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VA' PENSIERO
Caro Maurizio Costanzo Show,
ti rendi conti che sei virtualmente immortale? Dico "virtualmente" per non farla troppo fuori dal bulacco. Ma tutto ciò che in te avviene non scompare accadendo, come succede ai fenomeni classici. Ogni istante della tua manifestazione è fedelmente conservato con la procedura magica della videoregistrazione, e non è sepolto nel passato. Nulla ci vieta di pensare che tra alcuni millenni le immagini e discorsi dei quali consisti siano esibiti in un museo elettronico del futuro... (cosa vuol dire un museo elettronico? ciò che ho scritto è una banalità immane; l'elettronica è attuale oggi come il motore a vapore lo era nel secolo scorso; fra migliaia di anni...) ...o piuttosto, in un museo mentale, qualsiasi cosa quest'invenzione potrà essere. Nulla ci vieta infatti di immaginare che in un imprecisato futuro tutto ciò che in passato fu scritto, cantato, suonato, reso in immagini, possa essere direttamente accessibile alla mente di ciascuno mediante il solo esercizio della propria intenzione. In altre parole, mediante tecniche per noi attualmente inimmaginabili (come inimmaginabili certamente furono le tecniche informatiche agli abitanti del medio evo), una persona potrà "vedere" direttamente nel proprio cervello qualsiasi film sia mai stato girato, sentire qualsiasi canzone chiunque abbia mai cantato, addirittura "vivere", in modalità a noi ancora ignote, avvenimenti avvenuti secoli prima. Quanto sto dicendo non è già ora nulla di troppo straordinario, quando i progressi nello sviluppo delle tecniche di realtà virtuale lasciano presagire l'inaugurazione di un'era di esistenza anche interamente fittizia già per l'inizio del prossimo secolo, cioè fra meno di un decennio. Poiché nella storia umana la realtà ha sempre scavalcato la più sfrenata delle fantasie, se ne potrebbe arguire che qualsiasi ipotesi la mente umana possa immaginare per il futuro della nostra specie, purché non in totale contrasto con le più evidenti delle leggi di natura, sia destinata non solo ad avverarsi, ma ad essere addirittura scavalcata dagli eventi reali.
E' questo un pensiero davvero intrigante, caro Maurizio Costanzo Show. Soltanto in questo secolo orde di scrittori si entusiasmano a scrivere di ciò che il futuro offrirà all'umanità. Sbagliarono, nei secoli e nei secoli passati, tutte le persone più dotte, mai prevedendo un futuro sostanzialmente diverso dal loro presente. Sbaglieranno allora anche tutti gli scrittori di fantascienza contemporanei, ed anch'essi, come i loro predecessori, per difetto? Le loro già di per sé mirabolanti ed incredibili storie, saranno superate da una realtà ancora più allucinante? Se la logica non è un'opinione, sarà così, benché la nostra mente si opponga naturalmente a quest'ipotesi, non accettando che da qualche parte (in questo caso nel "futuro") vi possano essere incognite che essa non possa avere sotto proprio controllo.
Sei quindi virtualmente immortale, caro Maurizio Costanzo Show. Ciò che in te viene detto riecheggerà talvolta, qua e là, nelle menti di individui che hanno ancora da nascere. Come a noi giungono le sfocate ed accelerate immagini in bianco e nero dei primi film d'inizio secolo, irte di protagonisti che da lungo tempo hanno cessato di essere, farà un giorno tenerezza od altre sensazioni a qualcuno il fatto di guardarsi le bidimensionali sequenze delle tue trasmissioni, ascoltare i personaggi che hanno vissuto in te rivivere quelle che appariranno come le loro assurde e sorpassate conversazioni.
C'è qualcosa di soprannaturale in tutto ciò. Nulla che in te avvenga scompare. "Verba volant" si diceva un tempo. Per millenni, le parole non hanno lasciato tracce. Né i gesti. Tutto scompariva avvenendo. D'ora in poi, per quello che ti riguarda, non sarà più così. Ogni parolaccia di sgarbi è rimasta, riproponibile all'infinito, giudicabile e rigiudicabile sino alla fine dei tempi o dell'Uomo o dei supporti dove tu, Maurizio Costanzo Show, sei e sarai registrato. Ogni manifestazione di bellezza, in te e nella tua trasmissione, non è stata effimera, esiste tuttora, e si manifesterà quando la richiameremo nel modo opportuno. Per il momento il modo opportuno è quello di rimandarla in onda, o rivedersi una cassetta registrata. Un giorno, come già detto, potrà bastare la propria sola intenzione. Si accederà ai ricordi audiovisivi collettivi con sforzi mentali affini a quelli che noi normalmente già tutti i giorni usiamo per ricordare quanto sappiamo. Per quel tempo, l'istruzione sarà forse completamente avulsa dai libri, che nella forma odierna comunque non esisteranno più. (Prima di tutto perché non esisterà più la carta. La carta viene infatti fatta dagli alberi e nel corso del prossimo secolo l'Umanità darà probabilmente fondo alle ultime riserve di foreste che oggi ancora resistono ed ogni tipo di albero scomparirà per sempre dalla terra e con esso la carta. In secondo luogo la carta dei libri attualmente esistenti si sarà spontaneamente decomposta, poiché così fa la carta: aspetta per un po' che qualcuno la legga, poi discretamente si decompone dopo poche centinaia d'anni al massimo, scomparendo assieme alle parole sue inquiline.) La cultura costituirà nella capacità di trovare, nello smisurato database di tutto lo scibile digitalizzato (o altrimenti registrato), informazioni, immagini e correlazioni di documenti. Lo scibile digitalizzato (come a me ora piace chiamarlo), sarà in un certo senso un ambiente mentale, un ambiente immenso e complesso. La differenza tra l'ignorante e la persona colta sarà data dalla migliore o peggiore acquisizione delle tecniche necessarie a districarsi in esso. I più intelligenti impareranno tecniche più complesse. Sarà, quella di cui ora confusamente stiamo fantasticando, inevitabilmente un'esistenza prettamente mentale. Ciò non sarà comunque per nulla una perdita. Quanto ci accadrà o ci parrà accaderci, ci sembrerà a tutti gli effetti reale e quindi di fatto lo sarà. Anche malattie e morte saranno purtroppo reali pur non essendolo. Ciò che il cervello è fermamente convinto che gli stia accadendo, effettivamente gli accade, compresa la morte (dura lex, sed lex psicosomaticae). Ma i vantaggi di questa società mentale ventura saranno eclatanti: l'essere umano trascenderà per l'ennesima volta i propri limiti precedenti, mantenendo le proprie passioni, i propri vizi animali e tare genetiche inquadrate in un nuovo sofisticatissimo sistema che nella nostra immaginazione ora confusamente appare come impossibile e misterioso (come impossibile e misterioso apparirebbe il nostro attuale sistema di vita all'Uomo Medievale), ma che agli Uomini e Donne del futuro apparirà semplicemente - come sempre è stato dopo ogni gradino di sviluppo - normale, scontato, ed anche noioso.
Caro Maurizio Costanzo Show, la mia orazione odierna al cospetto tuo è terminata. Rimetti i miei concetti ai posteri oppure no e così sia.
Roberto Quaglia
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