comunicazione, della possibilità, per il cittadino, di accedere ad informazioni. E' evidente che non basta memorizzare una serie di parole per poter, poi effettivamente, rendere consultabile tutto questo, nel senso che ci vorrà, secondo me, una grande capacità organizzativa per poter permettere, eventualmente, la consultazione di tutto questo materiale.
E' evidente che, se nel dibattito su un certo tema, i gruppi o i cittadini consulteranno il sito genovese, dovranno essere in grado di discriminare, all'interno di una grande quantità di informazioni, quello che può interessare.
Quello su cui non sono così d'accordo è l'enfasi come questo strumento dipinto, che potrà risolvere tutti i problemi di comunicazione. E' vero che ogni anno si raddoppia il numero di utenti che possono accedere a tutte queste informazioni, è pur vero, però, che in questo grande mercato mondiale, a fronte di una percentuale dell'umanità sempre più ricca, sempre più con possibilità di comunicazione, esiste, anche nella nostra città, fatte le debite proporzioni, una quota sempre crescente di popolazione sempre più messa ai margini.
Allora, non riduciamo il problema della comunicazione tra gli enti, la Giunta, il Consiglio Comunale e la popolazione alla disponibilità di pagine Web, su Internet. Io ritengo che sia una cosa importantissima e che si possa fare anche facilmente, perché non serve più essere un grande programmatore per costruirsi da solo una pagina, basta solo avere un programma come "Word 6.0" e lo traduce lui, una pagina multimediale.
Rimane, però, il problema principale della comunicazione tra le amministrazioni, i consigli e i cittadini, che non possono risolversi a questo, perché comunque sarà una minoranza che potrà permettersi il computer, avere la voglia di usarlo, avere la voglia di collegarsi ad Internet ed, eventualmente, avere la voglia di non limitarsi alle pagine più osè e più pornografiche che sono disponibili, come tutte.
Ci vuole la possibilità di una comunicazione tra cosa succede dentro le amministrazioni e le informazioni disponibili e i cittadini, possibilità di un dialogo che non può restringersi all'aspetto che il collega Quaglia ci ha proposto, aspetto su cui sono d'accordo. Non può restringersi solo a quello, anche se l'Amministrazione sviluppasse tutto quello che ha testé detto il collega Quaglia, rimane un problema di comunicazione tra noi e la città, tra i cittadini e le istanze intermedie e un problema di partecipazione.
Certo, questo strumento, per una certa quota della nostra città, può essere uno strumento importante, anche di partecipazione, perché si possono farei i cosiddetti siti Internet, in cui non c'è solo un aspetto passivo da parte del cittadino, ma anche un aspetto propositivo, come ad esempio la posta elettronica e tante altre questioni.
Noi siamo favorevoli agli ordini del giorno proposti dal collega Quaglia, evidentemente però in un quadro di non esaustività della risoluzione dei problemi di comunicazione tra Giunta e Consiglio; Consiglio e città e forze politiche, che deve avvalersi di questo strumento, ma non può assolutamente pensare di risolverlo in toto con questo".

Antonio Bruno

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Intervento di Claudio BASSO (P.P.I.)


"Signor Presidente e colleghi consiglieri, anche io volevo fare alcune considerazioni sui problemi che la mozione del collega Quaglia ha posto all'attenzione del Consiglio.
Sicuramente con una enfasi diversa, rispetto anche alle magnifiche sorti e progressive di questo strumento.
Certamente oggi in base ad alcuni dati che abbiamo raccolto, Internet è raggiunta da circa 300.000 utenti ufficiali, in Italia, e circa 1 milione di utenti indotti, se pensiamo che, a fronte di ogni accesso, esistono almeno altri tre fruitori, i cosiddetti non ufficiali, del servizio.
Però è indubbiamente vero che tutte le proiezioni ci portano, in un prossimo futuro, ad un allargamento pressoché geometrico della potenzialità di accesso a questi servizi.
Credo che oggi sia importante parlare di questa possibilità, per almeno due motivi fondamentali: innanzi tutto perché bisogna essere assolutamente preparati a questa evoluzione. Secondo motivo: perché è assolutamente necessario essere presenti e quindi essere parte attiva in questo processo evolutivo della rete.
Bisogna essere assolutamente preparati a questa evoluzione, anche perché l'attuale tecnologia non rappresenta certamente un punto di arrivo. L'evoluzione tecnologica, per assicurare al cittadino un servizio che sia all'avanguardia e sempre puntuale, in termini di qualità e quantità, è ancora tutta da scoprire. Tutto il fenomeno delle fibre ottiche si pone in questa direzione.
Certamente questo consentirà di offrire e fornire servizi a costi economicamente più contenuti, sensibilmente più contenuti, rispetto a quanto, oggi, le normali procedure ci inducono a fare, ma occorre essere presenti e quindi avere una parte attiva in questo processo evolutivo, anche perché se consideriamo la rete Internet come un processo di moda, siamo completamente fuori strada. Essa deve essere vista come un servizio che, in particolare nelle realtà locali, serve a dialogare con il cittadino.
Possibilità di allargare a dismisura il bacino di utenza e di accesso alle informazioni, con servizi che sono attivi in maniera pressoché continuativa, consentirà l'accesso di informazioni che normalmente le strutture pubbliche non sono in grado di attivare con i normali processi informativi.
E' proprio questa caratteristica del servizio di informazione a servizio dei cittadini utenti, che dovrebbe connotare in maniera particolare la presenza di una Civica Amministrazione in questo settore.
Questo obiettivo di presenza sulla rete Internet, da parte del Comune di Genova, anche sulla base di esperienze che già sono state avviate, pur con molte difficoltà, in altri comuni, si raggiunge, a mio giudizio, attraverso tre passaggi: la collettività, la gestione delle informazioni e la fornitura di veri e propri servizi all'utenza.
Su questo punto occorre dire che esistono già, sul tessuto cittadino, realtà che sono in grado di fornire un ampio supporto informativo, relativamente alla possibilità di trasmettere informazioni locali sulla rete Internet. Sarebbe molto opportuno, da questo punto di vista, evitare duplicazioni e non frammentare quanto è già immesso sulla rete, cercando, invece, collaborazioni, in termini di fornitura di servizi che, sicuramente, renderebbero meno onerosa la creazione e la gestione di una banca dati sulla città e porterebbero sicuramente ad estendere la base informativa, praticamente a costi economicamente molto contenuti.
La collettività, come già è stato realizzato in pressoché tutti i comuni italiani già presenti sulla rete Internet, deve essere attuata attraverso fornitori di servizi, che sono già presenti e operanti nella nostra città, che sono in grado di garantire una elevata qualità, in termini di continuità e potenza delle connessioni.
Naturalmente ci sono anche tutte le questioni derivanti dalla assistenza e dalla competenza che tali servizi necessitano una volta avviati.
E' opportuno che questa attività venga svolta da apparati già esistenti, che consentano una riduzione del costo di implementazione ed una provata competenza. A ciò deve essere aggiunta la possibilità di predeterminare totalmente i costi di ciò che si sta approntando, evitando, così situazioni di bilancio imprecise o poco chiare, che altre volte, proprio nel campo dell'informatica, ha costretto le Civiche Amministrazioni a continue rincorse per un ulteriore aumento di costi non previsti e non programmati in sede di installazione.
Certamente, poi, la disponibilità di spazi Internet, può portare ad immagazzinare molteplici informazioni che vanno dai verbali dei Consigli Comunali, delle Commissioni, alle delibere, alle ordinanze del Sindaco, agli atti amministrativi, che possono essere ampiamente consultabili in tempo reale, con tutte le procedure che sono già note a molti utenti di questo tipo di servizio.
Ma quello che rende particolarmente efficace questo tipo di servizio, è questa immediatezza nell'attuare una sorta di filo diretto con il cittadino, che può inviare suggerimenti, consigli, richieste all'Amministrazione Comunale; la possibilità di creare moduli mirati, che consentono di raccogliere informazioni già preventivamente catalogabili rapidamente su data base, per ulteriori analisi; consente di avere, in forma diretta, attraverso questionari mirati, quello che è l'indice di gradimento su una eventuale proposta, o quella che è la reale esigenza di un quartiere o di una parte di esso, rispetto ai problemi della Civica Amministrazione.
Questa rete civica cittadina, può essere creata a costi competitivi e controllati, fin da subito, ed è auspicabile che da questo punto di vista, io mi auguro che poi l'Assessore, su questo, possa già fornirci alcune indicazioni, una indagine informativa, su quanto risulta essere già esistente e il coordinamento delle risorse interne alla Civica Amministrazione, ma anche presenti sul territorio genovese, possa consentire di analizzare fino in fondo i costi per l'attivazione di un servizio sperimentale in questo senso, ma anche la sua capacità di evoluzione, la possibilità di fornire servizi, la capacità di essere flessibili nella interconnessione di realtà esistenti coni problemi della Civica Amministrazione.
Vorrei concludere con alcune osservazioni, che meriterebbero sicuramente anche un approfondimento in un altro contesto: in questo dibattito, vengono posti gli accenti sulle caratteristiche positive che ha questo tipo di servizio.
Credo che, come dicevo all'inizio, la necessità che il Consiglio Comunale si ponga questo tipo di problema, per essere preparati a questa evoluzione e per essere presenti e quindi per svolgere un ruolo attivo in questa direzione, non ci possa fare nascondere che con questa evoluzione dirompente si presentano scenari totalmente inediti, che chiamano in causa anche il modo stesso di fare politica, che chiamano in causa i criteri della cosiddetta democrazia rappresentativa, così come l'abbiamo vissuta e approfondita finora. La possibilità di introdurre una sorta di voto telematico, soltanto per conoscere le opinioni, ma in un futuro ormai prossimo, anche per favorire l'accento su una proposta, su una decisione da prendere in un senso, piuttosto che in un altro, ci deve mettere giustamente in condizioni di approfondire anche il ruolo di una Civica Amministrazione, che si ponga di fronte a questa evoluzione telematica con un'iniziativa contro i rischi di una nuova esclusione, contro i rischi di nuove discriminazioni che sono indotte dalla innovazione tecnologica.
In questo senso io vedo importante l'iniziativa di una Civica Amministrazione, ci sono problemi di accesso che, per i rilevanti costi di tipo economico, a molti non sono consentiti, ci sono problemi di educazione a nuovi linguaggi, di educazione a nuove procedure. Qualcuno già parla di senzatetto digitali, o parla di sud digitale, in una realtà mondiale che prevede la divisione, finora, fra un nord ed un sud del mondo, soltanto sugli aspetti quantitativi o qualitativi, per come siamo stati tradizionalmente portati a considerarli.
Questa innovazione tecnologica apre questi scenari completamente diversi. Credo che sia importante che un livello locale di autonomia e di intervento sulla realtà, sulla vita quotidiana dei cittadini, si debba porre, giustamente, questo tipo di problemi e possa essere una occasione per risolverli e proprio per consentire una nuova e maggiore libertà".

Claudio Basso

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Intervento di Franco BAMPI (Polo Nord)


"Signor Presidente e colleghi, circa la mozione presentata su Internet, voglio dire che sono sostanzialmente d'accordo con gli ordini del giorno presentati dal consigliere Quaglia, almeno per quelli che non riguardano l'accesso, il fatto che il Comune debba garantire accessi, perché credo che sia lì, il nodo del problema ed è praticamente il contributo che intendo dare a questa discussione.
L'ho già detto altre volte, quando abbiamo parlato della riorganizzazione informatica del Comune: o il Comune arriva a usare, ad avere come strumento di lavoro Internet, il Comune stesso e quindi ad avere delle basi di dati accessibili e quindi, eventualmente, con piccola manutenzione, semplicemente per, magari, fare una pagina che poi viene messa sul circuito Internet, può, appunto, mettere i dati a propria disposizione sul circuito Internet, oppure l'operazione Internet non funziona.
Io ritengo che sia improponibile una organizzazione Internet parallela a quella del Comune, perché allora il costo di manutenzione di questa operazione potrebbe diventare rilevante. Invece è diverso se il Comune struttura la propria gestione informatica dei propri dati, in modo tale che poi Internet possa accedere e che ci possa accedere, eventualmente, con dei codici d'accesso, o su siti dove non c'è tutto. Mentre gli atti pubblici, che possono essere le delibere di Giunta, di Consiglio Comunale, le determinazioni dirigenziali, possono essere messi su siti dove non si controlla, basta inibire la possibilità di scrittura, ma comunque su siti eventualmente duplicati, dove non c'è controllo, possono esservi dei dati che non devono essere diffusi necessariamente, oppure possono essere diffusi solo con dei particolari codici d'accesso.
Però la logica è e a me pare di avere rilevato questa logica negli ordini del giorno, almeno nei nn. 1, 2 e 3 fatti dal consigliere Quaglia, che è quella di stimolo all'uso o alla creazione di un sistema informatico di lavoro per il Comune, che sia immediatamente adattabile ad un sito Internet e quindi a essere poi distribuito in Internet.
Io credo che o si fa così, o gestire un sito Internet separato, diventa oneroso e alla fine diventa obsoleto, questo sito, come dati, come aggiornamento, ecc.
Se questa è la tendenza, cioè quella di andare a creare dei siti, quindi dei computers, dove i dati pubblici vengono immagazzinati e quindi semplicemente resi visibili da Internet, allora possiamo pensare che questo sia un sito che si aggiorna automaticamente, sennò diventa un sito dove d'accordissimo con quanto diceva il consigliere Quaglia, possiamo trovare notizie storiche e le notizie storiche possono essere multimediali, possono essere da testi, da musiche, da animazioni, da fotografie, che si mandano in diretta, pensiamo a cosa sta facendo adesso "Primonet", quindi effettivamente la bellezza di Internet è la multimedialità. Quindi possiamo fare anche un'operazione di archivio e di accesso a basi d'archivio, ma se vogliamo anche che sia un accesso, per esempio, ai lavori del Comune, sia un accesso in cui il cittadino che usa Internet può andare a vedere cosa si fa nel Comune, come opera, attualmente, il Comune, in questo caso, secondo me, Internet deve essere un modo con cui il Comune lavora, sennò non riusciremo a tenere aggiornato il sito.
A me pare che il consigliere Quaglia abbia proprio colto questo aspetto negli ordini del giorno che ha proposto".

Franco Bampi

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Intervento di Flavio AZZARELLI (P.D.S.)


"Signor Presidente e colleghi, Io volevo porre l'accento su di un aspetto che il consigliere Quaglia non ha sufficientemente esaminato, o per lo meno, badando a forse a questo aspetto internettistico di una visone di Genova su Internet e quindi apertura globale al mondo, forse si è dimenticato che è importante anche un rapporto di Genova con la cittadinanza.
E allora credo che la creazione di una rete civica, che è una cosa che a noi preme particolarmente, forse sia anche un aspetto ulteriore di evoluzione della nostra città e di apertura a questo mondo. Internet sappiamo tutti che cos'è e non perdiamo tempo a rispiegarlo. A me non fa neanche tanta paura essere riportato sulla rete delle reti, in quanto essendo un mezzo di comunicazione democratico è giusto che ci stia tutto e tutti, come d'altronde è e come si può verificare attraverso una collegamento o una navigazione. Il nostro gruppo più volte in questa sede ha perorato la creazione di un sito e la messa in linea del servizio di posta elettronica e richiesta informazioni, cosa che il Comune sembrerebbe ipotizzare per la fine di settembre. Acquisiti questi dati, ci piacerebbe che questo tipo di messa in linea di informazioni non fosse un mero e semplice bollettino comunale, non fosse qualcosa di passivo ma fosse il più possibile interattivo. Noi crediamo che una comunità strutturata che permetta alla maggior parte delle famiglie di stare, convivere, comunicare sulla rete e scambiarsi informazioni ed esperienze sia un grosso traguardo.
Il Comune in questo senso può fare molto: attraverso una promozione "internettiana" di quella che potrebbe essere la visione di uno dei tanti comuni che stanno su Internet si potrebbe iniziare a ragionare su un coinvolgimento globale di associazioni, enti e quanti altri stanno nella nostra città e nella nostra provincia. Comunità che potrebbe tranquillamente risiedere su un qualcosa che potremmo chiamare per comodità "rete civica". Rete civica che potrebbe essere quel perno e quel qualcosa che permetterebbe a chi non è specificamente connesso e non può permettersi di connettersi a Internet di comunicare e scambiare informazioni. Ricordo per brevità che la rete civica è una struttura che non gira su Internet ma che si può chiamare e contattare in ogni momento a un semplice numero di telefono. Il protocollo che viene di solito utilizzato per Internet ha determinati passaggi un po' tecnici, ha determinate caratteristiche software e hardware che richiedono un maggior apporto da parte dell'utente e ha dei costi vivi di accesso che vengono di solito sostenuti dal privato per la mera e semplice connessione.
In questa ottica credo che il Comune potrebbe aprirsi ai cittadini che fondamentalmente non sono interessati: attraverso una campagna di comunicazione e informazione si potrebbe chiaramente dire che il Comune ha un nuovo modo di parlare con i cittadini, una nuova modalità, una nuova metodologia. Coesisterebbero a questo punto due realtà: una quella, come amo definirla io, televisiva, ovvero una modalità televisivo dinamica (Internet, le pagine Web su Internet ed eventuali servizi), una realtà più di comunità, ovvero una rete civica, che permetterebbe a qualsiasi persona, da qualsiasi punto della città, di connettersi con il fornitore di informazioni. Fornitore che ovviamente sarebbe il Comune, ma non solo il Comune, ma quanti hanno interesse a stare su questa rete. Ricordo che il Comune di Torino ha deliberato, con una delibera se non sbaglio di Giunta, la possibilità di offrire spazio sulla propria rete civica a tutte le associazioni e gli enti che ne avessero fatto richiesta. Questo ha permesso di creare una grossa struttura a livello comunale. Il Comune di Torino oggi 15mila cittadini iscritti che parlano, dialogano, comunicano e si scambiano informazioni e opinioni tra loro. Questo ha permesso di creare una grossa struttura che vive e si autoalimenta di quello che è l'apporto di associazioni, enti e privati che forniscono alla struttura rete civica informazioni quotidiane. Il comune quindi ha messo a disposizione uno spazio gratuito all'interno di una struttura civica. Lo stesso comune ha realizzato un progetto ambizioso. Addirittura è riuscito a rimodellare intorno ad uno specifico protocollo, quello che abitualmente è il protocollo utilizzato per Internet, il TCPIP, è riuscito a ridefinire alcuni ambiti del SED e quindi utilizzare un protocollo che è tipico di una rete ad ampio respiro su una struttura comunale, con notevoli facilitazioni nell'implementazione ovviamente di quelle che sono le delibere e atti che necessariamente, con i tempi che si reputeranno più opportuni da parte dell'Amministrazione comunale, dovranno in un certo modo essere messi a disposizione della cittadinanza. Quella che era la linea che si tentava di definire era un giusto mixing tra le istanze presentate dal collega Quaglia, diverse, dovute, e forse a volte altisonanti sotto certi aspetti, ma comunque nelle intenzioni ottime, e quella che è una istanza fondamentale, quella cioè di non ritenere il cittadino forzatamente benestante e non ritenerlo comunque una persona che in qualsiasi momento può acquistarsi un computer, prendersi un modem, pagare un allaccio e andare a navigare. Questo perché fondamentale che questa comunità, se sarà coltivata dall'Amministrazione, abbia tutti i presupposti per essere una comunità il più possibile aperta, democratica ed eterogenea.
A questo proposito noi abbiamo presentato un ordine del giorno, e questo proposito chiederemmo di votare questo ordine del giorno che sommariamente propone i presupposti di una creazione di rete civica a prescindere dai presupposti internettistici."

Flavio Azzarelli

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Intervento di Renato PENCO (L.N.I.P.)


"Signor Presidente, signor Sindaco, assessori e colleghi, è un'ottima idea quella di inserire Genova in un sistema Internet mondiale, perché Genova certamente ha molto da dare e molto da offrire. Il consigliere Quaglia ha fatto un intervento molto tecnico: evidentemente se ne intende molto di questo settore. Ma vogliamo fare conoscere Genova per cosa? Per fare vedere le bellezze, d'accordo. Forse abbiamo un archivio unico al mondo, che persino gli inglesi vengono a consultare. Gli facciamo vedere l'Acquario, bellissimo, seconda o terza struttura mondiale. Poi quando vengono i turisti cosa gli facciamo vedere? Dei gabinetti che sono costati centinaia di milioni chiusi con i lucchetti, un sottopasso che da sette anni non si riesce a finire, gli facciamo vedere le strade che sembrano percorsi da giungla amazzonica, dei marciapiedi che non sono neanche più degni di questo nome, gallerie che non sono più gallerie ma sono dei camini orizzontali, pieni di rumenta. Cito a tal proposito quello sotto via Madre di Dio, cito quello in via Albertazzi che è un ricettacolo di rumenta. Gli faremo vedere tutte le rumente che abbiamo a Genova. Comunque siamo favorevoli a farci vedere per il mondo."

Renato Penco

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Intervento di Carlo SCHENONE (G. Misto)


"Dopo questo intervento così specifico e tecnico che ha anche riscosso l'applauso del pubblico mi sentirò un po' imbarazzato a fare delle valutazioni più precise. Quando, mi sembra a settembre, sono state fatte delle anticipazioni dai giornali riguardo a una prossima rete civica del Comune mi domandavo appunto che cosa sarebbe stato. Non ho capito perché allora veniva presentato come assessore competente l'Assessore Cosma: non so se adesso invece la cosa, come probabilmente mi sembra più corretta, è passata all'assessore che si interessa dell'informatica. Ero interessato per riuscire a capire che tipo di intervento era stato previsto relativamente alla presenza del Comune su Internet. In parte si era già parlato di una presenza da parte delle Istituzioni Scolastiche con l'esperienza della connessione di alcuni istituti genovesi, però quello che veniva presentato era qualcosa di sicuramente più organico, in cui il Comune diventava reale fornitore di servizi sulla rete. Mi interessava perché ritenevo importante che l'impostazione di una presenza del Comune su Internet dovesse essere prevista al momento della riorganizzazione del Comune. Ritengo che l'introduzione e la presenza del Comune su Internet dovrebbe essere l'occasione per arrivare ad un utilizzo interno al Comune di queste tecnologie, quella che ora come ora viene detta Intranet. La possibilità cioè di connettere le varie sottoparti del Comune con queste tecnologie: il che può essere la semplice connessione messa a disposizione dei vari uffici comunali di caselle di posta elettronica tramite le quali anche scambiarsi la documentazione, senza aspettare che i fattorini girino per tutta la città, come qualcosa di più sostanziale come tutto un sistema di distribuzione elettronica dei documenti. Questo è un passo importante, un passo che renderebbe realmente efficace anche una presenza del Comune su Internet, su qualunque meccanismo che permetta di accedere telematicamente al Comune. Faccio un esempio molto semplice. Il poter seguire una pratica anche da un punto di vista elettronico, fare in modo che una pratica migri all'interno dell'organizzazione comunale direttamente su supporto elettronico permette sia all'interno di verificare come si muovono questi documenti, e quindi l'efficacia dell'organizzazione stessa, sia diventa facilmente un meccanismo tramite il quale un qualunque cittadino può sapere qual è lo stato a cui è giunta una pratica di suo interesse.
All'aspetto della trasparenza dovrebbe poi collegarsi, e il Comune da questo punto di vista è l'unico che realmente può farlo come proprio interesse, tutto il discorso della partecipazione. La partecipazione dei cittadini che, ora come ora, cambiano anche socialmente l'interazione politica tra di essi, ha bisogno di nuovi canali. Se un tempo la partecipazione politica dei cittadini era fatta quasi esclusivamente con assemblee fumose, ora come ora queste modalità di partecipazione stanno sempre più perdendo di interesse ed efficacia, mentre ci sono altri aspetti e metodologie che permetterebbero di raggiungere una partecipazione che altrimenti a discapito della democraticità stessa della vita politica andrebbero a perdersi. Da questo punto di vista, se ritengo importante che il Comune arrivi ad una organizzazione interna che preveda una connessione in rete di tutta quanta la sua struttura in modo da poter rendere facile, agevole, e aggiornata anche la trasparenza verso l'esterno, d'altra parte è anche importante che il Comune si doti di strumenti che permettano una partecipazione. Mi rifaccio in questo caso a quello che proponeva Azzarelli. Più che pensare di installare e realizzare le cosiddette piazze telematiche, quindi luoghi di incontro telematico dei cittadini su Internet, cosa che richiede peraltro anche un minino ma significativo impegno anche da parte del cittadino se non altro per avere una connessione Internet a disposizione, anch'io preponderei maggiormente sull'approccio fatto tramite reti civiche o come si dice in gergo BBS, reti civiche organizzate in forma di BBS, quindi con un accesso che richiede esclusivamente un calcolatore che ormai è presente non dico nella maggioranza ma in una buona percentuale delle case italiane, e un modem che richiede una spesa unica di un centinaio di migliaia di lire o poco più. Una rete civica quindi che abbia una maggiore facilità di accesso, dia la disponibilità di incontro, un confronto e anche uno scambio di informazioni, e che possa essere, per la parte che possa essere interessante e utile, connessa ai servizi di Internet. In questa maniera, se dall'altra parte il Comune è strutturato in maniera tale da avere una propria organizzazione cablata, sarebbe possibile mettere a disposizione della rete civica anche informazioni che ugualmente sarebbero accessibili tramite Internet. Però non riterrei, se ritengo utile e importante che l'accesso possa avvenire tramite Internet, che sia l'unica possibilità. Se uno ipotizza una rete civica può integrarla con un accesso a Internet, facendo migrare le informazioni si cercano sulla rete civica anche su Internet; il contrario non è così automatico.
Da questo punto di vista è importante che il Comune arrivi a questi due aspetti: l'organizzazione interna che permetta una trasparenza e la partecipazione tramite delle reti civiche. Come questo si realizzi, sono convinto che debba realizzarsi anche appoggiandosi su quello che esiste già. Oltre tutto in città, contrariamente ad altre città, abbiamo anche più di un fornitore di servizi di questo genere che ha competenze e professionalità, che possono anche ridurre notevolmente i costi rispetto ad una struttura di questo genere organizzata direttamente dal Comune. Da questo punto di vista sono convinto che il Comune debba avere più una funzione di organizzatore dell'accesso, dopo di ché ci si può appoggiare sulle realtà esistenti per la sua concretizzazione. In qualità di organizzatore probabilmente una delle cose che potrebbe fare il Comune è quella di presentare un volto organico della città. Ora come ora su Internet, a mia conoscenza, ci sono sette o otto siti che presentano Genova. Sono siti che presentano la città spesso con informazioni ripetute, come gli orari dei musei ecc.. Nella fattispecie c'è il Comune di Genova con un sito dell'Assessorato alla scuola, un altro sito fatto da Pangea Informagiovani, un'altra sottoparte del Comune, un altro che si chiama Genova Virtuale on Page, con una bacheca dove lasciare messaggi su Genova, dove generalmente nessuno lascia un gran che; un altro ancora dell'Ente del Turismo, e un altro infine dove di sono informazioni di Afrodite dell'Università di Genova, con rimandi a teatri e cose di questo genere. In più si può aggiungere anche Primonet che è un altro esempio di questo genere. Ci sono dunque tanti siti su cui si possono avere informazioni su Genova, ma spesso e volentieri queste informazioni non sono aggiornate. La cosa che potrebbe fare il Comune è fare in modo che, grazie anche ai sistemi che permettono una navigazione multimediale, l'approccio a Genova sia uno ma che sia fatto in maniera che le risorse siano utilizzate per avere un aggiornamento di un sito anche complesso, costituito da più fornitori di informazioni, ma che venga fatto in maniera efficace per la città.
Lo statuto del Comune prevede l'esistenza di un notiziario: lo prevedeva prima ancora che venisse la legga sulla trasparenza ed è una cosa che il Comune deve doverosamente realizzare. Questo potrebbe essere, anche se non potrebbe esaurire l'intenzione che è nello statuto, un notiziario presente su rete civica o Internet. A questo punto esco un attimo dall'argomento specifico, però spezzo una lancia affinché questo notiziario venga realizzato finalmente; c'è bisogno che il Comune esca, che almeno quello che avviene all'interno di quest'aula, ma in generale quello che avviene nel Comune esca e sia maggiormente conosciuto, non solo come comunicazione dell'Amministrazione ma più in generale come comunicazione di tutto il Comune, quindi anche nel caso del Consiglio Comunale. Un tempo c'era stata una proposta di trasmettere i consiglio comunali via televisione; un tempo venivano trasmessi via radio. E' possibile ipotizzare come in alcune altre città un giornale mensile, prodotto direttamente dal comune, anche autofinanziato con pubblicità o cose del genere, in cui le varie realtà, sia quelle dirette dall'Amministrazione, sia anche quelle politiche, quindi anche i vari gruppi, possono uscire e comunicare agli altri. Quindi in ogni caso questo vincolo dello statuto che prevede il notiziario non è stato realizzato a parecchi anni dal momento in cui questo statuto è stato approvato. Colgo quindi l'occasione di questo invito di utilizzare Internet per fare in modo che il Comune esca verso i cittadini per allargare l'invito previsto dentro lo statuto.
Un'ultima cosa riguarda l'accessibilità. Ora come ora la Biblioteca Berio avrà una nuova sede in cui è prevista una notevole disponibilità di nuove tecnologie per poter accedere alle informazioni. In questo caso un altro aspetto attualmente esistente sono gli sportelli Citycard, in cui dei semplici calcolatori vengono utilizzati semplicemente come sportelli. Così pure ci sono altre delle situazioni in cui così pure ci sono vari posti pubblici che hanno a disposizione calcolatori per l'accesso e il reperimento di informazioni fornite dal Comune. Allora, proprio per evitare quella che veniva citata da Basso e in parte da Bruno, l'emarginazione informatica, cioè che chi non può permettersi di avere gli strumenti sufficienti per un accesso venga escluso da tutte queste possibilità che vengono fornite, questi strumenti potrebbero essere utilizzati rendendoli meno specifici per fare in modo che le persone qualunque possano accedere alle informazioni che altri forniti di un pochino più di risorse riescono a procurarsi semplicemente comprandosi gli strumenti."

Carlo Schenone

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Intervento di Anna Maria CASSOL (Assessore all'Informatica)


"Cercherò di essere breve, ma non perché voglia eludere la questione che peraltro è estremamente importante e interessante, ma perché penso che dobbiamo trovare un sistema di informazione continua, reciproca, sull'evoluzione dei lavori rispetto a questo tipo di strumenti, cosicché non ci troviamo ad impegnare il Consiglio Comunale con tempi molto lunghi su un tema di cui peraltro abbiamo già parlato nel settembre dell'anno scorso e che senz'altro non ha dei momenti in cui si danno risposte, indicazioni, e finisce lì. Tutt'altro. Consentitemi la brevità e consentitemi il rimando che peraltro in uno degli ordini del giorno il consigliere Quaglia chiede da qui a tre mesi, possibilmente preventivamente in commissione io ritengo; dopo i tre mesi che il consigliere Quaglia dava, io vi chiedo che sia verso i primi di novembre per consentire il lavoro che adesso vi illustro. Credo che non siano più sfuggibili la riflessione, la preparazione e il lavoro rispetto agli strumenti che ci sono oggi nel mondo. Non si tratta di essere fanalini di coda: si tratta di lavorare nel modo più appropriato con le risorse che ci sono, risorse in termini economici e in termini umani. Non è una Amministrazione, non siamo noi Giunta, non siete voi Consiglio che possiamo certamente con un tocco di bacchetta magica mettere in atto le modalità subito per far funzionare le cose nel modo che siano poi accessibili come informazioni a tutti i cittadini. Voglio dire che quello che dicevano i consiglieri Basso, Schenone, Bampi, Bruno, cioè che impostare il lavoro di flusso di informazioni all'interno dell'ente perché questo abbia anche aspetti e possibilità immediate di accesso dall'esterno non è un lavoro da poco. Certo sarebbe estremamente costoso costituire una doppia organizzazione che produce informazioni, su Internet piuttosto che su rete civica. Da un anno a questa parte c'è un gruppo di quindici persone all'interno del Comune, persone che operano in vari servizi, che stanno lavorando, che si sono preparate, che hanno fatto corsi, che hanno valutato opportunità e modalità per utilizzare al meglio gli strumenti messi a disposizione dalle tecnologie attuali per fare delle proposte che siano veramente fruibili, e che non restino qualche pagina aperta mai più aggiornata, qualche banca dati iniziata e mai più resa vitale.
La questione fondamentale è certamente quella che nei vostri interventi avete posto. Cioè Internet e rete civica; modalità di alimentazione di entrambi questi sistemi di informazione e di comunicazione con i cittadini, in modo tale che non ci sia spreco di energie, sovrapposizioni di banche dati, costruzioni ridondanti. Non ha tanto senso collegarsi ad Internet per avere informazioni che sono tipiche della comunità locale. Ha senso porre su Internet informazioni che il mondo vuole avere su Genova. Si sta lavorando: c'è questo gruppo costituito formalmente con ordinanza del Sindaco che sta lavorando su entrambi questi fronti. Quindi, cosa significa e come partire per la rete civica, quali informazioni, e quali di queste informazioni non ricostruite ma allargate, perché hanno lo stesso protocollo di base di comunicazione, portare su Internet, e viceversa. Noi pensiamo, e di questo vi terrò informati nella commissione che faremo ai primi di ottobre, di essere per quella data pronti ad aprire il rapporto con il mondo tramite alcune pagine su Internet e il rapporto con la città tramite un sistema di rete telematica cittadina, dove certamente ci sia un ruolo del Comune ma ci sia anche quello che diceva il consigliere Azzarelli, ovvero un ruolo importante delle associazioni e altri enti che vogliono mettere in comunità le informazioni utili e scambiarsi le comunicazioni utili.
Il problema che è stato posto, e non è da poco, di chi si esclude e di chi non si esclude, pensiamo di affrontarlo, sapendo che ci sarà un'evoluzione complessiva di questi strumenti, dotando da subito sistematicamente tutti gli sportelli del cittadino dei collegamenti necessari. Di modo ché i cittadini che non abbiano direttamente in casa gli strumenti possano avere non solo le stesse informazioni, ma possano anche essere quelle sedi in cui si fa informazione, si crea educazione, come sottolineava il consigliere Basso. Gli sportelli del cittadino vivificati anche da queste informazioni; un collegamento di rete civica che non sia necessariamente con tutte le stesse informazioni di Internet, e naturalmente il continuare tutti gli sviluppi su Internet che già ci sono, tipo il collegamento e il progetto, a cui faceva riferimento Schenone, relativo alle Istituzioni Scolastiche e ai collegamenti tra scuole. Quello che si diceva il giusto mix è quello su cui si sta lavorando per capire come partire con il piede giusto. Non possiamo, e sono sicura che voi non lo chiedete nemmeno, immaginare un'apertura e una immediata preparazione di informazioni su tutto quello che esiste all'interno del Comune. Sappiamo bene che ad oggi il materiale cartaceo che viaggia è enorme, e quindi bisogna contemporaneamente - cosa che si sta facendo -lavorare per informatizzare le banche dati comunali. L'attenzione, e questo è il compito di questo gruppo di lavoro, è che tutto sia sempre estremamente collegabile. Questi aspetti non sono aspetti facili, e si capisce la complessità organizzativa quale sia: si tratta di partire con dei tasselli che vadano mano a mano a costruire un puzzle più complessivo, senza che poi si scopra di dover buttare via qualcosa perché quel pezzo che si è fatto non è più utile. Su questo si sta lavorando. Io riprometto ai primi di ottobre di fare una presentazione organica dello stato di avanzamento dei lavori, sia per quanto riguarda la questione della rete civica, sia per quanto riguarda la questione della connessione Internet. Il problema grosso della educazione su questi aspetti, educazione da parte di chi lavora all'interno del Comune e da parte dei cittadini è un po' la scommessa che si sta giocando di questi tempi un po' da tutte le parti. E quindi l'altro aspetto importante è utilizzare tutte esperienze positive che si sono fatte in questo senso. In questo momento questo gruppo di lavoro, e io stessa insieme con l'Assessore Cosma abbiamo riscontrato che effettivamente la città di Torino è quella, come citava Azzarelli, che ci sta dando più aiuto e con cui stiamo anche operando per lavorare al meglio su questi aspetti di interconnessione tra un sistema e l'altro.
Per quanto riguarda l'insieme degli ordini del giorno che ha presentato il consigliere Quaglia, mi sentirei di accettarli come raccomandazioni. Su alcuni noi siamo d'accordo in parte. Ce n'è uno dove il consigliere Quaglia dice che si impegna il Sindaco e la Giunta a mettere su Internet, sulle pagine Web, tutte le sedute del Consiglio Comunale compresi gli atti, le delibere, i regolamenti, e ogni genere di regolamento sul quale si possa fare la ricerca con la tecnica dell'ipertestualità ecc.. Noi su questa cosa non possiamo che dire che sarebbe bello. Non posso davvero, lo dico onestamente, garantire i tempi per una cosa di questo genere, così come non credo di poter garantire i tempi sul fatto che tutti i gruppi consiliari possano accedere a Internet in un dato tempo, se non analizzando i costi degli accessi attivi e passivi, che peraltro stiamo verificando. A me risulterebbe veramente spiacevole dire che un ordine del giorno va bene, un altro no, un altro fino a un certo punto. L'insieme è un insieme di utili e importanti indicazioni che sento di poter dire che teniamo in giusta considerazione, comprese le indicazioni sugli accessi. Anche qui si tratta di valutare i costi; io non credo che saremo in grado di garantire l'accesso gratuito a Internet a tutti i cittadini che lo richiedono. Sono tutti aspetti che vanno attentamente valutati in termini di costi, in termini di tempi, in termini di reali possibilità, perché non credo onesto dire di sì e non sapere quando lo facciamo. Per cui sia i suoi ordini del giorno, sia quello del consigliere Azzarelli, li accogliamo volentieri come indicazioni, come importantissime raccomandazioni e suggerimenti, senza dover arrivare a votarli ad uno ad uno. Se andiamo a votarli ad uno ad uno come precisi ordini del giorno, su questo francamente ho un po' di difficoltà perché vorrei che fossero realistici i tempi di realizzazione."

Anna Maria Cassol

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2. intervento di Roberto Quaglia (L. Pann.)


"Sono disponibile affinché vengano accolti come raccomandazione a patto che, quando intorno ad ottobre novembre o quando sarà, verrà relazionato da parte della Giunta su ciò che si sarà per quell'epoca fatto, io non mi ritenessi soddisfatto, mi sia consentito di riportare all'ordine del giorno in una quantità di tempo minore di quella che c'è voluta stavolta lo stesso argomento, e allora riproporrò questi più tutti gli altri che riterrò opportuni. Ho presentato questa mozione il 25 gennaio ed è stata trattata adesso. La ripresenterei, qualora le relazioni della Giunta non mi soddisfacessero, però a quel punto vorrei aver la garanzia di riuscirla a portare in discussione prima della scadenza del mandato. Peraltro accetto che vengano accettate come raccomandazione dopo aver udito un parere del Segretario Generale il quale in effetti annotava che su certe voci, come quella della fornitura gratuita di accesso ai cittadini, cosa che peraltro continuo a credere opportuna e necessaria, sarebbe necessario verificare l'attuabilità in termini di costi e la velocità. A maggior ragione solo per questi motivi, per il fatto che comprendo la difficoltà reale di prendere decisioni così ampie in un tempo breve, accetto che vengano accolti come raccomandazione. Nondimeno devo ricordare che proprio per la complessità del tema, ammessa dall'Assessore e portata ad esempio dalla stessa, sostengo e ribadisco che a maggior ragione una commissione specialmente dedita alla gestione migliore, più democratica, di questa transizione verso questo nuovo mass media che è Internet sarebbe decisamente opportuna."

Roberto Quaglia

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2. Intervento di Flavio Azzarelli (P.D.S.)


"Mi sembrava che nel nostro ordine del giorno volessimo porre solo un accento sulla realizzazione di uno studio di fattibilità e quindi l'eventualità di stanziamenti di un progetto esecutivo. Mi sembrano fondamentalmente degli atti amministrativi, o perlomeno una procedura e un iter. Se accogliete come raccomandazione un iter, mi sembra una cosa un po' strana. Mi sembrava un modo di dire che la rete civica poteva avere una attuabilità attraverso dei passaggi amministrativi. Comunque, mi rimetto al vostro giudizio."

Flavio Azzarelli


PRESIDENTE GUGLIELMINO (P.D.S.):
"Dò lettura degli ordini del giorno presentati:"

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Ordine del Giorno n.1

Considerato che

  • Genova ha il massimo interesse di migliorare la propria Comunicazione verso l'esterno della città, così come anche di rendere più efficiente e scorrevole la Comunicazione fra il Comune e i cittadini
  • Internet può certamente rappresentare un valido strumento per conseguire tali progressi di Comunicazione
  • un'impostazione illuminata e strategica, in merito alla Comunicazione e Internet, comporta una notevole mole di lavoro protratta nel tempo
  • il contributo che le forze politiche possono apportare, nella definizione dei contenuti della rappresentazione che di Genova si vuole dare sul proscenio mondiale di Internet, è rilevante e non va disperso, costituendo esso anche una garanzia di democrazia per ciò che attiene la scelta dei contenuti

si impegna il Sindaco e la Giunta

ad operare, in materia di Internet, secondo un lucido disegno strategico, istituendo una commissione per la Comunicazione e Internet, la quale abbia il compito di confrontarsi sulle attività di Comunicazione del Comune, nonché sulla strutturazione e sui contenuti della rappresentazione di Genova che si intende mettere a disposizione del Villaggio Globale su Internet, a garanzia del raggiungimento della massima qualità possibile e a tutela delle legittime istanze politiche in materia.

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del Giorno n.2

Considerato che

  • Internet è il nuovo mass media emergente
  • una tempestiva ed efficiente rappresentazione di Genova su Internet, ed in particolare sul World Wide Web, produrrebbe effetti vantaggiosi per la città, soprattutto per quanto attiene alle ambizioni turistiche della stessa

si impegna il Sindaco e la Giunta

a sviluppare e rendere disponibile su Internet un vasto archivio dinamico che rappresenti Genova, il quale comprenda un'ampia gamma e quantità di testi di ogni argomento con attinenza a Genova (es.: storico, turistico, scientifico, sportivo, ecc.), corredati di immagini, fotografie, brani di musica genovese, animazioni multimediali, e lavorare in futuro incessantemente su tale archivio, ovvero su tale Genova Virtuale, per renderla continuamente adeguata ai livelli qualitativi e di possibilità che il prosieguo dello sviluppo tecnologico renderà via via possibili e necessari

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del Giorno n.3

Considerato che

  • i verbali delle sedute del Consiglio Comunale vengono di regola trascritti ed immagazzinati su computer sotto forma di files, di modo che sarebbe assai semplice, per non dire elementare, aggiungendo a tali files i pochi codici HTML necessari, rendere tali verbali consultabili su Internet a chiunque a Genova o nel mondo interessasse consultarli
  • la messa in linea su Internet dei verbali delle sedute del Consiglio Comunale di Genova nonché di tutte le delibere, sarebbe un'operazione tecnicamente elementare, una volta che il Comune si fosse dotato dell'indispensabile sito di connessione permanente ad Internet, e che tale iniziativa si porrebbe all'avanguardia, in Italia ed in gran parte del mondo, per ciò che attiene ai valori della trasparenza sugli atti amministrativi e sulle posizioni ed attività delle parti politiche

si impegna il Sindaco e la Giunta

a rendere disponibili su Internet, ed in particolare sul World Wide Web, le trascrizioni integrali di tutte le sedute (a partire da un dato momento) del Consiglio Comunale, compresi gli atti, le delibere, i regolamenti ed ogni genere di documento utile, ordinati e catalogati, con la tecnica dell'ipertestualità, secondo una varia ed esaustiva gamma di criteri di indici e di chiavi di ricerca

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del Giorno n.4

Considerato che

  • l'importanza della posta elettronica, quale strumento di comunicazione fra le persone, è in continuo aumento
  • rispetto alla posta tradizionale, la posta elettronica si distingue per i minori oneri che essa comporta, non essendo necessario il trasporto fisico delle lettere, e per una totale ecologicità, non facendosi con essa alcun uso di carta
  • altre città ed istituzioni già forniscono gratuitamente a cittadini indirizzi di posta elettronica
  • è vantaggioso per Genova che la maggior quantità possibile di cittadini sia fornita di un indirizzo di posta elettronica, innanzitutto per facilitare le loro comunicazioni, ed in secondo luogo anche per potere loro inviare con maggiore rapidità, economicità ed efficienza eventuali comunicazioni da parte dell'amministrazione

si impegna il Sindaco e la Giunta

a garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta la possibilità di un accesso gratuito, via modem, ai servizi specifici della rete civica, nonché una casella postale elettronica individuale gratuita, con eventuali oneri minimi relativi al traffico effettuato

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del Giorno n.5

Considerato che

  • è imprescindibile e sempre di più lo sarà in futuro l'utilità di Internet per chiunque ricerchi informazioni di ogni genere
  • Internet rappresenta il più eccellente strumento attualmente esistente per entrare in comunicazione con persone di molte altre città e di molti altri paesi
  • maggiore è la quantità di Comunicazione che i cittadini genovesi, in particolare i giovani, riescono a stabilire con cittadini di altre località, maggiore è l'accrescimento spirituale e il vantaggio a lungo termine della città stessa
  • più saranno i genovesi in grado di navigare su Internet, più Genova sarà rappresentata nel cosiddetto ciberspazio, con effetti positivi a lungo termine di varia natura

si impegna il Sindaco e la Giunta

a garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta, la possibilità di accesso, tramite la rete civica, alla navigazione su Internet e sul World Wide Web, in modo gratuito oppure al prezzo di costo

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del Giorno n.6

Considerato che

l'organizzazione dei dati su Internet, in assenza di una corretta organizzazione e coordinazione, può facilmente risultare caotica

si impegna il Sindaco e la Giunta

ad agire, in materia di Internet, in coordinamento con gli altri Enti Liguri già attivi nel campo, come ad esempio la Provincia, per evitare ridondanze e confusioni nella creazione della Genova Virtuale.

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del Giorno n.7

Considerato che

  • Internet è lo strumento moderno ideale per la ricerca di informazioni di ogni genere
  • per le forze politiche che concorrono ad amministrare questa città è fondamentale e lo sarà sempre di più in futuro poter disporre della maggior quantità e migliore qualità possibile di strumenti per la ricerca di informazioni utili
  • qualsiasi cittadino che volesse mettersi in contatto con le forze consiliari, per chiedere informazioni o esporre problemi, dovrebbe poterlo fare anche mediante posta elettronica

si impegna il Sindaco e la Giunta

a fornire a tutti i gruppi consiliari l'opportunità di accedere ad Internet, per effettuare ricerche e per ricevere messaggi e segnalazioni via posta elettronica da parte della cittadinanza

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del Giorno n.8

Considerata urgente la necessità di garantire un'adeguata presenza di Genova su Internet

si impegna il Sindaco e la Giunta

a presentare al Consiglio, entro tre mesi da oggi, una particolareggiata relazione circa quanto sarà stato già fatto in materia, nonché un particolareggiato progetto su quanto si sarà stabilito di fare in futuro

Proponente: R.Quaglia (L.Pann).

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Ordine del giorno n. 9:

  • "Internet è certamente uno dei molteplici aspetti della comunicazione interattiva e multimediale.
  • La rete delle reti risente ancora, malgrado l'ampia diffusione, di notevoli problemi che nel rapporto cittadino Pubblica Amministrazione non devono essere tralasciati; per accedere a Internet il cittadino utente deve essere in possesso di uno o più connessioni e programmi adeguati alle esigenze del protocollo Internet, alla velocità di caricamento delle pagine da visionare, alla gestione quotidiana delle operazioni da svolgere.
  • Bologna sembra essere una delle città italiane che ha realizzato un'ipotesi di fornitura gratuita al cittadino dell'accesso Internet, in realtà le modalità sono diverse e più simili ad una bbs.
  • La rete civica deve essere un passo fondamentale della Civica Amministrazione perché la sua creazione permetterà al cittadino di ottenere una serie di informazioni sia di sentirsi parte di una "comunità" che dialoga, dibatte, comunica.

Si impegna il Sindaco e la Giunta

  • ad eseguire uno studio di fattibilità sulla creazione di una rete civica cittadina modellata intorno all'esperienza di altre città italiane (Torino, Milano, Roma, tanto per citarne alcune);
  • a provvedere alla destinazione delle necessarie risorse nell'ambito del bilancio preventivo 1997 da impiegare nell'attivazione della rete civica genovese;
  • a non ritenere la realizzazione delle pagine Internet sul Comune di Genova l'unica parte di un progetto di visibilità e interazione multimediale con la cittadinanza.

Proponenti: F. Azzarelli, M. Fisci (P.D.S.).


Gli ordini del giorno dal n. 1 al n. 9 vengono accolti come raccomandazione.

 

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Ultima modifica, 23 Ottobre 2003

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