Stregoni Antichi e Stregoni Moderni (Caro Maurizio Costanzo Show... lettera n.20)
lettera n.20

Nel mondo cristiano durante il Medioevo e il principio dell'era moderna, la situazione degli stregoni e dei loro clienti era quasi analoga a quella degli ebrei sotto Hitler, dei capitalisti sotto Stalin, dei comunisti e degli stranieri in viaggio negli Stati Uniti.

ALDOUS HUXLEY






















STREGONI ANTICHI E STREGONI MODERNI

Caro Maurizio Costanzo Show,

mi chiedo talvolta o piuttosto in questo istante per la prima volta se Tu possieda coscienza. Quando dico "Tu" non intendo ovviamente Maurizio Costanzo, né colui che è preposto a leggere tutte le cosiddette lettere al Maurizio Costanzo Show. Intendo proprio Te, "Maurizio Costanzo Show", entità evidentemente astratta eppur intrinsecamente concretissima assai, poiché punto di riferimento di milioni di italiani e sorgente di notorietà per gli eletti baciati dall'attenzione Tua. Mi chiedo se Tu abbia coscienza e la domanda, se mi consenti, è del tutto lecita, poiché al di là di ogni scettico dubbio Tu attualmente sei una delle divinità più considerate dell'Italia d'oggi.
Si crede ancora abbastanza in Dio, è vero, ma sempre più spesso con il beneficio del dubbio. Mai invece vidi finora alcuno dubitare della tua Terrena ma non per questo meno santa esistenza. Le epifanie moderne, cioè le apparizioni, sono a colori e videoregistrabili, avvengono con sincronismo perfetto su tutti i teleschermi, e come ogni autentica esperienza mistica le si considera reali al di là di ogni immaginario dubbio. Quanta differenza con le più classiche e antiche manifestazioni oggettive di Dio! Eppure, in altri tempi, esse furono credute reali tanto quanto la televisione oggi, non di meno. Ancora all'inizio dell'Era Moderna le possessioni diaboliche erano un dato di fatto indubitabile, e la gente le credeva un fatto reale (come ritiene reale la televisione oggi) a tal punto, da bruciare sui roghi le streghe. Nei conventi di suore imperversavano le estasi mistiche quasi quanto le possessioni diaboliche, e gli esorcismi erano quotidiani spettacoli pubblici intorno ai quali si accalcava la gente, che faceva il tifo o per l'esorcista o per l'indemoniata, non essendo allora ancora di moda il campionato di calcio. Alcuni conventi addirittura prosperavano sulla vendita dei biglietti per assistere agli esorcismi. Non erano mai molti, contemporaneamente, i conventi che potevano vantare un buon indemoniamento, e così chi ne aveva i mezzi si metteva in viaggio da ogni parte del paese per andarsi a gustare lo spettacolo del pubblico esorcismo di qualche suora indemoniata, oppure, se preferite esprimerlo differentemente, andavano a seguire un esorcismo in trasferta. Certe suore particolarmente abili nell'essere possedute dal demonio diventavano vere e proprie star, un po' come Cicciolina & Company oggi. Mi chiederete: come poteva una monaca essere indemoniata in modo più o meno abile? Poteva, poteva. Oltre ad offrire alle decine o centinaia di spettatori un vario campionato delle più oscene bestemmie di moda, una buona posseduta, manovrata dai propri demoni, eseguiva a richiesta anche complesse piroette, salti mortali ed altri numeri di varietà. Il repertorio classico comprendeva naturalmente sempre le convulsioni con schiuma alla bocca, molto utili per evitare di rispondere alle domande trabocchetto. I sintomi della possessione iniziavano talvolta spontaneamente, più spesso direttamente innescati dall'esorcista che cerca di snidare i demoni silenti.
Regista dell'esorcismo è infatti l'esorcista, la cui sola presenza è infatti spesso sufficiente a dare il via all'invasamento.
In questo secolo l'isteria (una delle etichette usate per illudersi di comprendere l'esatta natura di questi fenomeni) non è più molto di moda. Fa tenue eccezione, sugli italici teleschermi, il regno di Ambra con le sue neo-possedute. Il demonio non c'entra, l'isteria un po' sì, ammesso che io e voi s'intenda per isteria la stessa cosa.
Ma l'epoca dell'ossessione del diavolo, dei conventi indemoniati, della caccia alle streghe, non è lontano da noi come ci piace fingere che sia. Questo mondo antico ma non troppo, che a noi oggi pare così ignorante e soprattutto così folle, solo poche generazioni fa folle non sembrava a chi lo viveva, a chi vivendolo allora come fatto normale sembra adesso a noi folle lui stesso. Altre follie sono credute normali oggi, e non sono meno pericolose o letali. Nel medioevo una minoranza era lucida e riconosceva per folle ciò che oggi anche a noi folle pare. E pure adesso, nell'imperante follia mista a demenza, qualcuno mantiene la mente chiara e adesso come allora è inascoltato. Come tante altre nel mondo e più di tante altre in Europa, la società italiana palesa, nel suo comportamento d'insieme, nel suo modo di concepire tutto, dalla politica al calcio, le medesime tare che afflissero i nostri folli antenati e che noi ci compiacciamo di osservare con l'occhio superiore di una presunta maturità. Cambiano le mode, ma le tare del pensiero sono sempre le stesse.
Ecco un bel pezzo a riguardo scritto da uno dei più lucidi pensatori del ventesimo secolo, Aldous Huxley, (tratto da I diavoli di Loudun):
«...vediamo ora che tutti i mali della religione possono fiorire senza alcuna fede nel soprannaturale, che materialisti convinti sono pronti ad adorare le proprie creazioni malcostruite come se fossero l'assoluto, e che sedicenti umanisti perseguiteranno i loro avversari con tutto lo zelo di inquisitori intenti allo sterminio di fedeli di un Satana personale e trascendente. Simili schemi di comportamento sono anteriori e sopravvivono alle credenze che, in ogni dato momento, sembrano motivarle. Poche persone ora credono nel diavolo; ma moltissime amano comportarsi come si comportavano i loro antenati quando lo spirito maligno era una realtà indiscutibile come la sua entità opposta. Allo scopo di giustificare la loro condotta, essi trasformarono le loro teorie in dogmi, i loro regolamenti in princìpi essenziali, i loro capi politici in dei e tutti i dissenzienti in demoni incarnati. Questa idolatrica trasformazione del relativo nell'assoluto e del fin troppo umano nel divino, rende loro possibile soddisfare le più basse passioni con la coscienza pulita e nella certezza di agire per il Massimo Bene. E quando le convinzioni correnti acquistano, a loro volta, un'apparenza sciocca, ne sarà inventata una nuova serie, in modo che la immemorabile follia possa continuare a rivestire la sua tradizionale maschera di legalità, di idealismo e di vera religione.»
Tu, tu che stai leggendo, sei davvero certo o certa di non far parte di costoro, di costoro che rendono così squallida l'altrimenti meravigliosa mente dell'Essere Umano? Smaschera ora i tuoi dogmi e chiediti: "Hanno senso?" Pensa a coloro che odi, ai Cattivi, e chiediti: "Perché loro sono Cattivi ed io Buono/a?" Se non ti coglie neanche un dubbio, se la fede nei TUOI Valori è assoluta, fai parte dell'umanità che fa schifo. Ma non preoccuparti. Non te ne accorgerai mai. E quelli come me ti saranno sempre antipatici, o peggio.

Roberto Quaglia


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