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Intervento di Antonio BRUNO (P.D.R.C.)
"Signor Presidente e colleghi, condivido molte delle
cose dette dal consigliere Quaglia, condivido meno l'enfasi solamente positiva, rispetto
ad uno strumento che, certamente è interessante e che può aiutare a risolvere molti
problemi.
In effetti rimane il problema della promozione del ruolo turistico di Genova, che anche
tramite questa rete, può essere sviluppato, così come il sottoscritto, dove andare in
vacanza, ha cercato un posto a basso costo, tramite Internet, così lo può fare chiunque.
Però devo dire che questo aspetto dovrebbe, si, promuoverlo il Comune, gli enti locali,
ma forse i privati dovrebbero contribuire, anch'essi, in qualche modo.
Estremamente interessante, ma comunque punto critico, è quello della pubblicità degli
atti consiliari, della comunicazione, della possibilità, per il cittadino, di accedere ad
informazioni. E' evidente che non basta memorizzare una serie di parole per poter, poi
effettivamente, rendere consultabile tutto questo, nel senso che ci vorrà, secondo me,
una grande capacità organizzativa per poter permettere, eventualmente, la consultazione
di tutto questo materiale.
E' evidente che, se nel dibattito su un certo tema, i gruppi o i cittadini consulteranno
il sito genovese, dovranno essere in grado di discriminare, all'interno di una grande
quantità di informazioni, quello che può interessare.
Quello su cui non sono così d'accordo è l'enfasi come questo strumento dipinto, che
potrà risolvere tutti i problemi di comunicazione. E' vero che ogni anno si raddoppia il
numero di utenti che possono accedere a tutte queste informazioni, è pur vero, però, che
in questo grande mercato mondiale, a fronte di una percentuale dell'umanità sempre più
ricca, sempre più con possibilità di comunicazione, esiste, anche nella nostra città,
fatte le debite proporzioni, una quota sempre crescente di popolazione sempre più messa
ai margini.
Allora, non riduciamo il problema della comunicazione tra gli enti, la Giunta, il
Consiglio Comunale e la popolazione alla disponibilità di pagine Web, su Internet. Io
ritengo che sia una cosa importantissima e che si possa fare anche facilmente, perché non
serve più essere un grande programmatore per costruirsi da solo una pagina, basta solo
avere un programma come "Word 6.0" e lo traduce lui, una pagina multimediale.
Rimane, però, il problema principale della comunicazione tra le amministrazioni, i
consigli e i cittadini, che non possono risolversi a questo, perché comunque sarà una
minoranza che potrà permettersi il computer, avere la voglia di usarlo, avere la voglia
di collegarsi ad Internet ed, eventualmente, avere la voglia di non limitarsi alle pagine
più osè e più pornografiche che sono disponibili, come tutte.
Ci vuole la possibilità di una comunicazione tra cosa succede dentro le amministrazioni e
le informazioni disponibili e i cittadini, possibilità di un dialogo che non può
restringersi all'aspetto che il collega Quaglia ci ha proposto, aspetto su cui sono
d'accordo. Non può restringersi solo a quello, anche se l'Amministrazione sviluppasse
tutto quello che ha testé detto il collega Quaglia, rimane un problema di comunicazione
tra noi e la città, tra i cittadini e le istanze intermedie e un problema di
partecipazione.
Certo, questo strumento, per una certa quota della nostra città, può essere uno
strumento importante, anche di partecipazione, perché si possono farei i cosiddetti siti
Internet, in cui non c'è solo un aspetto passivo da parte del cittadino, ma anche un
aspetto propositivo, come ad esempio la posta elettronica e tante altre questioni.
Noi siamo favorevoli agli ordini del giorno proposti dal collega Quaglia, evidentemente
però in un quadro di non esaustività della risoluzione dei problemi di comunicazione tra
Giunta e Consiglio; Consiglio e città e forze politiche, che deve avvalersi di questo
strumento, ma non può assolutamente pensare di risolverlo in toto con questo".
Antonio Bruno
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Intervento di Claudio BASSO (P.P.I.)
"Signor Presidente e colleghi consiglieri, anche io
volevo fare alcune considerazioni sui problemi che la mozione del collega Quaglia ha posto
all'attenzione del Consiglio.
Sicuramente con una enfasi diversa, rispetto anche alle magnifiche sorti e progressive di
questo strumento.
Certamente oggi in base ad alcuni dati che abbiamo raccolto, Internet è raggiunta da
circa 300.000 utenti ufficiali, in Italia, e circa 1 milione di utenti indotti, se
pensiamo che, a fronte di ogni accesso, esistono almeno altri tre fruitori, i cosiddetti
non ufficiali, del servizio.
Però è indubbiamente vero che tutte le proiezioni ci portano, in un prossimo futuro, ad
un allargamento pressoché geometrico della potenzialità di accesso a questi servizi.
Credo che oggi sia importante parlare di questa possibilità, per almeno due motivi
fondamentali: innanzi tutto perché bisogna essere assolutamente preparati a questa
evoluzione. Secondo motivo: perché è assolutamente necessario essere presenti e quindi
essere parte attiva in questo processo evolutivo della rete.
Bisogna essere assolutamente preparati a questa evoluzione, anche perché l'attuale
tecnologia non rappresenta certamente un punto di arrivo. L'evoluzione tecnologica, per
assicurare al cittadino un servizio che sia all'avanguardia e sempre puntuale, in termini
di qualità e quantità, è ancora tutta da scoprire. Tutto il fenomeno delle fibre
ottiche si pone in questa direzione.
Certamente questo consentirà di offrire e fornire servizi a costi economicamente più
contenuti, sensibilmente più contenuti, rispetto a quanto, oggi, le normali procedure ci
inducono a fare, ma occorre essere presenti e quindi avere una parte attiva in questo
processo evolutivo, anche perché se consideriamo la rete Internet come un processo di
moda, siamo completamente fuori strada. Essa deve essere vista come un servizio che, in
particolare nelle realtà locali, serve a dialogare con il cittadino.
Possibilità di allargare a dismisura il bacino di utenza e di accesso alle informazioni,
con servizi che sono attivi in maniera pressoché continuativa, consentirà l'accesso di
informazioni che normalmente le strutture pubbliche non sono in grado di attivare con i
normali processi informativi.
E' proprio questa caratteristica del servizio di informazione a servizio dei cittadini
utenti, che dovrebbe connotare in maniera particolare la presenza di una Civica
Amministrazione in questo settore.
Questo obiettivo di presenza sulla rete Internet, da parte del Comune di Genova, anche
sulla base di esperienze che già sono state avviate, pur con molte difficoltà, in altri
comuni, si raggiunge, a mio giudizio, attraverso tre passaggi: la collettività, la
gestione delle informazioni e la fornitura di veri e propri servizi all'utenza.
Su questo punto occorre dire che esistono già, sul tessuto cittadino, realtà che sono in
grado di fornire un ampio supporto informativo, relativamente alla possibilità di
trasmettere informazioni locali sulla rete Internet. Sarebbe molto opportuno, da questo
punto di vista, evitare duplicazioni e non frammentare quanto è già immesso sulla rete,
cercando, invece, collaborazioni, in termini di fornitura di servizi che, sicuramente,
renderebbero meno onerosa la creazione e la gestione di una banca dati sulla città e
porterebbero sicuramente ad estendere la base informativa, praticamente a costi
economicamente molto contenuti.
La collettività, come già è stato realizzato in pressoché tutti i comuni italiani già
presenti sulla rete Internet, deve essere attuata attraverso fornitori di servizi, che
sono già presenti e operanti nella nostra città, che sono in grado di garantire una
elevata qualità, in termini di continuità e potenza delle connessioni.
Naturalmente ci sono anche tutte le questioni derivanti dalla assistenza e dalla
competenza che tali servizi necessitano una volta avviati.
E' opportuno che questa attività venga svolta da apparati già esistenti, che consentano
una riduzione del costo di implementazione ed una provata competenza. A ciò deve essere
aggiunta la possibilità di predeterminare totalmente i costi di ciò che si sta
approntando, evitando, così situazioni di bilancio imprecise o poco chiare, che altre
volte, proprio nel campo dell'informatica, ha costretto le Civiche Amministrazioni a
continue rincorse per un ulteriore aumento di costi non previsti e non programmati in sede
di installazione.
Certamente, poi, la disponibilità di spazi Internet, può portare
ad immagazzinare molteplici informazioni che vanno dai verbali dei Consigli Comunali,
delle Commissioni, alle delibere, alle ordinanze del Sindaco, agli atti amministrativi,
che possono essere ampiamente consultabili in tempo reale, con tutte le procedure che sono
già note a molti utenti di questo tipo di servizio.
Ma quello che rende particolarmente efficace questo tipo di servizio, è questa
immediatezza nell'attuare una sorta di filo diretto con il cittadino, che può inviare
suggerimenti, consigli, richieste all'Amministrazione Comunale; la possibilità di creare
moduli mirati, che consentono di raccogliere informazioni già preventivamente
catalogabili rapidamente su data base, per ulteriori analisi; consente di avere, in forma
diretta, attraverso questionari mirati, quello che è l'indice di gradimento su una
eventuale proposta, o quella che è la reale esigenza di un quartiere o di una parte di
esso, rispetto ai problemi della Civica Amministrazione.
Questa rete civica cittadina, può essere creata a costi competitivi e controllati, fin da
subito, ed è auspicabile che da questo punto di vista, io mi auguro che poi l'Assessore,
su questo, possa già fornirci alcune indicazioni, una indagine informativa, su quanto
risulta essere già esistente e il coordinamento delle risorse interne alla Civica
Amministrazione, ma anche presenti sul territorio genovese, possa consentire di analizzare
fino in fondo i costi per l'attivazione di un servizio sperimentale in questo senso, ma
anche la sua capacità di evoluzione, la possibilità di fornire servizi, la capacità di
essere flessibili nella interconnessione di realtà esistenti coni problemi della Civica
Amministrazione.
Vorrei concludere con alcune osservazioni, che meriterebbero sicuramente anche un
approfondimento in un altro contesto: in questo dibattito, vengono posti gli accenti sulle
caratteristiche positive che ha questo tipo di servizio.
Credo che, come dicevo all'inizio, la necessità che il Consiglio Comunale si ponga questo
tipo di problema, per essere preparati a questa evoluzione e per essere presenti e quindi
per svolgere un ruolo attivo in questa direzione, non ci possa fare nascondere che con
questa evoluzione dirompente si presentano scenari totalmente inediti, che chiamano in
causa anche il modo stesso di fare politica, che chiamano in causa i criteri della
cosiddetta democrazia rappresentativa, così come l'abbiamo vissuta e approfondita finora.
La possibilità di introdurre una sorta di voto telematico, soltanto per conoscere le
opinioni, ma in un futuro ormai prossimo, anche per favorire l'accento su una proposta, su
una decisione da prendere in un senso, piuttosto che in un altro, ci deve mettere
giustamente in condizioni di approfondire anche il ruolo di una Civica Amministrazione,
che si ponga di fronte a questa evoluzione telematica con un'iniziativa contro i rischi di
una nuova esclusione, contro i rischi di nuove discriminazioni che sono indotte dalla
innovazione tecnologica.
In questo senso io vedo importante l'iniziativa di una Civica Amministrazione, ci sono
problemi di accesso che, per i rilevanti costi di tipo economico, a molti non sono
consentiti, ci sono problemi di educazione a nuovi linguaggi, di educazione a nuove
procedure. Qualcuno già parla di senzatetto digitali, o parla di sud digitale, in una
realtà mondiale che prevede la divisione, finora, fra un nord ed un sud del mondo,
soltanto sugli aspetti quantitativi o qualitativi, per come siamo stati tradizionalmente
portati a considerarli.
Questa innovazione tecnologica apre questi scenari completamente diversi. Credo che sia
importante che un livello locale di autonomia e di intervento sulla realtà, sulla vita
quotidiana dei cittadini, si debba porre, giustamente, questo tipo di problemi e possa
essere una occasione per risolverli e proprio per consentire una nuova e maggiore
libertà".
Claudio Basso
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Intervento di Franco BAMPI (Polo Nord)
"Signor Presidente e colleghi, circa la mozione
presentata su Internet, voglio dire che sono sostanzialmente d'accordo con gli ordini del
giorno presentati dal consigliere Quaglia, almeno per quelli che non riguardano l'accesso,
il fatto che il Comune debba garantire accessi, perché credo che sia lì, il nodo del
problema ed è praticamente il contributo che intendo dare a questa discussione.
L'ho già detto altre volte, quando abbiamo parlato della riorganizzazione informatica del
Comune: o il Comune arriva a usare, ad avere come strumento di lavoro Internet, il Comune
stesso e quindi ad avere delle basi di dati accessibili e quindi, eventualmente, con
piccola manutenzione, semplicemente per, magari, fare una pagina che poi viene messa sul
circuito Internet, può, appunto, mettere i dati a propria disposizione sul circuito
Internet, oppure l'operazione Internet non funziona.
Io ritengo che sia improponibile una organizzazione Internet parallela a quella del
Comune, perché allora il costo di manutenzione di questa operazione potrebbe diventare
rilevante. Invece è diverso se il Comune struttura la propria gestione informatica dei
propri dati, in modo tale che poi Internet possa accedere e che ci possa accedere,
eventualmente, con dei codici d'accesso, o su siti dove non c'è tutto. Mentre gli atti
pubblici, che possono essere le delibere di Giunta, di Consiglio Comunale, le
determinazioni dirigenziali, possono essere messi su siti dove non si controlla, basta
inibire la possibilità di scrittura, ma comunque su siti eventualmente duplicati, dove
non c'è controllo, possono esservi dei dati che non devono essere diffusi
necessariamente, oppure possono essere diffusi solo con dei particolari codici d'accesso.
Però la logica è e a me pare di avere rilevato questa logica negli ordini del giorno,
almeno nei nn. 1, 2 e 3 fatti dal consigliere Quaglia, che è quella di stimolo all'uso o
alla creazione di un sistema informatico di lavoro per il Comune, che sia immediatamente
adattabile ad un sito Internet e quindi a essere poi distribuito in Internet.
Io credo che o si fa così, o gestire un sito Internet separato, diventa oneroso e alla
fine diventa obsoleto, questo sito, come dati, come aggiornamento, ecc.
Se questa è la tendenza, cioè quella di andare a creare dei siti, quindi dei computers,
dove i dati pubblici vengono immagazzinati e quindi semplicemente resi visibili da
Internet, allora possiamo pensare che questo sia un sito che si aggiorna automaticamente,
sennò diventa un sito dove d'accordissimo con quanto diceva il consigliere Quaglia,
possiamo trovare notizie storiche e le notizie storiche possono essere multimediali,
possono essere da testi, da musiche, da animazioni, da fotografie, che si mandano in
diretta, pensiamo a cosa sta facendo adesso "Primonet", quindi effettivamente la
bellezza di Internet è la multimedialità. Quindi possiamo fare anche un'operazione di
archivio e di accesso a basi d'archivio, ma se vogliamo anche che sia un accesso, per
esempio, ai lavori del Comune, sia un accesso in cui il cittadino che usa Internet può
andare a vedere cosa si fa nel Comune, come opera, attualmente, il Comune, in questo caso,
secondo me, Internet deve essere un modo con cui il Comune lavora, sennò non riusciremo a
tenere aggiornato il sito.
A me pare che il consigliere Quaglia abbia proprio colto questo aspetto negli ordini del
giorno che ha proposto".
Franco Bampi
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Intervento di Flavio
AZZARELLI (P.D.S.)
"Signor Presidente e colleghi, Io volevo
porre l'accento su di un aspetto che il consigliere Quaglia non ha sufficientemente
esaminato, o per lo meno, badando a forse a questo aspetto internettistico di una visone
di Genova su Internet e quindi apertura globale al mondo, forse si è dimenticato che è
importante anche un rapporto di Genova con la cittadinanza.
E allora credo che la creazione di una rete civica, che è una cosa che a noi preme
particolarmente, forse sia anche un aspetto ulteriore di evoluzione della nostra città e
di apertura a questo mondo. Internet sappiamo tutti che cos'è e non perdiamo tempo a
rispiegarlo. A me non fa neanche tanta paura essere riportato sulla rete delle reti, in
quanto essendo un mezzo di comunicazione democratico è giusto che ci stia tutto e tutti,
come d'altronde è e come si può verificare attraverso una collegamento o una
navigazione. Il nostro gruppo più volte in questa sede ha perorato la creazione di un
sito e la messa in linea del servizio di posta elettronica e richiesta informazioni, cosa
che il Comune sembrerebbe ipotizzare per la fine di settembre. Acquisiti questi dati, ci
piacerebbe che questo tipo di messa in linea di informazioni non fosse un mero e semplice
bollettino comunale, non fosse qualcosa di passivo ma fosse il più possibile interattivo.
Noi crediamo che una comunità strutturata che permetta alla maggior parte delle famiglie
di stare, convivere, comunicare sulla rete e scambiarsi informazioni ed esperienze sia un
grosso traguardo.
Il Comune in questo senso può fare molto: attraverso una promozione
"internettiana" di quella che potrebbe essere la visione di uno dei tanti comuni
che stanno su Internet si potrebbe iniziare a ragionare su un coinvolgimento globale di
associazioni, enti e quanti altri stanno nella nostra città e nella nostra provincia.
Comunità che potrebbe tranquillamente risiedere su un qualcosa che potremmo chiamare per
comodità "rete civica". Rete civica che potrebbe essere quel perno e quel
qualcosa che permetterebbe a chi non è specificamente connesso e non può permettersi di
connettersi a Internet di comunicare e scambiare informazioni. Ricordo per brevità che la
rete civica è una struttura che non gira su Internet ma che si può chiamare e contattare
in ogni momento a un semplice numero di telefono. Il protocollo che viene di solito
utilizzato per Internet ha determinati passaggi un po' tecnici, ha determinate
caratteristiche software e hardware che richiedono un maggior apporto da parte dell'utente
e ha dei costi vivi di accesso che vengono di solito sostenuti dal privato per la mera e
semplice connessione.
In questa ottica credo che il Comune potrebbe aprirsi ai cittadini che fondamentalmente
non sono interessati: attraverso una campagna di comunicazione e informazione si potrebbe
chiaramente dire che il Comune ha un nuovo modo di parlare con i cittadini, una nuova
modalità, una nuova metodologia. Coesisterebbero a questo punto due realtà: una quella,
come amo definirla io, televisiva, ovvero una modalità televisivo dinamica (Internet, le
pagine Web su Internet ed eventuali servizi), una realtà più di comunità, ovvero una
rete civica, che permetterebbe a qualsiasi persona, da qualsiasi punto della città, di
connettersi con il fornitore di informazioni. Fornitore che ovviamente sarebbe il Comune,
ma non solo il Comune, ma quanti hanno interesse a stare su questa rete. Ricordo che il
Comune di Torino ha deliberato, con una delibera se non sbaglio di Giunta, la possibilità
di offrire spazio sulla propria rete civica a tutte le associazioni e gli enti che ne
avessero fatto richiesta. Questo ha permesso di creare una grossa struttura a livello
comunale. Il Comune di Torino oggi 15mila cittadini iscritti che parlano, dialogano,
comunicano e si scambiano informazioni e opinioni tra loro. Questo ha permesso di creare
una grossa struttura che vive e si autoalimenta di quello che è l'apporto di
associazioni, enti e privati che forniscono alla struttura rete civica informazioni
quotidiane. Il comune quindi ha messo a disposizione uno spazio gratuito all'interno di
una struttura civica. Lo stesso comune ha realizzato un progetto ambizioso. Addirittura è
riuscito a rimodellare intorno ad uno specifico protocollo, quello che abitualmente è il
protocollo utilizzato per Internet, il TCPIP, è riuscito a ridefinire alcuni ambiti del
SED e quindi utilizzare un protocollo che è tipico di una rete ad ampio respiro su una
struttura comunale, con notevoli facilitazioni nell'implementazione ovviamente di quelle
che sono le delibere e atti che necessariamente, con i tempi che si reputeranno più
opportuni da parte dell'Amministrazione comunale, dovranno in un certo modo essere messi a
disposizione della cittadinanza. Quella che era la linea che si tentava di definire era un
giusto mixing tra le istanze presentate dal collega Quaglia, diverse, dovute, e forse a
volte altisonanti sotto certi aspetti, ma comunque nelle intenzioni ottime, e quella che
è una istanza fondamentale, quella cioè di non ritenere il cittadino forzatamente
benestante e non ritenerlo comunque una persona che in qualsiasi momento può acquistarsi
un computer, prendersi un modem, pagare un allaccio e andare a navigare. Questo perché
fondamentale che questa comunità, se sarà coltivata dall'Amministrazione, abbia tutti i
presupposti per essere una comunità il più possibile aperta, democratica ed eterogenea.
A questo proposito noi abbiamo presentato un ordine del giorno, e questo proposito
chiederemmo di votare questo ordine del giorno che sommariamente propone i presupposti di
una creazione di rete civica a prescindere dai presupposti internettistici."
Flavio Azzarelli
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Intervento di Renato PENCO (L.N.I.P.)
"Signor Presidente, signor Sindaco, assessori e
colleghi, è un'ottima idea quella di inserire Genova in un sistema Internet mondiale,
perché Genova certamente ha molto da dare e molto da offrire. Il consigliere Quaglia ha
fatto un intervento molto tecnico: evidentemente se ne intende molto di questo settore. Ma
vogliamo fare conoscere Genova per cosa? Per fare vedere le bellezze, d'accordo. Forse
abbiamo un archivio unico al mondo, che persino gli inglesi vengono a consultare. Gli
facciamo vedere l'Acquario, bellissimo, seconda o terza struttura mondiale. Poi quando
vengono i turisti cosa gli facciamo vedere? Dei gabinetti che sono costati centinaia di
milioni chiusi con i lucchetti, un sottopasso che da sette anni non si riesce a finire,
gli facciamo vedere le strade che sembrano percorsi da giungla amazzonica, dei marciapiedi
che non sono neanche più degni di questo nome, gallerie che non sono più gallerie ma
sono dei camini orizzontali, pieni di rumenta. Cito a tal proposito quello sotto via Madre
di Dio, cito quello in via Albertazzi che è un ricettacolo di rumenta. Gli faremo vedere
tutte le rumente che abbiamo a Genova. Comunque siamo favorevoli a farci vedere per il
mondo."
Renato Penco
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Intervento di Carlo
SCHENONE (G. Misto)
"Dopo questo intervento così specifico e tecnico che ha anche riscosso l'applauso
del pubblico mi sentirò un po' imbarazzato a fare delle valutazioni più precise. Quando,
mi sembra a settembre, sono state fatte delle anticipazioni dai giornali riguardo a una
prossima rete civica del Comune mi domandavo appunto che cosa sarebbe stato. Non ho capito
perché allora veniva presentato come assessore competente l'Assessore Cosma: non so se
adesso invece la cosa, come probabilmente mi sembra più corretta, è passata
all'assessore che si interessa dell'informatica. Ero interessato per riuscire a capire che
tipo di intervento era stato previsto relativamente alla presenza del Comune su Internet.
In parte si era già parlato di una presenza da parte delle Istituzioni Scolastiche con
l'esperienza della connessione di alcuni istituti genovesi, però quello che veniva
presentato era qualcosa di sicuramente più organico, in cui il Comune diventava reale
fornitore di servizi sulla rete. Mi interessava perché ritenevo importante che
l'impostazione di una presenza del Comune su Internet dovesse essere prevista al momento
della riorganizzazione del Comune. Ritengo che l'introduzione e la presenza del Comune su
Internet dovrebbe essere l'occasione per arrivare ad un utilizzo interno al Comune di
queste tecnologie, quella che ora come ora viene detta Intranet. La possibilità cioè di
connettere le varie sottoparti del Comune con queste tecnologie: il che può essere la
semplice connessione messa a disposizione dei vari uffici comunali di caselle di posta
elettronica tramite le quali anche scambiarsi la documentazione, senza aspettare che i
fattorini girino per tutta la città, come qualcosa di più sostanziale come tutto un
sistema di distribuzione elettronica dei documenti. Questo è un passo importante, un
passo che renderebbe realmente efficace anche una presenza del Comune su Internet, su
qualunque meccanismo che permetta di accedere telematicamente al Comune. Faccio un esempio
molto semplice. Il poter seguire una pratica anche da un punto di vista elettronico, fare
in modo che una pratica migri all'interno dell'organizzazione comunale direttamente su
supporto elettronico permette sia all'interno di verificare come si muovono questi
documenti, e quindi l'efficacia dell'organizzazione stessa, sia diventa facilmente un
meccanismo tramite il quale un qualunque cittadino può sapere qual è lo stato a cui è
giunta una pratica di suo interesse.
All'aspetto della trasparenza dovrebbe poi collegarsi, e il Comune da questo punto di
vista è l'unico che realmente può farlo come proprio interesse, tutto il discorso della
partecipazione. La partecipazione dei cittadini che, ora come ora, cambiano anche
socialmente l'interazione politica tra di essi, ha bisogno di nuovi canali. Se un tempo la
partecipazione politica dei cittadini era fatta quasi esclusivamente con assemblee fumose,
ora come ora queste modalità di partecipazione stanno sempre più perdendo di interesse
ed efficacia, mentre ci sono altri aspetti e metodologie che permetterebbero di
raggiungere una partecipazione che altrimenti a discapito della democraticità stessa
della vita politica andrebbero a perdersi. Da questo punto di vista, se ritengo importante
che il Comune arrivi ad una organizzazione interna che preveda una connessione in rete di
tutta quanta la sua struttura in modo da poter rendere facile, agevole, e aggiornata anche
la trasparenza verso l'esterno, d'altra parte è anche importante che il Comune si doti di
strumenti che permettano una partecipazione. Mi rifaccio in questo caso a quello che
proponeva Azzarelli. Più che pensare di installare e realizzare le cosiddette piazze
telematiche, quindi luoghi di incontro telematico dei cittadini su Internet, cosa che
richiede peraltro anche un minino ma significativo impegno anche da parte del cittadino se
non altro per avere una connessione Internet a disposizione, anch'io preponderei
maggiormente sull'approccio fatto tramite reti civiche o come si dice in gergo BBS, reti
civiche organizzate in forma di BBS, quindi con un accesso che richiede esclusivamente un
calcolatore che ormai è presente non dico nella maggioranza ma in una buona percentuale
delle case italiane, e un modem che richiede una spesa unica di un centinaio di migliaia
di lire o poco più. Una rete civica quindi che abbia una maggiore facilità di accesso,
dia la disponibilità di incontro, un confronto e anche uno scambio di informazioni, e che
possa essere, per la parte che possa essere interessante e utile, connessa ai servizi di
Internet. In questa maniera, se dall'altra parte il Comune è strutturato in maniera tale
da avere una propria organizzazione cablata, sarebbe possibile mettere a disposizione
della rete civica anche informazioni che ugualmente sarebbero accessibili tramite
Internet. Però non riterrei, se ritengo utile e importante che l'accesso possa avvenire
tramite Internet, che sia l'unica possibilità. Se uno ipotizza una rete civica può
integrarla con un accesso a Internet, facendo migrare le informazioni si cercano sulla
rete civica anche su Internet; il contrario non è così automatico.
Da questo punto di vista è importante che il Comune arrivi a questi due aspetti:
l'organizzazione interna che permetta una trasparenza e la partecipazione tramite delle
reti civiche. Come questo si realizzi, sono convinto che debba realizzarsi anche
appoggiandosi su quello che esiste già. Oltre tutto in città, contrariamente ad altre
città, abbiamo anche più di un fornitore di servizi di questo genere che ha competenze e
professionalità, che possono anche ridurre notevolmente i costi rispetto ad una struttura
di questo genere organizzata direttamente dal Comune. Da questo punto di vista sono
convinto che il Comune debba avere più una funzione di organizzatore dell'accesso, dopo
di ché ci si può appoggiare sulle realtà esistenti per la sua concretizzazione. In
qualità di organizzatore probabilmente una delle cose che potrebbe fare il Comune è
quella di presentare un volto organico della città. Ora come ora su Internet, a mia
conoscenza, ci sono sette o otto siti che presentano Genova. Sono siti che presentano la
città spesso con informazioni ripetute, come gli orari dei musei ecc.. Nella fattispecie
c'è il Comune di Genova con un sito dell'Assessorato alla scuola, un altro sito fatto da
Pangea Informagiovani, un'altra sottoparte del Comune, un altro che si chiama Genova
Virtuale on Page, con una bacheca dove lasciare messaggi su Genova, dove generalmente
nessuno lascia un gran che; un altro ancora dell'Ente del Turismo, e un altro infine dove
di sono informazioni di Afrodite dell'Università di Genova, con rimandi a teatri e cose
di questo genere. In più si può aggiungere anche Primonet che è un altro esempio di
questo genere. Ci sono dunque tanti siti su cui si possono avere informazioni su Genova,
ma spesso e volentieri queste informazioni non sono aggiornate. La cosa che potrebbe fare
il Comune è fare in modo che, grazie anche ai sistemi che permettono una navigazione
multimediale, l'approccio a Genova sia uno ma che sia fatto in maniera che le risorse
siano utilizzate per avere un aggiornamento di un sito anche complesso, costituito da più
fornitori di informazioni, ma che venga fatto in maniera efficace per la città.
Lo statuto del Comune prevede l'esistenza di un notiziario: lo prevedeva prima ancora che
venisse la legga sulla trasparenza ed è una cosa che il Comune deve doverosamente
realizzare. Questo potrebbe essere, anche se non potrebbe esaurire l'intenzione che è
nello statuto, un notiziario presente su rete civica o Internet. A questo punto esco un
attimo dall'argomento specifico, però spezzo una lancia affinché questo notiziario venga
realizzato finalmente; c'è bisogno che il Comune esca, che almeno quello che avviene
all'interno di quest'aula, ma in generale quello che avviene nel Comune esca e sia
maggiormente conosciuto, non solo come comunicazione dell'Amministrazione ma più in
generale come comunicazione di tutto il Comune, quindi anche nel caso del Consiglio
Comunale. Un tempo c'era stata una proposta di trasmettere i consiglio comunali via
televisione; un tempo venivano trasmessi via radio. E' possibile ipotizzare come in alcune
altre città un giornale mensile, prodotto direttamente dal comune, anche autofinanziato
con pubblicità o cose del genere, in cui le varie realtà, sia quelle dirette
dall'Amministrazione, sia anche quelle politiche, quindi anche i vari gruppi, possono
uscire e comunicare agli altri. Quindi in ogni caso questo vincolo dello statuto che
prevede il notiziario non è stato realizzato a parecchi anni dal momento in cui questo
statuto è stato approvato. Colgo quindi l'occasione di questo invito di utilizzare
Internet per fare in modo che il Comune esca verso i cittadini per allargare l'invito
previsto dentro lo statuto.
Un'ultima cosa riguarda l'accessibilità. Ora come ora la Biblioteca Berio avrà una nuova
sede in cui è prevista una notevole disponibilità di nuove tecnologie per poter accedere
alle informazioni. In questo caso un altro aspetto attualmente esistente sono gli
sportelli Citycard, in cui dei semplici calcolatori vengono utilizzati semplicemente come
sportelli. Così pure ci sono altre delle situazioni in cui così pure ci sono vari posti
pubblici che hanno a disposizione calcolatori per l'accesso e il reperimento di
informazioni fornite dal Comune. Allora, proprio per evitare quella che veniva citata da
Basso e in parte da Bruno, l'emarginazione informatica, cioè che chi non può permettersi
di avere gli strumenti sufficienti per un accesso venga escluso da tutte queste
possibilità che vengono fornite, questi strumenti potrebbero essere utilizzati rendendoli
meno specifici per fare in modo che le persone qualunque possano accedere alle
informazioni che altri forniti di un pochino più di risorse riescono a procurarsi
semplicemente comprandosi gli strumenti."
Carlo Schenone
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Intervento di Anna Maria CASSOL (Assessore
all'Informatica)
"Cercherò di essere breve, ma non perché
voglia eludere la questione che peraltro è estremamente importante e interessante, ma
perché penso che dobbiamo trovare un sistema di informazione continua, reciproca,
sull'evoluzione dei lavori rispetto a questo tipo di strumenti, cosicché non ci troviamo
ad impegnare il Consiglio Comunale con tempi molto lunghi su un tema di cui peraltro
abbiamo già parlato nel settembre dell'anno scorso e che senz'altro non ha dei momenti in
cui si danno risposte, indicazioni, e finisce lì. Tutt'altro. Consentitemi la brevità e
consentitemi il rimando che peraltro in uno degli ordini del giorno il consigliere Quaglia
chiede da qui a tre mesi, possibilmente preventivamente in commissione io ritengo; dopo i
tre mesi che il consigliere Quaglia dava, io vi chiedo che sia verso i primi di novembre
per consentire il lavoro che adesso vi illustro. Credo che non siano più sfuggibili la
riflessione, la preparazione e il lavoro rispetto agli strumenti che ci sono oggi nel
mondo. Non si tratta di essere fanalini di coda: si tratta di lavorare nel modo più
appropriato con le risorse che ci sono, risorse in termini economici e in termini umani.
Non è una Amministrazione, non siamo noi Giunta, non siete voi Consiglio che possiamo
certamente con un tocco di bacchetta magica mettere in atto le modalità subito per far
funzionare le cose nel modo che siano poi accessibili come informazioni a tutti i
cittadini. Voglio dire che quello che dicevano i consiglieri Basso, Schenone, Bampi,
Bruno, cioè che impostare il lavoro di flusso di informazioni all'interno dell'ente
perché questo abbia anche aspetti e possibilità immediate di accesso dall'esterno non è
un lavoro da poco. Certo sarebbe estremamente costoso costituire una doppia organizzazione
che produce informazioni, su Internet piuttosto che su rete civica. Da un anno a questa
parte c'è un gruppo di quindici persone all'interno del Comune, persone che operano in
vari servizi, che stanno lavorando, che si sono preparate, che hanno fatto corsi, che
hanno valutato opportunità e modalità per utilizzare al meglio gli strumenti messi a
disposizione dalle tecnologie attuali per fare delle proposte che siano veramente
fruibili, e che non restino qualche pagina aperta mai più aggiornata, qualche banca dati
iniziata e mai più resa vitale.
La questione fondamentale è certamente quella che nei vostri interventi avete posto.
Cioè Internet e rete civica; modalità di alimentazione di entrambi questi sistemi di
informazione e di comunicazione con i cittadini, in modo tale che non ci sia spreco di
energie, sovrapposizioni di banche dati, costruzioni ridondanti. Non ha tanto senso
collegarsi ad Internet per avere informazioni che sono tipiche della comunità locale. Ha
senso porre su Internet informazioni che il mondo vuole avere su Genova. Si sta lavorando:
c'è questo gruppo costituito formalmente con ordinanza del Sindaco che sta lavorando su
entrambi questi fronti. Quindi, cosa significa e come partire per la rete civica, quali
informazioni, e quali di queste informazioni non ricostruite ma allargate, perché hanno
lo stesso protocollo di base di comunicazione, portare su Internet, e viceversa. Noi
pensiamo, e di questo vi terrò informati nella commissione che faremo ai primi di
ottobre, di essere per quella data pronti ad aprire il rapporto con il mondo tramite
alcune pagine su Internet e il rapporto con la città tramite un sistema di rete
telematica cittadina, dove certamente ci sia un ruolo del Comune ma ci sia anche quello
che diceva il consigliere Azzarelli, ovvero un ruolo importante delle associazioni e altri
enti che vogliono mettere in comunità le informazioni utili e scambiarsi le comunicazioni
utili.
Il problema che è stato posto, e non è da poco, di chi si esclude e di chi non si
esclude, pensiamo di affrontarlo, sapendo che ci sarà un'evoluzione complessiva di questi
strumenti, dotando da subito sistematicamente tutti gli sportelli del cittadino dei
collegamenti necessari. Di modo ché i cittadini che non abbiano direttamente in casa gli
strumenti possano avere non solo le stesse informazioni, ma possano anche essere quelle
sedi in cui si fa informazione, si crea educazione, come sottolineava il consigliere
Basso. Gli sportelli del cittadino vivificati anche da queste informazioni; un
collegamento di rete civica che non sia necessariamente con tutte le stesse informazioni
di Internet, e naturalmente il continuare tutti gli sviluppi su Internet che già ci sono,
tipo il collegamento e il progetto, a cui faceva riferimento Schenone, relativo alle
Istituzioni Scolastiche e ai collegamenti tra scuole. Quello che si diceva il giusto mix
è quello su cui si sta lavorando per capire come partire con il piede giusto. Non
possiamo, e sono sicura che voi non lo chiedete nemmeno, immaginare un'apertura e una
immediata preparazione di informazioni su tutto quello che esiste all'interno del Comune.
Sappiamo bene che ad oggi il materiale cartaceo che viaggia è enorme, e quindi bisogna
contemporaneamente - cosa che si sta facendo -lavorare per informatizzare le banche dati
comunali. L'attenzione, e questo è il compito di questo gruppo di lavoro, è che tutto
sia sempre estremamente collegabile. Questi aspetti non sono aspetti facili, e si capisce
la complessità organizzativa quale sia: si tratta di partire con dei tasselli che vadano
mano a mano a costruire un puzzle più complessivo, senza che poi si scopra di dover
buttare via qualcosa perché quel pezzo che si è fatto non è più utile. Su questo si
sta lavorando. Io riprometto ai primi di ottobre di fare una presentazione organica dello
stato di avanzamento dei lavori, sia per quanto riguarda la questione della rete civica,
sia per quanto riguarda la questione della connessione Internet. Il problema grosso della
educazione su questi aspetti, educazione da parte di chi lavora all'interno del Comune e
da parte dei cittadini è un po' la scommessa che si sta giocando di questi tempi un po'
da tutte le parti. E quindi l'altro aspetto importante è utilizzare tutte esperienze
positive che si sono fatte in questo senso. In questo momento questo gruppo di lavoro, e
io stessa insieme con l'Assessore Cosma abbiamo riscontrato che effettivamente la città
di Torino è quella, come citava Azzarelli, che ci sta dando più aiuto e con cui stiamo
anche operando per lavorare al meglio su questi aspetti di interconnessione tra un sistema
e l'altro.
Per quanto riguarda l'insieme degli ordini del giorno che ha presentato il consigliere
Quaglia, mi sentirei di accettarli come raccomandazioni. Su alcuni noi siamo d'accordo in
parte. Ce n'è uno dove il consigliere Quaglia dice che si impegna
il Sindaco e la Giunta a mettere su Internet, sulle pagine Web, tutte le sedute del
Consiglio Comunale compresi gli atti, le delibere, i regolamenti, e ogni genere di
regolamento sul quale si possa fare la ricerca con la tecnica dell'ipertestualità ecc..
Noi su questa cosa non possiamo che dire che sarebbe bello. Non posso davvero, lo dico
onestamente, garantire i tempi per una cosa di questo genere, così come non credo di
poter garantire i tempi sul fatto che tutti i gruppi consiliari possano accedere a
Internet in un dato tempo, se non analizzando i costi degli accessi attivi e passivi, che
peraltro stiamo verificando. A me risulterebbe veramente spiacevole dire che un ordine del
giorno va bene, un altro no, un altro fino a un certo punto. L'insieme è un insieme di
utili e importanti indicazioni che sento di poter dire che teniamo in giusta
considerazione, comprese le indicazioni sugli accessi. Anche qui si tratta di valutare i
costi; io non credo che saremo in grado di garantire l'accesso gratuito a Internet a tutti
i cittadini che lo richiedono. Sono tutti aspetti che vanno attentamente valutati in
termini di costi, in termini di tempi, in termini di reali possibilità, perché non credo
onesto dire di sì e non sapere quando lo facciamo. Per cui sia i suoi ordini del giorno,
sia quello del consigliere Azzarelli, li accogliamo volentieri come indicazioni, come
importantissime raccomandazioni e suggerimenti, senza dover arrivare a votarli ad uno ad
uno. Se andiamo a votarli ad uno ad uno come precisi ordini del giorno, su questo
francamente ho un po' di difficoltà perché vorrei che fossero realistici i tempi di
realizzazione."
Anna Maria Cassol
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2. intervento di Roberto Quaglia (L. Pann.)
"Sono disponibile affinché vengano
accolti come raccomandazione a patto che, quando intorno ad ottobre novembre o quando
sarà, verrà relazionato da parte della Giunta su ciò che si sarà per quell'epoca
fatto, io non mi ritenessi soddisfatto, mi sia consentito di riportare all'ordine del
giorno in una quantità di tempo minore di quella che c'è voluta stavolta lo stesso
argomento, e allora riproporrò questi più tutti gli altri che riterrò opportuni. Ho
presentato questa mozione il 25 gennaio ed è stata trattata adesso. La ripresenterei,
qualora le relazioni della Giunta non mi soddisfacessero, però a quel punto vorrei aver
la garanzia di riuscirla a portare in discussione prima della scadenza del mandato.
Peraltro accetto che vengano accettate come raccomandazione dopo aver udito un parere del
Segretario Generale il quale in effetti annotava che su certe voci, come quella della
fornitura gratuita di accesso ai cittadini, cosa che peraltro continuo a credere opportuna
e necessaria, sarebbe necessario verificare l'attuabilità in termini di costi e la
velocità. A maggior ragione solo per questi motivi, per il fatto che comprendo la
difficoltà reale di prendere decisioni così ampie in un tempo breve, accetto che vengano
accolti come raccomandazione. Nondimeno devo ricordare che proprio per la complessità del
tema, ammessa dall'Assessore e portata ad esempio dalla stessa, sostengo e ribadisco che a
maggior ragione una commissione specialmente dedita alla gestione migliore, più
democratica, di questa transizione verso questo nuovo mass media che è Internet sarebbe
decisamente opportuna."
Roberto Quaglia
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2. Intervento di Flavio Azzarelli (P.D.S.)
"Mi sembrava che nel nostro ordine del
giorno volessimo porre solo un accento sulla realizzazione di uno studio di fattibilità e
quindi l'eventualità di stanziamenti di un progetto esecutivo. Mi sembrano
fondamentalmente degli atti amministrativi, o perlomeno una procedura e un iter. Se
accogliete come raccomandazione un iter, mi sembra una cosa un po' strana. Mi sembrava un
modo di dire che la rete civica poteva avere una attuabilità attraverso dei passaggi
amministrativi. Comunque, mi rimetto al vostro giudizio."
Flavio Azzarelli
PRESIDENTE GUGLIELMINO (P.D.S.):
"Dò lettura degli ordini del giorno presentati:"
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Ordine del Giorno n.1
Considerato che
- Genova ha il massimo interesse di migliorare la propria Comunicazione verso l'esterno
della città, così come anche di rendere più efficiente e scorrevole la Comunicazione
fra il Comune e i cittadini
- Internet può certamente rappresentare un valido strumento per conseguire tali progressi
di Comunicazione
- un'impostazione illuminata e strategica, in merito alla Comunicazione e Internet,
comporta una notevole mole di lavoro protratta nel tempo
- il contributo che le forze politiche possono apportare, nella definizione dei contenuti
della rappresentazione che di Genova si vuole dare sul proscenio mondiale di Internet, è
rilevante e non va disperso, costituendo esso anche una garanzia di democrazia per ciò
che attiene la scelta dei contenuti
si impegna il Sindaco e la Giunta
ad operare, in materia di Internet, secondo un lucido disegno
strategico, istituendo una commissione per la Comunicazione e Internet, la quale abbia il
compito di confrontarsi sulle attività di Comunicazione del Comune, nonché sulla
strutturazione e sui contenuti della rappresentazione di Genova che si intende mettere a
disposizione del Villaggio Globale su Internet, a garanzia del raggiungimento della
massima qualità possibile e a tutela delle legittime istanze politiche in materia.
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del Giorno n.2
Considerato che
- Internet è il nuovo mass media emergente
- una tempestiva ed efficiente rappresentazione di Genova su Internet, ed in particolare
sul World Wide Web, produrrebbe effetti vantaggiosi per la città, soprattutto per quanto
attiene alle ambizioni turistiche della stessa
si impegna il Sindaco e la Giunta
a sviluppare e rendere disponibile su Internet un vasto archivio
dinamico che rappresenti Genova, il quale comprenda un'ampia gamma e quantità di testi di
ogni argomento con attinenza a Genova (es.: storico, turistico, scientifico, sportivo,
ecc.), corredati di immagini, fotografie, brani di musica genovese, animazioni
multimediali, e lavorare in futuro incessantemente su tale archivio, ovvero su tale Genova
Virtuale, per renderla continuamente adeguata ai livelli qualitativi e di possibilità che
il prosieguo dello sviluppo tecnologico renderà via via possibili e necessari
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del Giorno n.3
Considerato che
- i verbali delle sedute del Consiglio Comunale vengono di regola trascritti ed
immagazzinati su computer sotto forma di files, di modo che sarebbe assai semplice, per
non dire elementare, aggiungendo a tali files i pochi codici HTML necessari, rendere tali
verbali consultabili su Internet a chiunque a Genova o nel mondo interessasse consultarli
- la messa in linea su Internet dei verbali delle sedute del Consiglio Comunale di Genova
nonché di tutte le delibere, sarebbe un'operazione tecnicamente elementare, una volta che
il Comune si fosse dotato dell'indispensabile sito di connessione permanente ad Internet,
e che tale iniziativa si porrebbe all'avanguardia, in Italia ed in gran parte del mondo,
per ciò che attiene ai valori della trasparenza sugli atti amministrativi e sulle
posizioni ed attività delle parti politiche
si impegna il Sindaco e la Giunta
a rendere disponibili su Internet, ed in particolare sul World Wide Web,
le trascrizioni integrali di tutte le sedute (a partire da un dato momento) del Consiglio
Comunale, compresi gli atti, le delibere, i regolamenti ed ogni genere di documento utile,
ordinati e catalogati, con la tecnica dell'ipertestualità, secondo una varia ed esaustiva
gamma di criteri di indici e di chiavi di ricerca
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del Giorno n.4
Considerato che
- l'importanza della posta elettronica, quale strumento di comunicazione fra le persone,
è in continuo aumento
- rispetto alla posta tradizionale, la posta elettronica si distingue per i minori oneri
che essa comporta, non essendo necessario il trasporto fisico delle lettere, e per una
totale ecologicità, non facendosi con essa alcun uso di carta
- altre città ed istituzioni già forniscono gratuitamente a cittadini indirizzi di posta
elettronica
- è vantaggioso per Genova che la maggior quantità possibile di cittadini sia fornita di
un indirizzo di posta elettronica, innanzitutto per facilitare le loro comunicazioni, ed
in secondo luogo anche per potere loro inviare con maggiore rapidità, economicità ed
efficienza eventuali comunicazioni da parte dell'amministrazione
si impegna il Sindaco e la Giunta
a garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta la possibilità di
un accesso gratuito, via modem, ai servizi specifici della rete civica, nonché una
casella postale elettronica individuale gratuita, con eventuali oneri minimi relativi al
traffico effettuato
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del Giorno n.5
Considerato che
- è imprescindibile e sempre di più lo sarà in futuro l'utilità di Internet per
chiunque ricerchi informazioni di ogni genere
- Internet rappresenta il più eccellente strumento attualmente esistente per entrare in
comunicazione con persone di molte altre città e di molti altri paesi
- maggiore è la quantità di Comunicazione che i cittadini genovesi, in particolare i
giovani, riescono a stabilire con cittadini di altre località, maggiore è
l'accrescimento spirituale e il vantaggio a lungo termine della città stessa
- più saranno i genovesi in grado di navigare su Internet, più Genova sarà
rappresentata nel cosiddetto ciberspazio, con effetti positivi a lungo termine di varia
natura
si impegna il Sindaco e la Giunta
a garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta, la possibilità
di accesso, tramite la rete civica, alla navigazione su Internet e sul World Wide Web, in
modo gratuito oppure al prezzo di costo
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del Giorno n.6
Considerato che
l'organizzazione dei dati su Internet, in assenza di una corretta organizzazione e
coordinazione, può facilmente risultare caotica
si impegna il Sindaco e la Giunta
ad agire, in materia di Internet, in coordinamento con gli altri Enti
Liguri già attivi nel campo, come ad esempio la Provincia, per evitare ridondanze e
confusioni nella creazione della Genova Virtuale.
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del Giorno n.7
Considerato che
- Internet è lo strumento moderno ideale per la ricerca di informazioni di ogni genere
- per le forze politiche che concorrono ad amministrare questa città è fondamentale e lo
sarà sempre di più in futuro poter disporre della maggior quantità e migliore qualità
possibile di strumenti per la ricerca di informazioni utili
- qualsiasi cittadino che volesse mettersi in contatto con le forze consiliari, per
chiedere informazioni o esporre problemi, dovrebbe poterlo fare anche mediante posta
elettronica
si impegna il Sindaco e la Giunta
a fornire a tutti i gruppi consiliari l'opportunità di accedere ad
Internet, per effettuare ricerche e per ricevere messaggi e segnalazioni via posta
elettronica da parte della cittadinanza
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del Giorno n.8
Considerata urgente la necessità di garantire un'adeguata
presenza di Genova su Internet
si impegna il Sindaco e la Giunta
a presentare al Consiglio, entro tre mesi da oggi, una particolareggiata
relazione circa quanto sarà stato già fatto in materia, nonché un particolareggiato
progetto su quanto si sarà stabilito di fare in futuro
Proponente: R.Quaglia
(L.Pann).
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Ordine del giorno n. 9:
- "Internet è certamente uno dei molteplici aspetti della comunicazione interattiva
e multimediale.
- La rete delle reti risente ancora, malgrado l'ampia diffusione, di notevoli problemi che
nel rapporto cittadino Pubblica Amministrazione non devono essere tralasciati; per
accedere a Internet il cittadino utente deve essere in possesso di uno o più connessioni
e programmi adeguati alle esigenze del protocollo Internet, alla velocità di caricamento
delle pagine da visionare, alla gestione quotidiana delle operazioni da svolgere.
- Bologna sembra essere una delle città italiane che ha realizzato un'ipotesi di
fornitura gratuita al cittadino dell'accesso Internet, in realtà le modalità sono
diverse e più simili ad una bbs.
- La rete civica deve essere un passo fondamentale della Civica Amministrazione perché la
sua creazione permetterà al cittadino di ottenere una serie di informazioni sia di
sentirsi parte di una "comunità" che dialoga, dibatte, comunica.
Si impegna il Sindaco e la Giunta
- ad eseguire uno studio di fattibilità sulla creazione di una rete civica cittadina
modellata intorno all'esperienza di altre città italiane (Torino, Milano, Roma, tanto per
citarne alcune);
- a provvedere alla destinazione delle necessarie risorse nell'ambito del bilancio
preventivo 1997 da impiegare nell'attivazione della rete civica genovese;
- a non ritenere la realizzazione delle pagine Internet sul Comune di Genova l'unica parte
di un progetto di visibilità e interazione multimediale con la cittadinanza.
Proponenti: F. Azzarelli, M. Fisci
(P.D.S.).
Gli ordini del giorno
dal n. 1 al n. 9 vengono accolti come raccomandazione.
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