Cervello da animalisti (Caro Maurizio Costanzo Show... lettera n.9)
lettera n.9

L'egoismo non consiste nel vivere secondo i propri desideri, ma nel pretendere che gli altri vivano a quel modo che noi vogliamo. L'altruismo consiste nel vivere e lasciar vivere.

OSCAR WILDE





CERVELLO DA ANIMALISTI

Caro Maurizio Costanzo Show,

oggi non sopporto gli animalisti. Non ce l'ho con gli animali, sia bene inteso, che anzi gradisco vedere e riconoscere attorno a me nella più variegata gamma possibile. Chi non sopporto, poiché ragguardevolmente assurdi nella loro ossessione, sono gli animalisti convinti, gli estremisti animalisti. Ma ancor più fastidio mi danno gli animalisti moderati, che potremmo chiamare gli animalisti qualunquisti, che sottoposti a qualsiasi analisi logica palesano di essere ancor più assurdi, nella loro confusa posizione, degli animalisti estremisti. Tanto per iniziare, distinguiamo: Chi sono gli animalisti estremisti, e chi sono gli animalisti qualunquisti?
I perfetti animalisti estremisti si identificano visceralmente con tutti gli animali, dal visone al gatto, dalla foca monaca alla zanzara, dall'orso grizzly al totano. Cosa significa che si identificano con loro? Significa che attribuiscono a tutti gli animali i propri sentimenti. Non mi piace essere ucciso, dice l'animalista estremista, quindi non piace neanche all'animale. L'animalista estremista non si ciba mai di animali morti (né vivi), non uccide la zanzara che sta per pungerlo, ma si limita a scacciarla (se invece la uccide, è un animalista estremista imperfetto). Non beve il latte di mucca, poiché così facendo lo sottrarrebbe al vitello, non mangia uova, cioè futuri pulcini (quando poi l'uovo, come spesso accade, è già fecondato, è a tutti gli effetti - tecnici e morali - un aborto di gallina), non indossa visoni, montoni, giacche scamosciate, calzature di cuoio, portafogli di pelle. L'animalista estremista si identifica con tutte le forme di vita animale, ma non con quelle vegetali, di cui si nutre senza rimorsi. Talvolta non s'identifica neanche con l'essere umano, soffrendo per la morte di un animale assai di più che per quella di un individuo umano.
L'animalista qualunquista, invece, si identifica visceralmente con tutti gli animali di aspetto conforme ai propri archetipi interiori. In altre parole: si identifica in un gatto, un visone, un coniglio, un cane, ma non in un ratto, una mosca, un serpente, un verme. Si identifica in quelle poche bestie che il caso e la selezione naturale hanno voluto morbide e di aspetto gradevole per l'occhio umano, ma non in tutti gli altri animali. L'animalista qualunquista è forse una delle massime espressioni d'ipocrisia che si possano descrivere, e completamente deliranti e contraddittorie sono tutte le sue argomentazioni. Una delle più tipiche manifestazioni è il suo avercela a morte con chi indossa pellicce di visone. "Animali vengono uccisi" recita il pio animalista "per poterne indossare la pelliccia! (Orrore!)", e dice questo con il patetico fervore di chi ha appena scoperto che l'acqua calda è calda.
Se volete punire un animalista qualunquista che abbia appena profferito tale sproloquio, cercate su di lui (o lei) i brandelli di cadavere d'animale che quasi certamente sta indossando senza neanche pensarci. Fategli notare come lui (o lei) cinicamente e senza verecondia calpesti con i propri piedi (puzzolenti?) il cuoio delle proprie scarpe, che fu la pellaccia di un animale che venne ammazzato affinché lui (o lei), adesso la usi per camminare sotto la pioggia, inciampare nei marciapiedi e calpestare le cacche di cane. Fategli notare quale fu l'identità del suo portafogli o borsetta di pelle, pelle che fu di un animale, ucciso affinché lui (o lei) mettesse i propri soldi in un involucro prestigioso che abbia odore di pelle anziché di plastica. Chiedetegli perché non s'infervora e non si scandalizza con uguale foga con chi indossi un giubbotto di pelle, un "chiodo", un montone rovesciato. Chiedetegli se lui (o lei) possegga tali indumenti nel proprio armadio, e nel caso li abbia, se di ciò non si vergogni. E se non si vergogna, perché dovrebbe vergognarsi chi ha una pelliccia di visone? Ha certamente da vergognarsi chi abbia una pelliccia di leopardo, poiché il leopardo sta estinguendosi, e la cosiddetta "biodiversità" è un'innegabile ricchezza del mondo che andrebbe da noi salvaguardata anziché distrutta, come stiamo invece facendo. Ma il visone non rischia di estinguersi, viene allevato per farne pellicce, viene allevato come i buoi, i montoni, i polli vengono allevati per mangiarli e farne di tutto. Messo alle strette, l'animalista qualunquista, pur di non ammettere la propria ipocrisia, vi dirà: "Ma se gli animali vengono allevati per mangiarli, non è immorale..." Siamo nella farneticazione totale. A parte il fatto che i vegetariani dimostrano che senza carni si può benissimo vivere, e che quindi chi mangia carne lo fa perché gli piace, e non perché ne ha bisogno (proprio come chi compra un visone lo fa perché gli piace, e non perché ne ha bisogno), non è quella di mangiarli, anziché un'attenuante, invece un'aggravante? Specialmente se si considera che mangiare carne è tutt'altro che obbligatorio, essendo l'essere umano onnivoro? Non è macabro assassinare un animale a sangue caldo, un animale che ha un cervello, una vita sessuale, allo scopo di cibarci dei suoi testicoli, della sua lingua, del suo cervello, del suo cuore, del suo fegato, dei suoi reni, del suo intestino, dei suoi muscoli, masticandoli lungamente in bocca per godere del sapore che quel cadavere ci da? Non è ciò anche più macabro di chi dell'animale morto ami indossare l'involucro, cioè la pelliccia? Non nego che indossare la pelle di mammifero morto possa essere un gesto di cattivo gusto, per uno spirito nobile. Ma divorarne lussuriosamente le interiora non lo può essere di meno.
Per demolire allora definitivamente l'incauto animalista qualunquista che della propria ipocrisia ha appena cercato di farne un vanto ai vostri e soprattutto ai propri occhi, trafiggetelo con una nozione banalissima che pochi sanno, perché a pochi interessa:
Dalle ginocchia dei buoi (morti e disossati) viene estratta una sostanza che viene utilizzata per fare l'emulsione delle pellicole fotografiche.
Il cappio della logica è ormai stretto al collo dell'animalista. Quante volte ha fotografato, quante volte ha consumato ossa di buoi assassinati anche per permettere a lui (o a lei) di fare delle fotografie? Quante fotografie ha sprecato, sbagliando la messa a fuoco? Quante ginocchia di buoi sacrificate invano, per il suo dilettantesco gratuito diletto?
Sembra ridicolo. E lo è, infatti. E' ridicolo come è ridicolo che qualcuno si scandalizzi perché una fanciulla si abbellisca e riscaldi con una pelliccia. Se il vostro interlocutore animalista è intelligente, dopo quanto gli avrete fatto notare si renderà conto di quanto è ridicolo, e su di ciò mediterà. Se non è intelligente, farfuglierà incoerenti giaculatorie animaliste, che vi convinceranno, se voi siete intelligenti, di abbandonarlo al più presto al vacuo autoconforto dei suoi preconcetti.
Capisci, caro Maurizio Costanzo Show, qual è il nocciolo del problema dell'animalismo? Il nocciolo è che l'animalismo si fonda sulla discriminazione razzista. Gli animalisti si ergono a difesa delle razze "elette" tra le specie viventi, secondo criteri che assomigliano molto al credo razzista che fu dei nazisti.
Una delle discriminazioni: NON TUTTE LE SPECIE VIVENTI MERITANO LO STESSO RISPETTO. Gli animalisti estremisti "eleggono" le specie viventi appartenenti al solo mondo animale. I Vegetali vadano a farsi friggere, come infatti avviene nella cucina cinese. Solo perché gli animali sono più simili a noi dei vegetali, vanno salvaguardati a dispetto dei secondi. A tutti gli animalisti estremisti dico solo una cosa: fra 50 o 100 anni sulla terra non esisterà che qualche albero sparso, non più giungle, non più boschi. Sarà invece sempre più pieno di buoi, visoni, polli e montoni. Solo se mai vietassero, in tutto il mondo, la pelliccia di visone, il visone, non più allevato, si estinguerebbe in un battibaleno. Pensate al genocidio degli alberi, ogni volta che lacerate un foglio di carta, ogni volta che gettate via decine di chili di giornali appena sbirciati. Ma io so che mi illudo. Non ci penserete, perché siete animalisti.
Altra discriminazione: NON TUTTI GLI ANIMALI VANNO PRESERVATI: Gli insetti, per esempio, morissero tutti non sarebbe poi male. Nessuna emozione uccidendo una mosca. Grandissima pena per il gatto al quale il monello tira la coda. La discriminazione razzista è spietata. Gli animali sono "eletti" e meritano di vivere se per esempio casualmente presentano il maggior numero dei seguenti caratteri: Occhi grandi, testa grossa in rapporto al corpo, fronte arrotondata, morbida peluria, arti brevi, naso piccolo e all'insù, guance paffute, orecchie grandi, voce acuta.
Perché?
Perché tali caratteristiche, se ci pensate, sono quelle proprie di ogni bambino umano. Ci piacciono gli animali nei quali istintivamente riconosciamo i caratteri tipici dei bambini piccoli, nei quali ritroviamo tutte quelle caratteristiche che ci fanno piacere i bambini piccoli.
E quali sono gli animali che hanno il maggior numero di queste caratteristiche? Il gatto, il cane, l'orsacchiotto, il panda, ma anche il canarino e molti uccellini. Non il verme, non il serpente, non il pesce. In piena analogia ai criteri nazisti, gli animalisti approvano o tollerano la morte degli animali considerati di razza inferiore, ed eleggono a razza superiore e quindi degna di vivere gli animali che rispondono a determinati requisiti estetici.
Qualcuno obietta che si vuole tutelare gli animali dotati di maggior intelligenza, quindi più in grado di comprendere la morte che ad essi si infligge? Ipocriti! Uno dei più intelligenti tra tutti i mammiferi è il ratto, e cosa ha fatto l'animalista che per le mie parole s'indigna, contro gli umani stermini di ratti? Quale animalista ha chiesto pari diritti per ratti e visoni? Tra l'altro il ratto presenta tutte quelle caratteristiche estetiche che ne dovrebbero fare un beniamino di tutti. Si dice che è grosso, ma è più piccolo di un gatto. Si dice che è aggressivo, ma è una menzogna. I felini sono carnivori, aggressivi e crudeli, mentre topi e ratti sono onnivori e pacifici. Certo possono mordere se qualcuno cerca di ucciderli, ma come si può biasimarli? Il ratto ha tutte le caratteristiche per piacere, tanto è vero che cartoni animati e fumetti pullulano di eroi positivi a forma di topolini. Perché allora il ratto non piace?
Non piace perché non interpreta fino in fondo il ruolo del "bambino da coccolare", perché non si assoggetta al dominio dell'Uomo. Tutti gli animali non domestici sono animali incapaci di assoggettarsi al dominio dell'Uomo, e per questo l'Uomo li stermina ed estingue. Il ratto è particolarmente odiato perché non si assoggetta e contemporaneamente non si lascia sterminare ed estinguere.
Chi s'è mai commosso per la morte di una formica? I formicai sono strutture misteriose ed organizzatissime, come potrebbero apparire le nostre città ad un gigantesco extraterrestre che ci osservasse dall'altro. Gli scienziati concordano che le società delle formiche e delle api sono organismi che funzionano in modo intelligente, ma sono così diverse da noi che non ci capiamo niente. E non assomigliano ad un piccolo bambino umano, e quindi non ce ne commuove la morte.
Caro Maurizio Costanzo Show, la vita è una manifestazione della materia che ci appare affascinantissima, poiché ne facciamo parte, ed al livello più alto, secondo quelle che sono le nostre conoscenze attuali. Ma tutti i valori che assegniamo sono proiezioni dei nostri archetipi, dei nostri preconcetti, del nostro pensare per categorie. E tutti i limiti della coscienza che abbiamo di ciò che esiste e di ciò che vive, sono proporzionali allo spazio mentale di cui disponiamo. I valori assoluti sono chimere, e chi li professa inganna sé e gli altri.
L'azione di proiettare i propri valori umani sul ciò che del mondo umano non è, ha un nome preciso: Antropomorfismo.
Gli animalisti sono i perfetti guerrieri dell'antropomorfismo. Non sono i soli, purtroppo. Oggi abbiamo parlato di loro. Chissà se si sono incazzati.

Roberto Quaglia


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Pippo Franco non vale Oreste Lionello, né Woody Allen. I Jalisse e Ferré con Paola Perego da Indro Montanelli tramite Guglielmo Zucconi. Anna Oxa è Anna Oxa. Syria è Syria. New Age. Alessandra Martines con Massimo Inardi e Massimo Ranieri, con Mino d'Amato e Mino Reitano da Little Tony. Elvis Presley e James Dean non li trova Enrico Papi per Paperissima o altri parapazzi. Simona Bencini e Loredana Berté, tranne Milva e Vittorio Zucconi. Avanti Savoia! Obbedisco! I have a dream. Filiberto di Savoia. Lady Diana e il principe Carlo per chi votano? Ornella Vanoni, Nilla Pizzi e la casalinga di Voghera. Red Ronni o Red Ronnie? Al Roxy bar. Giorgio Celli. Leonardo Pieraccioni ha fatto Il Ciclone. Carmen Llera Moravia è una vedova allegra, come Aldo Busi o Roberto Gervaso. Lo psicanalista Verdiglione con Cesare Musatti o Silvia Montefoschi e Jacques Lacan e John Krisnamurti, Osho Rajineesh Bagwan, la PNL: Programmazione Neuro Linguistica. Behaviourismo e comportamentalismo, Selezione Naturale e Darwin e Palo Alto, bioetica e bioingegneria, etica e morale, immorale e blasfemo, rivoluzionario e rivoluzionari e rivoluzionarie. Ammucchiate rivoluzionarie.
TV Palatino, Valentino Rocca e Franco Bracardi, Marta Flavi, Buona Domenica, Mediaset, Canale 5, Wendy Windham, Peppino De Filippo, Luigi De Filippo, Carlo Bo, Paolo Hendel, Catherine Spaak, Eros e Priapo, Benito Mussolini, Julio Iglesias, Barbara Bouchet, Renzo Montagnani, Anna Galiena, Sandro Mayer, Tomas Milian, Alvaro Vitali, Alberto Castagna, Natassja Kinski, Rita Forte, Elisabetta Ferracini, Antonella Clerici, Tullio Solenghi, I Ricchi e Poveri, i ricchi e poveri, o invece i Ricchi e Poveri, Bice Valori, Beppe Grillo, Natasha Stefanenko, Aldo Fabrizi, Adolfo Celi, Kabir Bedi, Luigi Comencini, Anna Magnani, Giancarlo Magalli, Maria Schneider, Alan Friedman, Teo Teocoli, Catherine Spaak, Lello Arena, Riccardo Muti, Milva, Max Biaggi, Susanna Agnelli, Giulietta Masina, Fulco Pratesi, Luigi Calabrese, Lotta Continua, Non con Davide Riondino e Massimo Boldi e Lorella Cuccarini non sono tutti comici italiani perché Jerry Calà non è Charlie Chaplin né Walter Chiari né Renato Pozzetto anche se iniziava con lui e Gina Lollobrigi da Zuzzurro e Gaspare oppure Zuzurro e Gaspare nonché Gino Bramieri e Paolo Villaggio o Sophia Loren da Vittorio Cecchi Gori al cinema. Giuliano Ferrara è magro. Simona Ventura anche. Milli D'Abbraccio o Milly d'Abbraccio oppure Milli d'Abbraccio? Eva Orlowsky non ha questo problema. Né Fabrizio Frizzi, Carmen Lasorella o Carmen La Sorella, Lilly Gruber, Rita Dalla Chiesa e Marta Flavi con Maurizio Costanzo e Simona Izzo. Il Pippo Chennedy Show è come Avanzi. Antonio de Curtis, detto Totò. Orazio, di Costanzo. Umberto Smaila e i Gatti di Vicolo Miracoli, VIP italiani o Vip Italiani o V.I.P. Italiani. Diego Abatantuomo.Diego della Valle. Ninì Salerno o Nini Salerno, Pupi Avati, Luigi Comencini, Carlo Vanzina e i fratelli Vanzina oppure Castellano e Pipolo detti Castellano & Pipolo, poi c'è Steno e Dino Risi o Marco Risi. Vittorio Gasmann con Nino Manfredi, Alighiero Noschese e Bruno Vespa fanno il Michele Santoro che Valeria Marini e Claudio Bisio senza che il Non ci stanno male un po' di attori. Buoni Attori Italiani. Personaggi Pubblici. V.I.P. Star dello starsystem che fanno trend. Di Moda. Personaggi pubblici di moda, vip che sono buoni attori italiani. Giancarlo Esposito, Michael J.Fox, Mel Gibson, Sophie Marceau, Alessandro Haber, Leo Gullotta, Daniele Formica, Milena Vukotic, Daniele Luttazzi, Susan Saradon, Cindy Crawford, John Travolta, Danny De Vito, Anthony Hopkins, Al Pacino, Robert De Niro, Antonio Banderas, Victoria Abril, Carmen Maura, Giulio Scarpati, Giuliana De Sio, Carmen Russo, Lory Del Santo, Giucas Casella, F.Murray Abraham, Mira Sorvino, Eva Grimaldi, Karin Well, Gabriele Gori, Asia Argento, Dario Argento, Rocco Siffredi, Rosa Caracciolo, Nikita Gross, Pamela Anderson, Meryl Streep, Bo Derek, Richard Chamberlain, Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Virna Lisi, Margherita Buy, Galatea Ranzi, Luca Zingaretti, Sabrina Ferilli, Miss Pomodoro, Riccardo Schicchi, Swetta Silvestru, Cinthya Raffael, Barbara Dobson, Betty Gabor, Anita Ranieri, Kathy Marceau, Chloe Dolys, Agnes Zabo, Dorothea Marek, Rocco Tanica, Elio e le storie tese, e qui si finisce a far la pornostar, magari la pronostar italiana, una delle tante pornostar italiane, cioè del mondo del porno, cioè roba erotica o erotico, in pratica erotismo, una faccenda di sesso selvaggio. Stefano Rodotà è dissidente. Mauro Rostagno è morto. Norberto Bobbio, Cesare Cases, Natalia Ginzburg, Massimo Mila, Lalla Romano hanno a che fare con il premio Calvino di Torino, dellla Associazione Italo Calvino. Nino Bergese, non detto Che Guevara, e neppure Charles Bukowski (pace all'anima sua) o Robert Sheckley o Norman Spinrad o Gardner Dozois o Isaac Asimov, tanto per non citare Citati. Dino Buzzati e Maria Bellonci, con Italo Svevo in testa e Gabriele d'Annunzio al seguito, non senza Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Verga, Dante, Ugo Foscolo e soprattutto il migliore di tutti, Pietro l'Aretino, (ma anche Eugenio Montale non scherza) parlano italiano anziché tedesco come Peter Handke, il crucco dei crucchi più crucchi di Franz Kafka, per il quale Alta Vista trova 12612 voci diverse. Vasco Pratolini, Elio Vittorini e Cesare Zavattini fanno rima. Ovidio e Sallustio no. Neppure Plutarco e Plauto e Pluto, il cane di Topolino, l'amico di Gambadilegno e Macchia Nera e Zio Paperone e Paperino e Angelo Rizzoli. Carlo Emilio Gadda è ottimo, così Primo Levi. Nicolò Macchiavelli era machiavellico. Anthony Burgess ha scritto Arancia Meccanica, o arancia meccanica. Jim Morrison è morto celebre. Anna Frank pure. Raymond Queneau è interessante. Bianca Berlinguer è la figlia di Enrico Berlinguer. Margherita Hack è un'astronoma. Antonino Zichichi assomiglia a Ezio Greggio. Con Pino Arlacchi sbulacchi. Con Corrado Augias non c'è rima. Pietro Citati è uno scrittore, come Luigi Malerba, Dacia Maraini, Alessandro Barbero e Giampaolo Pansa. Jacopo Fo è il figlio di Dario Fo, che è sposato con Franca Rame. Claudia Salvatori scrive buoni libri gialli per Marco Tropea. Roberto Vecchioni un po' meno. Norberto Bobbio è vecchio, Renzo Piano non va piano, Carlo Levi non è fratello di Primo Levi, via Gramsci c'è in tutte le città e via Karl Popper no. Emanuele Luzzati disegna. I Guns N' Roses sballano. Marco Polo e gli Squallor hanno fatto epoca. Antonio Spinosa e Spinoza sono fratelli. Lucia Annunziata è. Carlo Verdone, regista. Paola Ferrari, Gianni Morandi, Katia Svizzero, Renato Rascel, Massimo Ghini, Heather Parisi, Luciano Pavarotti, Rosanna Lambertucci, Flaminia Morandi, Maria De Filippi, Indro Montanelli, Lori Sammartino, Camilla Costanzo, Saverio Costanzo, Bontà loro e bontà loro nonché Bontà Loro. Acquario. Mario Puzo con Priebke e Kappler senza Roberto Calasso chi sono? Andrea de Carlo non scrivacchia male. Enrico Brizzi c'è anche lui. Arnoldo Mondadori doveva essere un bel tipo. Stefanel? Nanni Moretti fa il filmaker. Sandro Curzi il telegiornale. Luciano de Crescenzo è popolare. Alessandro Baricco con Antonio Tabucchi, Liala, Sveva Casati Modignani e Alejandro Jodorowsky si accozzano con Gianni Celati ed Enrico Deaglio, per non menzionare la scomparsa Maria Teresa di Lascia o Maria Teresa Di Lascia (o piuttosto: Mariateresa di Lascia). Contatto. Ugo Porcelli e Pietro Garinei, Teatro Sistina, Fascination, Simona Izzo, situation-comedy Orazio, o invece, situation comedy Orazio o sitcom Orazio o sit-com Orazio, Anna Falchi, Oriana Fallaci e Camilla Cederna senza Quasimodo né Dylan Dog o Martin Mystere o Tex Willer e Carson o Nathan Never. Arrigo Petacco e Arrigo Sacchi no. Demetrio Volcic da Mosca.Rower Atkinson è Mister Bean, Monica Bellucci no, Francis Fukuyama è un eretico, Silvia Melis vittima dell'Anonima Sequestri, Mara Venier, Riccardo Muti, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Enzo Siciliano, Giovanni Tantillo, Don Milani, Sergio Castellitto, Piero Marrazzo, Jacopo Savelli e Cristina Fantoni, Alessandro Greco, Mara Venier, Gianni Minà, Francesca Cheyenne, Leonardo Pieraccioni, Roberta Capua, Stefania Cuneo, Mara Venier, Roberto Gentile, Adriana Volpe, Viola Simoncioni, Marta Jacopini e Guido Cavalleri, Ambra Orfei al circo, Carmen Consoli, Lorena Bianchetti, Sonia Bergamasco, Anita Laurenzi, Mario Valgoi, Francesca Barberini e Dado Coletti, Danilo Di Santo, Lori del Santo, Alessandra Bellini e Marco Di Buono, Mara Venier, Giorgio Fossa, Letizia Moratti, Stefania Ariosto, United Colors od Benetton, Carlo Freccero, Edrissa Sanneh alias Idris, Peter Van Wood, Corrado Ferlaino, Enrico Brizzi e Sauro Ciantini, Jack Frusciante, Elisa Toffoli, Milla Jovovich, Ramona Badescu, Simonetta Martone e Tiberio Timperi, Michele Guardì, Emanuela Foliero, Anna La Rosa, Davide Mengacci, Patrizia Schisa, Silia Ronchey, Patrizia Belli, Carmen Russo, Femi Benussi, Paolo Pellecani da Mara Venier, Beppe Dossena con Gene Gnocchi, Magazzini Einstein, Simonetta Tavanti e Anna Magnani, Ela Weber, Luca Laurenti, Filippo Martinez, Laura Antonelli, Enrico Papi, Michelle Hunziker e Walter Nudo, Mara Venier ed Elisabetta Ferracini, Umbria Jazz, Janira Majello con Luca Sardella, Mara Venier, camera iperbarica, Antonella Clerici e Maurizio Losa, Milly Carlucci, Marco Liorni, Marco Balestri assieme a Gabriella Carlucci, Miriana Trevisan, Amanda Gutierrez e Daniela Castro e Andrea Del Boca, Lori Del Santo, Gianfranco Funari, Bankitalia, camere iperbariche, Massimo Giletti, Disokkupati, Barbara Modesti, Mara Venier, Fiorenza Mursia, Luigi Berlinguer, Marta Russo, Alessandra Borghese, Babilonia, Rosemary Altea, Lady Diana e Dodi Al Fayed, Margherita Agnelli, Luca De Biase, Mao Zedong e Pol Pot, Milan Kundera, suor Germana, Carmen Covito e Alessandro Barbero, Stefano Marcelli, Luca Formenton, Alberto Arbasino, Titanic, Padre Raniero Cantalamessa, Vangelo, Fatima, I segreti di Fatima, Monica bellucci, Kim Basinger, Adriana Asti, Tamagotchi, Giovanni Rana, Milo Manara, Raoul Bova, George Soros, Giovanni Cantagalli sostituito da Carlo Gilardi e Maurizio Venturato, Giaime Pintor. Roberto Quaglia, lettere, Canale 5, Maurizio Costanzo Show, talk show, talkshow, salotti televisivi, Telesogno, Maurizio Costanzo, Maria De Filippi, Amici, teatro Parioli, Roma, Italia, Italy, Vittorio Sgarbi, programmi televisivi, tivù, TV, totem televisivo, teledipendenti, teledipendenza, telegenico, telegenici, fenomeni emergenti, intellighenzia, libri on line, scrittori italiani, libri virtuali, letteratura su Internet, letteratura italiana, umorismo, humour, scrittori, humor, saggistica, saggio, carteggio, star televisive, telepromozioni, consigli per gli acquisti, libri buoni, sballi, sballoso, demenziale, fuori di testa, demenziali, società italiana, VIP italiani, Striscia la notizia, Antonio Ricci, satira, sociologia, psicologia, sesso, sex, filosofia, filosofia moderna, sballato, letteratura non mimetica, fantascienza, Roberto Baggio, Weah, Arrigo Sacchi, SF, politica, cultura, pubblicità, estrapolazione, intelligente, sballato, scrittori emergenti, intelligenza, fantasia, Elio e le storie tese, cult, Alberto Castagna, Paolo Bonolis, Vincenzo Mollica, Asia Argento, Claudia Koll, Aldo Busi, Stefano Benni, Pippo Baudo, Paolo Bonolis, Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Federico Fellini, Ambra Angiolini, demenziale, demenzialità, scrittore pazzo, pazzia, follia, mostro, fazioso, Italian writers, Italian Authors, Jessica Rizzo, Italian myths, pazzesco, divinità, totem, tabù, Alberoni, archetipo, archetipi, mito, troppo giusto, flippato, Cicciolina, Ilona Staller, Moana Pozzi, Selen, pornostar italiane, Ambra Angiolini, Gianni Boncompagni, Pippo Baudo, Dio, Madonna, Alberto Rower Atkinson è Mister Bean, Monica Bellucci no, Francis Fukuyama è un eretico, Silvia Melis vittima dell'Anonima Sequestri, Mara Venier, Riccardo Muti, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Enzo Siciliano, Giovanni Tantillo, Don Milani, Sergio Castellitto, Piero Marrazzo, Jacopo Savelli e Cristina Fantoni, Alessandro Greco, Mara Venier, Gianni Minà, Francesca Cheyenne, Leonardo Pieraccioni, Roberta Capua, Stefania Cuneo, Mara Venier, Roberto Gentile, Adriana Volpe, Viola Simoncioni, Marta Jacopini e Guido Cavalleri, Ambra Orfei al circo, Carmen Consoli, Lorena Bianchetti, Sonia Bergamasco, Anita Laurenzi, Mario Valgoi, Francesca Barberini e Dado Coletti, Danilo Di Santo, Lori del Santo, Alessandra Bellini e Marco Di Buono, Mara Venier, Giorgio Fossa, Letizia Moratti, Stefania Ariosto, United Colors od Benetton, Carlo Freccero, Edrissa Sanneh alias Idris, Peter Van Wood, Corrado Ferlaino, Enrico Brizzi e Sauro Ciantini, Jack Frusciante, Elisa Toffoli, Milla Jovovich, Ramona Badescu, Simonetta Martone e Tiberio Timperi, Michele Guardì, Emanuela Foliero, Anna La Rosa, Davide Mengacci, Patrizia Schisa, Silia Ronchey, Patrizia Belli, Carmen Russo, Femi Benussi, Paolo Pellecani da Mara Venier, Beppe Dossena con Gene Gnocchi, Magazzini Einstein, Simonetta Tavanti e Anna Magnani, Ela Weber, Luca Laurenti, Filippo Martinez, Umberto Bossi, con Enzo Braschi e Luigi Pistarino, con Francesco Speroni fanno Intifada o intifada durante il sessantotto oppure Sessantotto. Il 68. O il 69. Il sessantanove. Il settantasette. Emilio Salgari e l'omosessualità. Ricostruzione de La Fenice. Poi c'e' lo SMAU, il SIM, il SICOF e il FUTURSHOW. Carla Fendi e Stefano Rodotà con Beniamino Placido e Vittorio Caprioli, i Gufi, i New Trolls, Nanni Svampa, Gianni Magni, Enrico Montesano, Georges Moustaki, I Rockes e Gianni Pettenati, i Nuovi Angeli, i Profeti, i Dik Dik, Antoine e Joceline, Baccelli e Bruno Pizzul, Nando Martellini e Anna Marchesini e Massimo Lopez. Herbert Pagani, Corrado Pani, Garinei e Giovannini, Fruttero e Lucentini. Anton Julio Majano o la va o la spacca. Enzo Trapani con Bruno Canfora e Gino Landi da Pino Calvi e Nino Rota ed Ennio Morricone. Cinico Angelini ed Ida Barzizza con Wanda Osiris e Macario su per Delia Scala e Franca Valeri. Adolfo Celi e Peppino di Capri con Nicola di Bari. Carlo Rambaldi e Roberto Storaro non sono come Sandro Ciotti ed Enrico Ameri. Nicolò Carosio e Renato Guttuso con Dario Bellezza da Gian Maria Volontè e Marco Risi. Enrico Mattei e Francesco Rosi con Steno, Sandro Pertini e Claudio Martelli, socialisti. Luca Grignani. Isabella Ferrari, Talk Show. Talkshow. Salotto televisivo e salotti televisivi. Demenziale e demenzialità. Scrittori demenziali. Umoristi demenziali. Giorgio Gori e Cristina Parodi, Carlo Freccero e Antonio Ricci. Anche Silvio Berlusconi. George Bernard Shaw non dice che nell'alto dei cieli non c'è l'alto dei cieli bensì una cosa che sarebbe l'alto dei cieli se lo fosse. Tutti i nomi che casualmente appaiono nell'accozzaglia di lettere nei paragrafi precedenti, sono un prodotto del caso o della fantasia della mia scimmia, che ha casualmente battuto per qualche tempo con le dita sui tasti del mio computer quando io mi sono distratto in cucina a rosicchiare parmiggiano reggiano. Ogni involontario riferimento o assonanza a persone realmente esistenti è puramente casuale. E comunque, scemo chi legge. Questo dovrebbe essere chiaro. A tutti. Tranne a chi legge.