fantascienza, fino a ieri,
per i "rossi" e per i "neri"
volea dir solo stranezze
(per taluno, anzi, schifezze).

Tu, parlando l'altro mese
nel Consiglio Genovese,
la riprova a tutti hai dato
del suo ver significato:

"Mostri orrendi? alieni? automi?
invasori non mai domi?
Non scherziamo, via, colleghi,
e lasciate che vi spieghi:

fantascienza non vuol dire
che si debba imbastardire
cinema e letteratura
e ridurli in spazzatura.

Lasciam perdere le scorie
di cui abbondano le storie
di registi e di scrittori
che dovremo buttar fuori.

Fantascienza - ve lo giuro! -
è tutt'altro, di sicuro:
è pensiero ed arte viva,
è cultura cognitiva;

del futuro è linfa vera,
che in passato ancor non c'era;
è speranza pei sapienti,
è il conforto dei credenti.

Senza lei non c'è progresso
(chi lo nega...è solo un fesso!).
La lezione asimoviana
non vi sembri tanto strana;
ben concilia, in fede mia,
arte, scienza e profezia:
raziocinio a tutti addita
quale metro della vita.

Dei convegni, poi che dire?
Essi fanno confluire
grandi folle di persone
da ogni sorta di nazione:

bianchi, rossi, gialli, neri
qui verranno volentieri:
vecchi, giovani, donzelle
e poppanti in carrozzelle;

professori e letterati,
savi, esperti ed alienati;
le donnette con la sporta
e chi fa la "manomorta";
frati, santi, pervertiti
e signore coi mariti;
arlecchini, saltimbanchi
e fanciulle dai bei fianchi.

Tutta questa umanità,
convicata da noi qua,
spargerà con piene mani
il profumo del domani.

Porterà cultura e scienza
(di cui non possiamo star senza),
ma - si badi! - anche qualcosa
di cui ogni anima è golosa:

Soldi e soldi a vagonate
(che non credo voi schifiate...)!
E' perciò, cari compagni,
se vi premono i guadagni,

affrettatevi a approvare
la mozione da votare!
Pel tuo dire alato e ardito
il Consiglio, sbigottito,

tosto approva la mozione
che il Fantastico propone
qual motore e "manovella"
di una Genova novella.

Ormai ognun vuol proclamare,
per le terre e per il mare,
che dell'Esse Effe la corsa
giova al senno ed alla borsa.