Io, Paperino, portuale (Caro Maurizio Costanzo Show... lettera n.25)
lettera n.25

Nessuno è povero, quando può fare ciò che gli piace, quando gli piace! A me piace tuffarmi nel denaro, come un pesce baleno! E scavarci delle gallerie, come una talpa! E gettarmelo in testa, come una doccia!

ZIO PAPERONE









































IO, PAPERINO, PORTUALE

Caro Maurizio Costanzo Show,

sono Paperino. Non è un soprannome. Sono proprio Paperino lo zio di Qui, Quo, Qua, il nipote di Paperone. Tutti scrivono al Maurizio Costanzo Show ed ho quindi deciso di farlo anch'io.
Non so bene perché lo faccio. Ma sanno perché lo fanno tutti gli altri che ti sommergono di lettere? Nessuno sa realmente niente di me. La gente legge i fumetti e quindi per questo si sente autorizzata a credere di sapere tutto di Paperino. Nossignori. Dietro alle quinte, fuori dalle statiche pagine dove esisto per il puro diletto di grandi e piccini, ho una vita segreta, che non è quella di Paperinik. E' una vita di merda. Forse è per questo che ho deciso di scriverti, caro Maurizio Costanzo Show.
Ma forse qualcosa s'intuisce anche leggendo i fumetti che sono il mio mestiere. La mia proverbiale sfiga, le angustie che zio Paperone quotidianamente m'infligge, le umiliazioni patite ad opera dei miei dispettosi e saccenti nipotini. E poi quella stronza di Paperina che non me la da e che invece si fa montare - ne sono sicuro - da quel tronfio imbecille imbrillantinato di Gastone!
E' Paperopoli che porta sfiga. Tutto il denaro che c'è se lo sono cuccati mio zio e Rockerduck. Caro Maurizio Costanzo Show, devi assolutamente invitarmi nella tua trasmissione. Oggi è possibile, sai? Anche se sono un fumetto od un cartone animato. Se Roger Rabbit può interagire con gli esseri umani, allora posso anch'io. Farai un figurone, ad invitarmi.
Voi non avete mai visto Paperina nuda. Io sì. Dal buco della serratura. Era l'unico sistema. Anche Qui, Quo e Qua l'hanno vista. Anche Pippo, per sbaglio (coglione com'è stava in realtà cercando di vedere se stesso nudo). Anche Archimede Pitagorico, con una delle sue dannate invenzioni per guardare attraverso i muri. Cazzo, l'hanno vista nuda tutti tranne voi, che l'avete vista solo nei fumetti, interpretare il ruolo di verginella vanitosetta. Be', non avete perso niente. Paperina nuda è peggio di Jessica Rabbit vestita. E questo è l'oltraggio definitivo! Posso ammettere che una strafiga come Jessica Rabbit non me la dia, ma Paperina... cazzo, tra l'altro nuda è praticamente identica a me stesso. Se ci togli i vestiti non è che avanzino grandi differenze. C'è quel cazzo di fiocco rosso che lei ha appiccicato in testa giorno e notte che ci distingue. Io il mio assurdo berretto da marinaio ogni tanto me lo tolgo, anche se così metto a nudo le calvizie. Lei, il suo fiocco rosso... mai! Eppoi fa le uova. Cristo, ne fa almeno una al giorno. L'abbiamo tutti vista dal buco della serratura. Avremmo dovuto immaginarcelo, paperi come siamo, che quella lì fa un uovo dopo l'altro. E' una scena schifosa. Vorrei sapere poi dove se li imbosca. Secondo me finiscono tutte da Nonna Papera che le fa sparire nelle sue torte che poi noi ci mangiamo. Che schifo. Brutte storie di cannibalismo.
Cazzo, sono proprio sfigato. Scusami se dico sempre "cazzo", ma nei fumetti non posso farlo e devo sfogarmi. E poi è di moda. Cazzo, dire cazzo non vuol dire un cazzo ma tutti non fanno altro che dirlo, e se lo fanno in televisione passano ancora da persone con le palle.
Ti prometto che se mi inviti non parlerò male nella tua trasmissione. Oppure lo farò, se sarai però tu a chiedermelo. Se ti vergogni a dirmelo fammi dei gesti. Capisco in fretta, io, al di fuori dei fumetti. Soprattutto le cose così semplici.
Scusami se parlo così, in modo diverso che dentro ai fumetti dove lavoro. La gente si aspetta sempre le stesse cose da me, in ogni contesto. Nessuno si interessa alla persona o al papero che io sento di essere. Tutti vogliono sempre vedermi nel personaggio che hanno imparato che io sono. Cazzo, a furia di volermi tutti vedere sfigato, finisco per esserlo davvero anche nella vita privata. Rock Hudson era un personaggio virile, ma in realtà era buliccio. (Nel dialetto di Paperopoli buliccio vuol dire frocio). Io sono un personaggio sfigato, ma in realtà lo sono ancora di più.
Cazzo, dev'essere vero che chiunque è proprio ciò che tutti pensano e vogliono che lui o lei sia. Nella mia vita privata le cose mi vanno ancor peggio che nei fumetti. Ho sempre moltissime malattie, con migliaia di sintomi tutti diversi, mentre nei fumetti quando sto male ho semplicemente un termometro in bocca. Per esempio ho il catarro. Ma non solo nei bronchi. Anche negli occhi e sotto le ascelle. Tutti avete visto, nei fumetti, che io non ho denti. Be', è proprio così. Ma nei fumetti mi mangio dei supersandwich che non finiscono più... ma è tutta finzione. In realtà, senza denti non posso masticare, e nella vita reale mi alimento di brodini.
Perdonami se la mia lettera sembra un po' confusa. Sono lievemente ubriaco. Cosa vi aspettavate da un marinaio? Avere notato che nei fumetti cammino sempre scalzo? Be', anche nella vita reale. Ma nei fumetti la strada non è costellata di cicche e stronzi di cane come nella realtà dove io ogni momento li calpesto.
Confesso che mi masturbo. Sono disposto a dirlo anche in trasmissione, se può servire ad aumentare l'audience. Ho provato anche a farmi delle canne, sia nella realtà che nei fumetti. Naturalmente stavo lavorando in nero, per un certo Andrea Pazienza che non era un fumetto immortale ed infatti è poi morto. Poi ho smesso. Cosa serve farsi delle canne quando la realtà è già di per sé completamente fuori di testa? Basta aprire gli occhi e guardare. E voi sapete che i miei occhi sono ben grandi. Me li disegnano grandi e lo sono anche in realtà. Quello che non vedete nei fumetti sono tutti quei cazzo di moscerini che mi ci finiscono dentro ogni cinque minuti.
Sapete, ho qualche idea circa la sfiga che mi perseguita in campo sentimentale: Come cazzo faccio a baciare qualcuna con il becco che mi ritrovo? Se poi la persona che voglio baciare ha il becco anche lei (o anche lui), la faccenda si fa terribilmente incasinata. Come fanno a baciarsi dignitosamente e con la regolamentare lussuria un papero e una papera col becco fatto come il mio? Pensate bene al mio becco. L'avete visto migliaia di volte nei miei fumetti. Visto di profilo, come io mi guardo spesso allo specchio, è indubbiamente un simbolo fallico (Pico de Paperis sarebbe d'accordo con me). Il mio becco è fatto per penetrare, ne sono sicuro. Non pensiate che sia un maniaco sessuale. E' un ragionamento di tipo geometrico. Il mio becco è un solido affusolato con la tipica aerodinamicità di uno strumento penetrante. Non ridete di me se non riesco ad esprimermi con la dovuta precisione. Sono soltanto un marinaio sfigato. Ma con un becco penetrante. Non riuscirete a convincermi del contrario. Ebbene, cazzo, anche Paperina ce l'ha. Come cazzo farei a baciarla, anche se lei me lo lasciasse fare?
Caro Maurizio Costanzo Show, non voglio deludere nessuno dei fans del personaggio che interpreto sul piccolissimo schermo del giornaletto di fumetti che inflaziona le edicole. Ma ormai sono adulto da un casino di tempo e rivendico il diritto di venire anch'io una volta da te per fare sapere anch'io a tutti i cazzi miei. Mio padre Disney è morto un sacco ti tempo fa. Mi ha lasciato in eredità un contratto a vita con l'azienda che porta il suo nome. Ce l'ho nel culo. Scusami se parlo così, ma ficcatevi bene in testa che sono un marinaio, un marinaio sfigato, ed anche frustrato nel suo ruolo di marinaio perché non ho mai trovato un imbarco che fosse uno. Il porto di Paperopoli è in mano ai comunisti, che lo hanno fatto fallire. Disney era un sadico. A me tutte le disgrazie, a zio Paperone tutti i soldi, e ai comunisti il porto di Paperopoli. Disney era un sadico.
Ho tre nipotini che mi rompono sempre i coglioni col manuale delle giovani marmotte. Ho tutti gli svantaggi di avere tre figli senza neanche avere avuto il vantaggio di essermi fatto una scopata che fosse una. Disney era un sadico.
Ho una macchina di merda monoposto a metà, che per portarmi in giro il nipotame li devo mettere nel bagagliaio. Nessuno degli sceneggiatori dei miei fumetti vi ha mai detto la marca. Be', ci credo, si vergognavano. Era il prototipo scartato della Trabant, l'auto-scatoletta-d'acciughe che ora buttano via anche nell'ex Germania dell'Est.
Be', insomma, Maurizio Costanzo Show, invitami un po' da te che te ne racconto due su zio Paperone. Credi che si sia tenuto fuori da Tangentopoli? Cazzo, tra lui e Rockerduck...
M'è scaduta la ricreazione. Non posso più scriverti. Quando lavoro non posso più emettere parole che non siano contenute nella nuvoletta apparente di qualche fumetto.
Cribbio, non sono più neanche sicuro di essere davvero Paperino. Anche travestito così sento sempre una gran puzza di Roberto Quaglia.

Roberto Quaglia


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© 1994-2000 Roberto Quaglia.



















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