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SBALLO IN PANTECA!
Caro Maurizio Costanzo Show,
ci tenevo a dire un paio di cose anch'io su quello che quell'altro me stesso ha detto nella lettera precedente che mi ricordo che ho scritto quand'ero lui. Io sono infatti quell'altro me stesso che c'è dentro di me quando sono intelligente, cioè quando non lo sono come adesso c'è sempre però dentro quello che lo è anche se se ne sta zitto.
Quell'altro me stesso parla che ha conosciuto Baccini quando non era Baccini, mi par di capire. Ma non ha fatto i conti senza l'oste, che poi sono io, anche letterariamente, nella Panteca. C'ero infatti anch'io, dentro al mio corpo, quando si stava a menarsela insieme a Baccini nella Panteca. Ma diciamo pure pane al pane. Io non sono geloso che Baccini ora è famoso e che si cucca tutte le donne che vuole, anche se magari così facendo si corrono quei rischi dell'AIDS, come dice Lupo Alberto. Non sono geloso però dico che è proprio un'ingiustizia che Baccini non venga a portare tutte le briciole di donne che gli avanzano a noi che siamo rimasti sfigati dentro la Panteca. Se mi sente quell'altro me stesso intelligente che si nasconde dentro di me per poi saltare fuori quando io mi distraggo, si arrabbia, e il rischio è che mi sfratta. Lui è convinto che io lo sputtano, a parlare a nome anche suo con un linguaggio semplice e sincero, che lui dice che è pieno di errori e da deficienti. Ma non posso stare zitto di fronte alle ingiustizie. L'altra mia personalità intelligente non vi ha detto tutte le cose perverse di Baccini quando era sfigato. Era proprio come me quando sono come adesso, nella mia versione semplice ma sincera. Non sapeva mai cosa dire a nessuno. Infatti non diceva niente. Martellava sul pianoforte, le ragazzine senza nessun gusto si sedevano vicino a lui a guardarlo suonare e se gli chiedevano qualcosa lui non sapeva mai cosa rispondere. Era proprio come me da semplice, ma io almeno il coraggio di parlare ce l'ho. L'unica cosa che sapeva dire alle ragazzine è se avevano bisogno di un passaggio a casa, e alcune il bisogno ce l'avevano davvero, e allora lui le accompagnava a casa e senza dirgli niente (alle ragazzine) a un certo punto gli saltava addosso e se la ragazzina non era perspicace finiva che ci stava senza accorgersene e che si ritrovava scopata in men che non si dica. A questo modo Baccini si approfittava delle bisognose di passaggi in macchina. Aveva una Due Cavalli rossa col sedile del passeggero davanti sfondato (veramente era proprio staccato dalle sue rotaie) e così chiunque si sedeva vicino a lui era automaticamente in posizione ginecologica. Mi ricordo che insieme a lui ho fatto un viaggio fino a Firenze in posizione ginecologica. Ma con me non ci ha provato.
Ho anche da ridire su tutto quello che il mio alter ego ha detto sulla Panteca. E' vero che è un posto da sballo, ma mica per le cose pseudo-culturali che dice lui. Se io non fossi insieme a lui il gestore ci andrei per lo sballo, di cui lui non ha neanche parlato. In Panteca si sballa perché c'è casino, quando qualcuno suona il volume è giustamente a stecca e tutti quelli che vengono lì per fare gli intellettuali alla faccia di noi più semplici ma sinceri se lo prendono nel didietro perché con tutto quel casino non possono neanche parlare e dire tutte quelle cose che sbagliando li fanno sentire superiori. Il casino li fa star zitti e a noi ci fa sballare ed è giusto così, perché noi siamo la maggioranza e loro la minoranza e noi siamo in un paese democratico. Più casino c'è, meno si pensa, e meno si pensa e meglio ci si sente. Lo capirebbe anche chiunque, basta che non faccia parte di quei quattro gatti che si sentono intelligenti che però non lo sono perché i veri intelligenti siamo noi nella nostra semplicità democratica. Non possono essere loro i veri intelligenti proprio per via della democrazia, come ci insegna la televisione. La maggioranza ha sempre ragione, e la maggioranza siamo noi, infatti le trasmissione che guardiamo noi alla televisione hanno i massimi indici d'ascolto, e questo non lo può cancellare nessuno.
Scusate se vado un po' fuori del discorso. E' che i diritti umani iniziano proprio quando si va in discoteca, o in Panteca, o in tutti quei posti per noi giovani. Con quale diritto i cosiddetti intelligenti ci vogliono fare la predica dicendo quello che non dobbiamo fare solo perché non gli piace a loro? A noi che ci sballa fare casino i dubbi non ci vengono e siamo tutti d'accordo che il diritto a fare casino è un diritto umano, dato che dopotutto proprio per la questione democratica siamo più umani noi dei cosiddetti intelligenti dato che la maggioranza lo ripeto siamo noi. Chiudere le discoteche e tutte quelle altre limitazioni è allora una violazione dei diritti umani. Siamo nell'epoca del progresso, ed è giusto che tutto aumenta, e così è giusto che aumenta anche il volume e tutti gli sballi che ora non vi dico se no poi mi arrestano violando i miei diritti umani.
Tornando a Baccini, almeno le briciole di tutte le donne che gli leccano le scarpe poteva anche portarcele. E' che dopo che è diventato famoso lui si è montato la testa e ora è convinto di essere superiore, come le persone che dicono di essere intelligenti. Lui almeno non dice di essere intelligente, ed è già qualcosa. Tutte le persone che lo conoscevano prima sono tutte d'accordo: almeno le briciole delle donne che gli avanzavano doveva portarcele. Tanto più che sono tutte donne semplici come noi, alla nostra portata, infatti gli avanzano.
Spero che tra voi tutti sanno chi è Baccini. E' l'unica persona che ho conosciuto che poi è diventata famosa. Se non lo conoscete mi fate un dispetto perché mi togliete anche questo. Non è che m'importa per lui - non sono mica intelligente!
Spero che almeno voi capite tutto quello che dico, dato che io per fortuna non ci riesco sempre, altrimenti avrei paura che sono diventato di nuovo quello là intelligentone dentro di me che fa sempre finta molto bene di capire tutto ma io so che non è così anche se devo ammettere che molte cose le capisce davvero mio malgrado.
Venite allora in Panteca, vi raccomando, ma solo quando c'è casino, casino democratico, e allora sì che con il bel rumore che c'è e che copre tutti i nostri discorsi siamo davvero democraticamente tutti uguali.
Roberto Quaglia
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